SenzaNome

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La musica risuonava nella sua mente. Il suo corpo si muoveva da solo, flessuoso e armonioso, al tempo di quelle note che solo lei poteva sentire. Un'incredibile felicità le animò il petto, facendo imprimere ogni suo passo di una gioia incontrollabile e senza confini.

Iniziò a ballare sotto le note della lieve pioggia che aveva cominciato a cascare.

Le foglie si muovevano sinuose attorno a lei.

Gli animali uscirono dalle loro tane e si radunarono tutti a guardarla in quell'unica e stupenda dimostrazione di gioia e felicità.

Le braccia si muovevano verso l'alto, come in una preghiera per il cielo.

Le gambe erano appoggiate salde al terreno, come a mantenere un contatto saldo con il mondo che la circondava.

E poi un salto, la sospensione del suo corpo, delle piccole gocce d'acqua e del tempo, in cui era libera dai vincoli che la vita le aveva imposto.

I piedi leggiadri di nuovo a contatto con l'erba fresca della boscaglia.

Gli uccelli iniziarono a cantare, armoniosi. I lupi ulularono alla luna nascosta dalle nubi, e tutti si unirono al canto di quel ballo così perfetto nei suoi movimenti dedicati al cielo, alla terra e al tempo stessi.

La ballerina, le vesti completamente fradice dalla piccola pioggia, aprì gli occhi fino a quel momento chiusi, e un'esplosione la circondò con una forza immane.

Con un gesto della mano, lento e calcolato, intorno a lei sbocciarono fiori di ogni genere e colori.

Con un passo leggiadro il vento si alzò, avvolgendola come un un infinito abito di sposa.

Con un gesto dell'altra mano, le fiamme divamparono avvolgendosi ed unendosi come amanti con l'aria del suo abito.

Con un passo, le goccioline di pioggia si trasformarono in piccoli e soffici cristalli perfetti.

E così come tutto era iniziato, tutto finì. Lei scomparve, come la notte al cospetto del giorno.

29/01/2016

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