Giugno, 1945
La pioggia, una costante invariabile in quella regione, una costante invariabile nella vita di Ginevra, una pioggia fine e leggera che segnava la fine della primavera e l'inizio dell'estate, anche se solo metaforicamente.
Una pioggia che, vista dalla Torre di Astronomia, rendeva il parco di Hogwarts suggestivo, magico, con la sua foschia lieve ad aleggiare sui prati e sulle punte degli alberi della Foresta Proibita in lontananza, a celare alla vista le montagne all'orizzonte.
Ginny, avvolta nel leggero mantello primaverile per non prendere troppa umidità, fissava quel paesaggio con malinconia; era il momento che aveva rimandato troppo a lungo, quel momento che sapeva essere fondamentale per il proprio futuro, il momento della scelta definitiva.
Dieci mesi erano trascorsi dal suo arrivo nel '45, dieci mesi intensi e pieni di avvenimenti, dieci mesi in cui aveva vissuto a 360 gradi e si era trasformata in una donna completa, lasciando per sempre dietro di sé la Ginny insicura e perennemente all'ombra di qualcun altro, quella considerata la piccola della famiglia.
Aveva lottato ed aveva rischiato di morire, aveva sofferto ed aveva gioito, aveva amato ed era stata amata, aveva pianto e riso, aveva trovato amici straordinari e persone bellissime con le quali costruire un'amicizia, aveva ucciso ed aveva avuto nemici, ma non si era risparmiata niente.
Ed ora era tutto finito, o almeno in parte; gli esami si stavano concludendo per gli studenti del settimo e quinto anno e, per tutti gli altri, la scuola era finita due giorni prima, e Ginny sapeva che era giunto il momento di scegliere una volta per tutte se restare o tornare indietro.
Il suo cuore e la sua anima spezzata le urlavano a gran voce che la scelta giusta era rimanere, restare nonostante tutto e costruirsi una vita con i pochissimi mezzi a disposizione.
Ma la ragione le suggeriva tutt'altro. Circa un mese prima aveva infine conosciuto lo zio di Connor per quel colloquio di lavoro nella sua azienda, ma l'uomo l'aveva liquidata in fretta e furia con uno svolazzo della mano lasciandole intendere di non essere interessato ad assumere una ragazzina, benché quasi diciottenne.
Quindi se ne era andato con i suoi modi pomposi da ricco Purosangue in affari che si crede al di sopra di tutti ed aveva a malapena salutato il nipote, il quale si era scusato con lei per tale atteggiamento antipatico mille volte.
Sfumata quell'opportunità, Ginny non si era certo abbattuta ed aveva avviato una ricerca di annunci di lavoro in zona che non richiedessero particolari titoli di studio o qualcuno che assumesse qualche apprendista, ma la ricerca era stata infruttuosa ed inutile.
Così si era trovata punto e a capo, senza ombra di possibile impiego una volta fuori da Hogwarts e senza possibilità di mantenersi in qualche modo, anche se Tom insisteva nel dire che per forza di cose avrebbe dovuto andare a casa sua.
Ma non era tanto il problema del tetto a preoccuparla, era proprio la mancanza di un lavoro per mantenersi e, venendo da una famiglia povera lei e da un orfanotrofio lui, sapevano che tali condizioni di povertà erano estenuanti per la felicità di un rapporto.
Per quello ora, quella scelta che l'aveva portata un anno prima a compiere quel viaggio, rischiava di essere nuovamente soggetta a giudizio; Ginny però, aprendo il cofanetto che aveva preso dal baule prima di salire sulla Torre, sapeva che non poteva e non voleva in nessun modo tornare indietro.
Al suo interno, la collana brillò assorbendo la luce biancastra della foschia piovosa e, sotto di essa, le fotografie ritraenti un passato ormai remoto e sepolto giacevano abbandonate e con i bordi spiegazzati.
Ginny prese la prima e sorrise nel guardare i suoi due fenomenali amici Neville e Luna, che le mandavano saluti sorridenti con la mano; le mancavano molto e avrebbe desiderato vederli un'ultima volta, ma saperli al sicuro nel futuro e, soprattutto, sapere Neville sereno accanto ai genitori in buona salute, era una gioia troppo grande per il suo cuore.
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Le Lancette Del Tempo
RandomQuesta é la storia di Ginevra Weasley e Tom Riddle. Qui Ginny apre la Camera a 16 anni, per ragioni stilistiche, e tiene con sé il Diario di Tom per cinque anni. La storia di un amore così grande da superare i confini temporali e spingere la tenace...