Quando la vita fa doni inaspettati...

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Piccoli passi a piedi nudi sull'erba bagnata dalla brina notturna, un corpo fragile e barcollante, mani sui muri a sorreggersi, vertigini e debolezza, un cuore che batte frenetico, la confusione nell'anima.

La figura sospinse faticosamente il grande portone d'ingresso ed entrò a passo incerto, oltrepassò l'androne e aprì un altro portone altrettanto grande, da dietro il quel arrivava il sommesso vociare degli studenti radunati per il pasto serale.

Il cigolio sinistro di una delle porte che si apriva attirò l'attenzione di molti verso quel punto, mentre la figura avanzava sporca e sanguinante verso il corridoio centrale, l'espressione vuota e sofferente, fino a fermarsi a metà tavolate e rivolgere uno sguardo serio verso il tavolo dei professori.

- Ho un messaggio per Silente. - disse tra il silenzio generale, ma la sua frase generò il caos più totale.

Molti urlarono spaventati, altri pensavano di trovarsi di fronte ad un fantasma, Susan Ferguson quasi svenne dopo aver cacciato un urlo strozzato, ma tra lo sbigottimento generale, solo una cosa era evidente:
Ginevra Wood, al secolo Weasley, era tornata dal mondo dei morti.

Flashback

- Chi siete? - la voce di Ginny risuonò roca nel rivolgersi alle due figure su di lei, come se avesse della carta vetrata sul fondo della gola che le impediva di parlare in modo fluido.

Una delle due figure incappucciate le tese una mano per aiutarla a rialzarsi dal suo sudario di morte, e solo quando ebbe la rossa di fronte si calò il cappuccio rivelando una massa di radi capelli biondi e due occhi azzurri limpidissimi, un volto non più giovane che a suo tempo doveva essere stato molto attraente, solcato da profonde rughe.

- Mi chiamo Gellert Grindelwald, signorina. - si presentò l'uomo, facendo trasalire Ginny, sgomenta.
- Grindelwald? E...cosa vuole da me? Io non ho niente a che fare con lei. - disse, non spaventata, giacché il mago dimostrava di avere buona creanza, ma intimidita di fronte al suo aspetto quasi mistico.

- Mi duole averle dovuto riservare un trattamento così barbaro, considerata la sua discendenza Purosangue, ma questioni più importanti dovevano essere affrontate. Lei é stata il mio mezzo per entrare ad Hogwarts, ma mi rincresce seriamente averla dovuta mettere nel mezzo. - disse quello, impeccabile.

Ginny sbuffò senza potersi frenare; a quanto pareva era il suo destino attirare l'attenzione di maghi oscuri o simili, come se portasse un cartello attaccato alla schiena con su scritto "Maghi Oscuri, da questa parte per cortesia".

Due in sei anni erano un record impressionante! Tuttavia non aveva mai temuto Tom come sentiva istintivamente poca simpatia per quel Grindelwald.

Tom...
Pensò subito all'amato e si voltò verso la scuola; forse, se fosse stata veloce, sarebbe riuscita a scappare all'interno ed a chiedere aiuto a qualcuno, o anche solo trovare riparo.

- Non abbia fretta, Miss Wood. Abbiamo alcune cose di cui discutere. Prego, da questa parte. - disse Grindelwald, mellifluo, indicandole la direzione dei cancelli.

Ginny si stupì che avesse indovinato i suoi pensieri, non si era accorta che le fosse entrato nella testa e lo guardò stranita; tuttavia pensò fosse saggio obbedire e non tentare azioni avventate, tanto più che si sentiva talmente debole che non avrebbe certo retto una corsa forsennata fino al portone d'ingresso.

Cominciò ad incamminarsi sentendosi come una condannata a morte che si avvia al patibolo, pensò a Tom ed ai suoi amici, ai professori e a Dippet, ai Serpeverde, alla squadra, e pensò che non li avrebbe più visti.

Non ricordava nulla di quei giorni e tantomeno sapeva cosa fosse accaduto, per lei era stato come dormire a lungo di un sonno che non rigenerava e l'ultimo ricordo che aveva era quando si era sdraiata sul letto di Tom, ma gettando uno sguardo al luogo in cui si era svegliata, sgranò gli occhi non faticando ad immaginarsi il tutto.

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