Capitolo 16

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Near's Pov

Il telefono della centrale di polozia squillò.
Matsuda rispose.
Dopo qualche secondo si girò verso di me e mi disse -è la scuola dei ragazzi.
Mi alzai da terra, abbandonando per un secondo il mio castello di carte,e presi in mano la cornetta,accostandola all'orecchio.
-Signor River? Sono il preside, Yuri Kaede. Chiamo per chiederle di venire a prendere sua figlia.
-Chi?-chiesi, sapendo già la risposta.
-Michiko Keehl. Non si è sentita bene.
-Cosa ha avuto?!-chiesi,ora preoccupato.
-Un alunno l'ha portata in infermeria.Piangeva molto...ha vomitato forzatamente e poi ha avuto un mancamento... signor River, è forse successo qualcosa nell'ambiente domestico? Qualcosa che abbia potuto in qualche modo metterle ansia?
-...si.Ed è tutta colpa mia...non si preoccupi, arrivo subito.
Chiusi la chiamata.
-Matsuda, chiama Halle.
-Linder fino a poco fa era a scuola, ma ora è all'IMC...
-Era a scuola?!
Halle mi aveva assicurato che se ne sarebbe andata dopo aver portato i ragazzi in aula musica... mi ha mentito...
-Si-continuò il mio collega-mi ha detto che doveva dare una cosa a Michiko...
Cazzo...
-Matsuda, potresti accompagnarmi?
-Subito.

Arrivato ai portoni dell'immensa scuola mi precipitai giù dall'auto e corsi nel panico per i corridoi.
La pausa pranzo era appena finita,e per fortuna i corridoi erano vuoti.
-Near, aspetta!!! Dove stai andando?-chiese Matsuda.
Alla fine una bidella ci accompagnò fino all'infermeria.
Entrai: la mia Michiko era sdraiata sul lettino.
Shiryu e Shunrei erano seduti sul divanetto.
C'erano solo loro e...
Un altro ragazzo, più grande, che stava accarezzando la fronte della MIA piccola.
Lo fulmiai con lo sguardo e lui si allontanò.
Michiko, confusa, si voltò fino ad incontrare il mio sguardo e il suo volto si distorse in un'espressione supplicante.
Andai da lei -Michiko,cucciola...cosa ti è successo?
-Mello...Halle...la canzone...
Non capii.
-Ragazzi,voi ne sapete nulla?-chiesi ai gemelli.
-No-risposero loro.

Fui preso dallo sconforto.

-Io si.

Narratore

-Io si-mormorò Fumio.
Near si diresse verso il ragazzo.
Nonstante l'albino non fosse particolarmente alto, era comunque più grosso di Fumio (che era molto asciutto) e lo superava in altezza.
Voleva solo sapere cos'era successo alla sua bambina, ma in un lampo,una strana e pericolosa rabbia si impossessò di lui.
Prese Fumio per il colletto della camicia.
-Sei stato tu! Tu l'hai ridotta così?Cosa le hai fatto, eh?! L'hai picchiata?L'hai stuprata? Confessa, lurido verme!!!
Michiko in tutto ciò era saltata giù dal lettino, nonostante fosse ancora debole, e ora tirava disperatamente Near lontano dal suo amico.
Amico che ora rischiava il soffocamento, dato che Near si era avventato con le mani sull'esile collo del ragazzo.
-Near, no!!! Lascialo stare!!!
Anche i gemelli e Matsuda intervenirono, riuscendo infine a staccare Near da Fumio.
Il ragazzo prese dei grossi respiri, mentre Michiko lo faceva sedere.
-Near, ma sei pazzo?! Non è stato lui!!! È stata la tua amichetta, guarda un po', con la sua amata cassetta!!!
Matsuda, sconvolto, non parlava.
-Cosa ti è preso?-chiese Shunrei-non è da te farti trascinare dalla rabbia.
La piccola bionda era sul punto di piangere.
E non per la sfuriata di Near, ma perché lei aveva VISTO la causa della sua rabbia.
Quella causa aveva un nome.
Ovvero Atasuke.

Michiko's Pov

Cosa ci faceva Atasuke lì?
Cosa aveva fatto a Near?
E soprattutto, perché proprio io?!
-Ora basta...-mormorai-basta! Vattene Near!!! Vattene o me ne vado io!!!
-Michiko, non-
-Perfetto, me ne vado io.
Abbracciai Shunrei.
Near non aveva nemmeno il coraggio di parlare...
Fifone.
Era ancora un bambino.
Guardai Fumio -perdonami, ho bisogno di stare un po' da sola...a domani?
-...si. Riposati, mi raccomando...
-Tranquillo...
Feci per andare, ma poi mi girai verso di lui e gli stampai un bacio sulla guancia.
A quel punto presi il mio giubbotto che Shunrei mi aveva gentilmente portato e uscii dall'infermeria.
-Michiko! Dove credi di andare da sola,eh?!
-Al cimitero.
E con questa frase Near mi lasciò finalmente andare.

Il cimitero non era tanto lontano.
Giusto un paio di kilometri, mezz'ora di cammino ed arrivai.
La neve precoce di quell'ottobre giaceva sulle lapidi e sull'erba.
Entrai.
-Hai bisogno di aiuto?-mi chiese il fioraio del cimitero.
-Effettivamente è la prima volta che vengo qui...
-Chi stai cercando piccola?
-La tomba di mio padre. Si chiamava Mihael Keehl.
Lui si tolse il cappello, come in segno di rispetto, e mi disse-nel corridoio centrale in fondo.
-Grazie...-feci per andare, ma lui mi fermò e mi mise in mano alcuni fiori.
Un giglio, la dolcezza.
Una stella alpina,la purezza.
E una rosa, l'amore eterno.

Camminai tra le tombe fino al fatidico corridoio...
Lessi l'insegna.

"Qui riposano le vittime di Kira.
Primo settore: vittime ignote.
Secondo settore: criminali.
Terzo settore: eroi di guerra."

Ricordai le parole del preside...
"Non è facile avere un padre che è un eroe mondiale! Non è vero, Michiko?"
Andai al terzo settore.
Era un marciapiede di media larghezza e non molto lungo.
C'erano una decina di lapidi.
Lessi tutti i nomi.
-Uhm, vediamo... Soichiro Yagami...L Lawliet?...Mail Jeevas...
La tristezza cominciò a dilagare nel mio cuore.

-Mihael Keehl.

Caddi in ginocchio e piansi.
Piansi.
E piansi.
-Mi dispiace piccola...-disse una voce accanto a me.
Una figura era sdraiata sulla tomba di Jeevas, accanto a quella di mio padre.
Il sole,prima oscurato dalle nuvole,fece capolineo fra uno spiraglio di esse, illuminando la figura.
Nonstante fosse vicino a me non riuscivo a vederla bene.
-Chi sei?-chiesi.
-Mi chiamo Matt.
La figura si alzò e si diresse verso di me. Piano piano la sua figura divenne più nitida.
Notai che...
Fluttuava...
Cos'era quel ragazzo?
-Sto sognando?-sussurrai.
-So di essere bello come un sogno,non c'è bisogno di dirlo!-disse lui con un sorriso.
Ridacchiai.
-Comunque...-continuò lui-non stai sognando. Sono reale. Be', relativamente reale...
-Sei...un fantasma?
-No. Sono uno spirito. Non del tutto fantasma e non del tutto umano.
-...
-Non ci credi?
-Oramai non so più a cosa credere...è diventato tutto così assurdo da quando-
-Da quando c'è Light, vero?
-...Light?
-Si. Lo Shinigami...lo hai già incontrato?
-Si...Atasuke...
-Ti ha detto di chiamarsi così?
-È quel che mi a detto.
-Non fidarti di lui.
-Come mai?
-Lui è Kira.
Cominciai ad avere paura.
Matt mi posò una mano evanescente sul viso -Michiko, ascoltami: tutto questo è più grande di te, ma ti stanno usando. Io sono qui per aiutarti...
-Anche Atasuke ha detto così, eppure-
-Lo so, lo so, ma io sono diverso.
-E perché mai?-risposi acida.
-Mi manda tuo padre.
Il mio cuore si fermò per un attimo.
-Mio padre?
-Si. Io sono Mail Jeevas, il suo migliore amico. Ora ti lascerai aiutare?
Annuii, sempre più spaventata.
-Allora, ricorda: attenta a Light. È malvagio. Lui è Kira. Proverà a manipolarti, ma io ti proteggerò,tuttavia nessuno impedirà a Light di manipolare le persone vicine a te. Lui vuole la morte di Near e la tua. Lui vuole dominare il mondo.Tu puoi impedirglielo.Tu devi essere forte. Ok?
Annuii piano.
-Promettimelo.
-Lo prometto. Sarò forte....
-Brava. Sii forte. Sii dolce.Cresci,divertiti,innamorati,non farti usare. Viaggia. Ama le piccole cose. Fai un giro in bicicletta.Fai tutte queste cose per me e per Mello. Per coloro la quale vita è stata bruscamente interrotta dalla morte.
Avevo paura, ma ero l'unica in grado di sistemare le cose.
Non volevo commuovermi, ma le parole di Matt erano troppo toccanti.
Fecero breccia nel mio cuore.

-Lo prometto.

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Ciao melette! Come va?
Piaciuto il capitolo?
In questo giorni inizio a scrivere l'altra ff, contente?
Spero di si!

Un saluto dalla grecia!!!

Il Ritorno Del Dio || Death Note||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora