Mi svegliai la mattina presto e Mike non c' era.
Non era a casa. Era tutto troppo silenzioso. Sbadigliai. Feci colazione da sola. Come quasi tutte le mattine. Notai un foglio.
"Tesoro esco a dopo".
Chissamai dove era andato o casomai da chi...... ma come detto e ribadisco non mi interessava.
Mi vestii e andai al lavoro.
Per strada il traffico era sempre li ad aspettarmi per questo partivo un' ora prima da casa anche se per me il centro estetico era proprio quasi dietro l' angolo.
Fermata al semaforo roteai la testa di poco ,per poter scorgere  il tabellone con delle News. C' erano alcune informazioni su che era deceduto negli ultimi giorni e su le feste paesane.
Quanto era noiosa la mia città certe volte..... l' ingorgo finì e potei andare a lavorare.
Il pomeriggio la avevo libero e chiamai Mike. Ovvio segreteria telefonica. Decisi di andare in azienda,  da papà.
L' azienda era un pò fuori dalla città ,Anche perché la mia zona era già in periferia.... verso le campagne , e l' azienda era appena fuori New York. Non avvertii ne babbo ne mamma che sarei andata li..... volevo vedere come avrebbero reagito vedendomi li. Se non fosse stato per Mike non avere i saputo che l' azienda non era più  completamente nostra.  
Parcheggiai l' auto .
Scesi.
Salii le varie scale  salutando gli operai che facevano avanti e indietro.
Poi mi ritrovai davanti all' ufficio.
Entrai.
Mamma e babbo che parlavano indisturbati sorseggiando il caffè delle macchinette.
Appena mi videro si guardarono come per dire " E ora?  Cosa le diciamo?"
Risposi io alle loro domande.
-No non dite niente. Non ce né bisogno. Avete però fatto una grande cazzata ve lo dico.
Non sapete davvero con chi avete a che fare. Lo vivo in prima persona. Ma....non preoccupatevi...... lo capirete.....non c'è bisogno che vi stia a spiegare troppe cose. -
-A davvero.....vedremo poi...- mi disse mio padre in tono scettico e di sfida.
Feci una risata .
-Ok ok .....dove andate oggi.
Ho il pomeriggio libero...... -
-Un signore.... ci ha chiesto di portare un pò  di attrezzature da carrozza per un cavallo.
È il suo orgoglio . Sai .....ha un' intero allevamento di cavalli da carrozza,  ma lui......è il suo prediletto..... -
-Ottimo vengo con voi.-
-D'accordo.... -mi risposero un pò sconcertati.
Quando i miei furono pronti scesero la macchina e partimmo.
Il tragitto era sia facile da percorrere sia bello da ammirare. Mi ci sarei voluta sposare un giorno.
Sinceramente credevo fosse più  lontano,ma subito  dopo aver svoltato una trentina di curve fummo li.
Era una tenuta ed era accogliente.
Ma ciò che ci accolse veramente furono i nitriti.
Tanti tanti cavalli che pascolavano felici su distese verdi.
Avrei voluto essere uno di loro e ribellarmi a tutto.
Ribellarmi alla realtà.
Un signore ci chiese di seguirlo e ci condusse nella scuderia.
Ero curiosa di vedere il cavallo che avrebbe provato la nostra attrezzatura .
Nel frattempo guardavo nei..... credo si chiamino box.
Si. Guardavo nei giganteschi box.
Vi erano tantissimi cavalli. Bianchi,  neri, marroni, pezzati e molti altri.
Arrivammo alla fine.... l' ultimo box sembrava riservato ad una celebrità dello spettacolo le transenne erano dipinte di rosso e il legno lucidato a puntino. Quando la porta si aprì l' uomo fece uscire uno........uno stupendo cavallo alto dal passo nobile e altezzoso. Il suo collo era più largo più di me e alto la metà ma la criniera lo superava arrivando quasi al terreno. La coda.... come la criniera era ricchissima sembrava aver fatto la permanente come mi diceva la mamma da piccola.
Le sue narici erano grandi e facevano entrare una quantità enorme di aria. Sugli zoccoli aveva un unguento lucidante.
Quando lo fece passare per i il lungo corridoio mi lanciò un' occhiata ed io ricambiai.
Per tutto il corridoio aveva la testa girata a guardarmi.
Quando finalmente fummo fuori, mio padre passò all' uomo un paio si morsi e un paio di testiere.
Ne aveva cinque.
Una rossa,una bianca,una nera glittereta ,una dorata e una nera con i contorni bianco rifiniti in argento.
Erano prodotti che pochi potevano permettersi venivano 10000 dollari l' una.
Il cavallo sembrava opporsi alle imbragature. Era sofferente e triste all' idea di dover mettere tutta quella roba addosso. Quanto lo capivo.
Non mi staccò mai gli occhi di dosso anche a costo di girare la testa a 360°.
Sembrava volesse dirmi che ci assomigliavano.
-Scusi...... siete sicuro che tutte queste cose le piacciano?-
-Cara ragazza..... vedi..... non è  una mia priorità sapere se gli piace o no.....le indosserà e basta.-
Gli feci una carezza. Lui sbuffo con le narici.
Era così sofferente che non faceva altro che alzare a abbassare la testa in continuazione.
Avevo capito. Non era il tipo da sottomissione.
Era li sull' orlo di ribellarsi  .
Ed era ora che lo facessi anche io.
Mi faceva troppo pena..... non potevo continuare a vedere un' anima libera venir incastrata così da tutto quel cuoio.
Andai a fare una passeggiata nel bosco.
Prima di entrare nella foresta mi girai a guardarlo.
Lui era sempre li. Si divincolava quasi impennandosi .
Entrai nel bosco.
L' aria mi accarezzava i capelli e il sole mi penetrava le palpebre. Per magia riuscii a pensare.
In quel posto dove regna la pace...... riuscivo a pensare.
Gli scogliattoli saltavano da un albero all' altro e i pettirosso cinguettavano.
Avvertii una vibrazione nel corpo ,era il telefono. 
-Pronto... papà cosa c'è? - 
-Esci dal bosco dobbiamo andare. Abbiamo venduto due testiere e un morso.....-
-E il cavallo?-
-BlakPrince? Lo ha riposto nel box. Dovevi veder come scalciava. Poco dopo che sei partita ha iniziato a dare di matto......ah ah ah ah come se voleva che tu fossi li con lui....... -
- ah ah ah ah ah ah !!! Va bene arrivo. -
La mia risata era strozzata . Non mi veniva da ridere.

Il Mio Primcipe Nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora