Frank aveva passato gli ultimi giorni cercando qualcuno disposto a farlo dormire in casa propria per qualche tempo, ma non era stato affatto facile. Aveva girato per tutta la città e anche nei dintorni ma nessuno lo aveva voluto ospitare per più di una notte. Aveva chiesto a chiunque conoscesse, anche solo di vista: era stato dai compagni del college, dai suoi ex colleghi del cantiere, perfino dal Signor Blake una volta. La maggior parte dei suoi vecchi amici lo aveva a stento riconosciuto, figuriamoci se lo avrebbero fatto entrare in casa loro. I suoi ex colleghi invece lo ospitarono, Tommy lo fece dormire sul suo divano addirittura per quattro giorni, mentre il Signor Blake non era nemmeno in casa. Frank aveva immaginato che non ci fosse più tornato dopo il processo, forse era stato arrestato.
In ogni caso, se era riuscito a far passare una settimana dormendo un po' qua e un po' là, ora le sue conoscenze erano finite. Gli rimaneva un' unica possibilità prima di mettersi a dormire sotto un ponte: ritornare a casa.
Quella opzione non gli piaceva affatto, ma dal momento che non aveva altre alternative si decise a tentare. Chissà mai che nel frattempo non avesse trovato un nuovo lavoro.
Così Frank camminò a lungo sotto il sole caldo e appena dopo l'ora di pranzo arrivò finalmente alla casa paterna. Esitò un momento davanti alla porta sgangherata: voleva davvero fare questo passo indietro? Già, perché si trattava di un passo indietro per la sua vita.
Ma non aveva davvero altra scelta, quindi bussò alla porta e appena ebbe dato il primo colpo, la porta si spalancò: dentro era buio e dei vecchi mobili non c'era più traccia.
Non ci poteva credere, se ne erano andati! Andati dove? Doveva trovarli, doveva trovarli assolutamente.
Frank bussò alla porta affianco, dove viveva una vecchia impicciona che era sempre al corrente degli affari degli altri. Dopo pochi istanti la donna aprì una fessura e quando lo riconobbe uscì dalla porta e gli si piazzò davanti.
"Ti sei deciso a ritornare eh? Be, ormai come vedi è troppo tardi per aiutarli" gli disse in tono accusatorio.
"Dove sono andati? Lei lo sa, non è vero?"
La donna sbuffò, pensando se rispondere o meno a quel ragazzo che lei riteneva la causa della sfortuna di quella famiglia.
"Quando il Signor Iero è morto, tua madre ha deciso di andarsene con
tutta quella sfilza di bambini"Il ragazzo sgranò gli occhi.
"Morto?" Il cuore di Frank perse un colpo. Non aveva idea che suo padre fosse morto, ma come avrebbe potuto saperlo?
"Sì, mi dispiace. Non hanno nemmeno fatto il funerale, troppo costoso. Lo hanno infilato in cassa di legno e lo hanno sepolto al limitare del cimitero"
"E-e mia madre? Dove sono andati gli altri?" Balbettó Frank.
"E chi lo sa? Lei diceva di avere degli amici a nord, su, al confine col Canada. Forse dopo la morte di tuo padre ha deciso di tentare di cambiare vita. Ora ho da fare, scusami" e la donna richiuse la porta alle sue spalle.
Frank non se lo aspettava proprio. La morte di suo padre era imminente, su questo non c'erano dubbi, ma non poteva immaginare che sua madre avrebbe deciso di cambiare città.
Ora non c'era davvero più nessuno che lo potesse aiutare e Frank si sentiva terribilmente solo.Quella sera non aveva un posto dove andare. Per fortuna era estate, pensò, e almeno non faceva freddo la notte.
Tutti i suoi sforzi per trovarsi un lavoro erano stati assolutamente vani poiché come aveva previsto, nessuno voleva assumere nuovo personale all'inizio dell'estate. Oltretutto con quel braccio fasciato non aveva molte possibilità di fare una buona impressione.

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Fanfiction(((FRERARD))) Frank e Gerard, due ragazzi dalle vite completamente opposte che si incontreranno, o meglio scontreranno all'improvviso, negli anni '40 del XX secolo. Il primo in cerca di indipendenza e di un posto nel mondo, il secondo plagiato da un...