Quando tutto cambia...

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- Ma insegnami ad amarti, Ginevra. -

L'istante in cui Ginny sentì quella bellissima frase, sentì il cuore scoppiare nel petto.
Andò incontro alla soffice carezza di Tom poggiandovi la guancia con abbandono, coprì quella mano calda con la propria e dopo gliene baciò il palmo con devozione.

Si perse nei suoi occhi ora caldi, quasi intimoriti dalla decisione appena presa, sentì un moto di così intenso amore per lui che gli si fece ancora più vicina e gli afferrò il viso tra le mani, un profondo scambio di sguardi che pareva non dovesse avere mai fine.

Ginny baciò Tom sulle labbra, piano e senza quella frenetica passione che li aveva caratterizzati fino a quel momento, un bacio pieno d'amore da parte sua, per fargli sentire quanto bello potesse essere.

Si staccò quasi subito osservando attentamente ogni piccolo dettaglio del suo viso; vide smarrimento nei suoi occhi, vide il solito tormento, ma vide anche quella particolare luce che l'aveva abbagliata tanto tempo prima, quella piccola scintilla di speranza nascosta dietro strati e strati di malvagità.

- É un buon inizio. - sussurrò ad appena un soffio dalle sue labbra, assaporando il suo respiro incostante sulle proprie.
- Iniziamo da qui? - fece Tom, perplesso.
- Si. Dimentichiamo tutto il resto e ricominciamo...- sorrise lei, quindi arretrò di poco per stendere il braccio e porgergli la mano. - Piacere, Ginevra Weasley. -

Tom la fissò allibito, ma un piccolo sorrisino alzò l'angolo delle sue labbra.
- Miss Weasley...Tom Riddle, per servirla. - decise di stare al gioco, che male poteva fare?
- Mr Riddle, é un vero piacere. - fece Ginny, simulando il comportamento delle signorine posate dell'epoca.

Tom scosse la testa, divertito dalla sua capacità di assumere mille facce; un attimo prima era avvolta dalla nebbia dell'oscurità, quello dopo faceva la pagliaccia, un attimo prima le gote le si coprivano di porpora a causa dell'imbarazzo, quello dopo si trasformava in donna sensuale e disinibita.

- Allordunque, chi é la vera Ginevra Weasley? - le chiese, alzandosi dal letto per togliersi il mantello e poggiarlo sulla sedia della scrivania.
- Come, scusa? - rise Ginny, che non aveva capito a cosa si riferisse.
- Cambi umore con una facilità sorprendente, Ginevra...mi confondi sempre di più. - disse lui, girato di schiena in modo che Ginny non lo vedesse in viso.

Allora si alzò e gli si avvicinò, stava con le mani poggiate allo schienale della sedia e teneva la testa china in avanti, lo abbracciò da dietro poggiando la fronte sulla sua schiena, inalando il suo intenso profumo maschile, di acqua di colonia forse.

- Non é mia intenzione confonderti...ed in realtà non mi rendo nemmeno conto di quanto mutevole sia il mio carattere...ma non sei tu il solo ad avere qualcosa da apprendere dell'amore, anch'io ho tanto da imparare...- gli disse, leggera, carezzando piano il suo torace.
- Vuoi insegnare l'amore e non lo conosci? Sono in buone mani allora. - disse Tom, per un attimo tornato quello freddo di sempre.

Ginny lo strinse ancora di più.
- Sei in ottime mani, Tom...nessuna più di me può amarti come ti amo io...ma non ho avuto tutte queste esperienze prima di te, e non far finta di non saperlo...e ti confesso che sono spaventata anch'io. -
- Spaventata? Da cosa? - disse lui, staccando le sue mani dal torace per voltarsi verso di lei.

- Sono spaventata...da come tu potresti essere se ti innamorassi di me. - sussurrò lei, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
- Hai paura che ti faccia del male? Cosa pensi, che se ti amassi potrei comportarmi con te come un barbaro? - esclamò Tom, e la rabbia cominciò a farsi sentire.
- No! Non so spiegartelo...diciamo che, io ti conosco così come sei ora, e come eri quando eri nel Diario...freddo, cinico, con la tua umanità quasi rasa a zero...secondo te, vederti innamorato come potrebbe sembrarmi? Non ho mai visto ombra di sentimento nei tuoi occhi, niente che potesse dirmi che provavi altro se non odio verso tutti...é la paura dell'ignoto quella che sento, perché ti ripeto che non avrei mai paura di te. - disse lei.

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