"Volevo solo ringraziarti" disse Frank guardandolo. Ma Gerard non sapeva cosa rispondergli, così continuò a guardare fuori dal finestrino e per un po' si sentì ancora addosso il suo sguardo.
Quando il taxi si fermò, per un momento entrambi i ragazzi rimasero fermi e seduti, poi il tassista si girò e Gerard estrasse una banconota dalla tasca dei pantaloni porgendola all'uomo.
"Buona giornata Signor Way" lo salutò l'autista.
"Pronto?" Chiese Gerard guardando Frank, ancora seduto accanto a lui sul sedile posteriore della macchina.
"Per cosa?"
"Per correre" rispose Gerard.
"Correre?" Un'espressione
interrogativa si dipinse sul volto di Frank."C'è una cosa che non ti ho detto, ma te la dirò quando saremo dentro. Forza, vieni. Via libera" disse Gerard guardandosi intorno nervosamente.
Frank scese dalla macchina con fare circospetto e Gerard gli fece cenno con la mano di seguirlo velocemente.
Gerard si infilò nel garage da una porta laterale, lasciandola aperta affinché anche Frank potesse passare. Dopo pochi istanti il ragazzo entrò nel garage e Gerard notò subito l'espressione impressionata sul suo volto."Wow! Se questo è il tuo garage non oso immaginare come sia il tuo salotto" affermò Frank guardandosi intorno e Gerard si sentì orgoglioso, contento che sembrasse colpito. Poi d'un tratto Mikey uscì da un corridoio che si apriva dietro il divano.
"Oh! Frank, questo è mio fratello Michael" lo presentò e il ragazzo gli si avvicinò in modo deciso stringendogli la mano. Mikey sembrò apprezzare la sua decisione e ricambiò la forte stretta.
"Mikey, per gli amici" disse quello sorridendo.
"D'accordo" cominciò Gerard cambiando argomento. "Qui c'è il divano come puoi vedere, con una piccola cucina. Niente di che, ci sono un frigo e un fornello. Poi dal corridoio c'è l'accesso a tre stanze: la prima sulla destra è la camera da letto, poi sulla sinistra c'è il bagno e infondo un piccolo ripostiglio. Spero che sia di tuo gradimento, insomma, non è niente di speciale" affermò Gerard imbarazzato.
"Questo garage è più grande di qualunque casa abbia mai avuto" rispose Frank con aria leggermente divertita.
"D'accordo, io torno in casa prima che qualcuno cominci a sospettare qualcosa" affermò Mikey uscendo dalla porta da dove erano appena entrati e lasciandoli soli.
"Allora, cosa volevi dirmi prima?" Chiese Frank.
Gerard non sapeva come affrontare l'argomento, aveva paura che Frank potesse offendersi o qualcosa del genere, ma doveva dirglielo.
"Vedi" cominciò sedendosi sul divano ma Frank rimase a guardarlo da in piedi, mentre teneva ancora in mano la sua sacca, così Gerard si rialzò nervosamente. "Mio padre non sa che tu sei qui. E nemmeno mia madre. Io e mio fratello abbiamo risistemato questo posto negli ultimi giorni, ma i nostri genitori non ne sanno niente. E nemmeno devono saperlo. Loro... bè più che altro mio padre in realtà, ti caccerebbero all'istante. Quindi tutto ciò che ti chiedo è di non fare troppo rumore e di non uscire se non vedi me o Mikey nei paraggi"
Terminato il discorso lanciò uno sguardo a Frank per cercare nei suoi occhi una qualche reazione, ma il ragazzo sembrava perfettamente a suo agio.
"Spero non sia un problema" Continuò Gerard dopo un attimo di silenzio.
"Problema? E perché dovrebbe essere un problema? Tanto un lavoro non ce l'ho quindi non so proprio dove potrei andare. Qui starò più che bene" affermò sorridendo e buttando la sua sacca sul divano. Gerard si sentì un po' sollevato, non voleva che si sentisse come chiuso in una prigione. Sapeva che non gli stava offrendo una grande soluzione, ma non voleva davvero che ritornasse a dormire su una panchina, almeno finché quella dannata ferita non fosse guarita una volta per tutte.

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Fanfiction(((FRERARD))) Frank e Gerard, due ragazzi dalle vite completamente opposte che si incontreranno, o meglio scontreranno all'improvviso, negli anni '40 del XX secolo. Il primo in cerca di indipendenza e di un posto nel mondo, il secondo plagiato da un...