Capitolo 8

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Zayn's pov

Stava per suonare la seconda ora ma io non avevo alcuna voglia di andare in classe.

Iniziai a pensare di andarmene proprio da scuola e andare a fare un po il depresso al parco.

Liam non mi aveva detto neanche grazie dopo ciò che era successo con Harry e ci ero rimasto davvero male.

Mi aspettavo almeno un sorriso complice o qualcosa del genere. Forse non era bastato per farmi perdonare.

Ma perché ad un tratto volevo il suo perdono? Non avevo assolutamente niente da farmi perdonare, soprattutto da lui.

Inoltre lo avevo difeso solo per senso del dovere dovuto alla nostra..parentela.

Avevo seriamente detto che era mio fratello? Ma che mi era saltato in mente?

Eppure non riuscivo a immaginare di poter fare diversamente. Solo, avrei sperato almeno in una parola da parte sua. Anche solo un grazie o uno sguardo di intesa.

Ma niente. Se n'era andato come se non fosse successo nulla dimenticandosi completamente di ciò che avevo fatto per lui.

Ma perché ora desideravo qualche contatto da parte sua?! Sospirai frustato credendo di stare per impazzire e camminai a grandi passi in corridoio, rallentando poi al sentire di alcune voci provenienti da una vecchia classe ormai chiusa da tempo.

Mi avvicinai e sembravano..ansimi?

Porsi ancora di più l'orecchio e riuscii a distinguere uma voce dominante, era una voce che avevo già sentito.

A quanto pare c'era qualcuno che se la faceva allegramente con il professore di educazione fisica.

Aprii lentamente la porta sorridendo beffardo impaziente di scoprire chi fosse la sgualdrina di turno e appena dentro camminai un po attraverso i banchi ammassati e gli armadietti sparsi per la classe fino a scorgere, attorcigliate l'una all'altra due figure sulla cattedra.

Socchiusi gli occhi per mettere meglio a fuoco, tentando di riconoscere chi su trovasse sotto, riconoscendolo come il corpo di un'uomo.

Sogghignai stupefatto e stavo quasi per andare quando un gemito proveniente da una voce fin troppo conosciuta mi pietrificò.

Rimasi immobile incredulo e scossi la testa pensando che fosse impossibile.

'Non può essere lui' pensai e inizia ad allontanarmi sperando di andare via prima di averne la conferma ma un gemito più forte mi colpì facendomi più male di quanto avrebbe potuto farmene un calcio nello stomaco.

Mi voltai e notai ben distinto il suo volto, assalito fa una smorfia di dolore e piacere allo stesso tempo.

Il mio cuore sembrò spezzarsi e dovetti trattenermi per non iniziare ad urlare a quella vista.

Non poteva essere vero.

Stepbrothers || Ziam Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora