- Santo Merlino, Riddle! Gin! - Malfoy entrò nella stanza del Caposcuola qualche tempo dopo.
Poco prima era arrivato con Susan ed aveva subito cercato Tom nella sua stanza, ma già dall'inizio del corridoio aveva notato la folla davanti alla sua porta e si era allarmato, spintonando i compagni assiepati là attorno per vedere cosa fosse successo, riuscì a farsi spazio
E la scena che gli si parò davanti aveva tutta l'aria di una tragedia appena consumata. Non riuscì a formulare una qualche ipotesi che lui e tutti gli altri si sentirono sbattuti all'indietro da una forza invisibile, e tra chi cadeva sul pavimento e chi contro il muro del corridoio, la porta venne chiusa con altrettanta violenza.
Abraxas capì all'istante che quella era una magia di Riddle, molto potente e decisa, che si era rinchiuso nella sua stanza con Ginevra tra le braccia e non intendeva far entrare nessuno.
Infatti, alcuni compagni provarono a chiamarlo battendo sulla porta, ma non ricevettero alcuna risposta dal Caposcuola. Malfoy allora era sceso nuovamente sui suoi passi ed era corso a chiamare Lumacorno, che già lo aveva preceduto in compagnia di Susan, andata a metterlo al corrente di quanto scoperto.
Lo informò su ciò che stava avvenendo nel dormitorio maschile e subito il professore ci si diresse, ansioso. Finché non fu davanti alla porta e gli fu chiaro che era sigillata da un potente incantesimo respingente.
Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, riuscì a far breccia nello scudo e ad aprire la porta entrando nella stanza, con i ragazzi che erano rimasti fuori nel corridoio, curiosi di sapere cosa stesse succedendo.
- Merlino santissimo! Tom, ragazzo...cosa succede a Miss Wood? Lascia che la visiti, su. - fece il professore, ma come si avvicinò a loro venne gelato dallo sguardo folle del moro.
- Non osi avvicinarsi. - sibilò Tom, stringendo a sé il corpo sempre più freddo di Ginevra, immobile nella stessa posizione in cui si era accasciato insieme a lei.Lumacorno deglutì intimorito da quello sguardo assassino ed indietreggiò di un passo con cautela.
- Tom...non intendo far del male a Miss Wood, devi credermi...voglio solo constatare le sue condizioni di salute. Fammi controllare..-- Non serve. Ginevra é morta. E nessuno la toccherà...lei é mia. - sibilò Tom, fuori di sé, alla deriva.
Abraxas e Susan, fuori dalla porta, sobbalzarono vistosamente, così come Connor e Lestrange, addirittura Dolohov, il grido di dolore dell'amica di Ginny spezzò il clima irreale che si era creato in quel luogo solitamente calmo.Poi le cose precipitarono; nel dormitorio piombarono Dippet e Silente, avvisati da chissà chi, si fecero largo tra i ragazzi ed entrarono a loro volta nella stanza del Caposcuola, insieme a Lumacorno fecero fronte ai folli attacchi di Tom e riuscirono ad immobilizzarlo finalmente.
Silente in persona lo aveva schiantato, cosicché Ginevra fu immediatamente visitata da Lumacorno mentre Dippet cominciava a far defluire i ragazzi là davanti.
- Ma, Sir, noi vogliamo sapere cosa succede alla nostra compagna. - si oppose un ragazzo del quarto anno, subito appoggiato da tutti gli altri, creando più confusione di quanta già ce ne fosse.
- Mr Dippet...se Gin é...morta...noi vogliamo saperlo...non ci può mandare via ormai, per favore. - intervenne Connor, addolorato.
- Ah, e sia. Ma non voglio che si senta un sussurro sia chiaro. Lasciate il professor Lumacorno ed il professor Silente lavorare in pace. E se mi faceste la cortesia di scendere in Sala Comune sarebbe ancora meglio. - si arrese Dippet, tornando ad avvicinarsi al letto sul quale i due professori avevano adagiato il corpo di Ginevra.Mentre i tre impedivano la visuale del letto, da cui si scorgevano solo i piedi nudi della rossa, Susan si era accasciata a terra piangendo lacrime disperate tra le braccia di Abraxas, talmente sconvolto da aver perso l'uso della parola.
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Le Lancette Del Tempo
RandomQuesta é la storia di Ginevra Weasley e Tom Riddle. Qui Ginny apre la Camera a 16 anni, per ragioni stilistiche, e tiene con sé il Diario di Tom per cinque anni. La storia di un amore così grande da superare i confini temporali e spingere la tenace...