Capitolo 14

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La sveglia suonò alle sette del mattino, puntuale come sempre.

Aprii gli occhi per spegnere il telefono e mi rigirai fra le coperte mettendo la testa sotto al cuscino per provare a dormire un'altro po ma improvvisamente un senso d'angoscia mi fece provare una leggera fitta allo stomaco.

Il ricordo di quelle parole scritte nel diario di Liam mi fece quasi piangere.

"16 ottobre 2015

Mamma oggi è stata una giornata orrenda sai? Come tutte le altre. Forse oggi un po di più.
L'ha fatto di nuovo mamma, mi ha violentato ancora.
Come ha fatto ieri.
E il giorno prima.
Da quando gli ho parlato chiaramente dicendo che volevo chiudere ha iniziato a ricattarmi minacciando di dirlo a tutti.
Non ce l'ho fatta mamma.
Sarebbe la fine per me.
È stato penoso ma gliel'ho lasciato fare, ho lasciato che abusasse di me quel giorno dopo la litigata con Zayn, e da allora non ha più smesso.
Sai mamma quando il giorno dopo il nostro litigio Zayn è venuto al mare con Niall a prendermi, mi sono sentito talmente bene.
Vederlo lì, sapere che si era preoccupato per me è stato fantastico.
Ma poi tutto è finito
Lui è andato via e non mi ha più rivolto la parola da allora.
Sono passati giorni mamma e credo che lui mi odi sempre di più.
Anche io mi odio. Ogni giorno che passa mi faccio più schifo è per questo che ho detto a Tristian di voler chiudere perché dopo le parole di Zayn ho davvero capito quello che stavo facendo e mi sono reso conto di quanto fosse vergognoso.
Ma lui non vuole lasciarmi andare mamma.
Non so più che fare
La mia vita non potrebbe fare più schifo di così.
E la cosa peggiore è che lui mi odia.
Zayn mi odia.
Questo è il dolore più grande mamma.
So di non meritarlo mamma ma vorrei tanto che tu potessi portarmi li con te.
Non meriterei di stare nel tuo stesso posto per quello che faccio mamma ma lo desidero così tanto.
Solo tu potresti aiutarmi.
Vorrei che tu fossi qui mamma, lo voglio disperatamente
Vieni a prendermi ti prego.
Sempre tuo,
Liam."

Quelle parole risuonavano come un'eco nella mia mente.

Mi ero sentito morire apprendendo quelle notizie.

Le avevo lette immaginando la sua vocina distrutta e il suo piccolo viso pieno di lacrime mentre le scriveva.

Quando avevo finito di leggerlo avevo tanto desiderato poterlo abbracciare e dirgli che non lo odiavo, che era tutto a posto e che non era colpa sua.

Avevo anche provato tanta rabbia verso quell'uomo e mi odiai per aver pensato così male di Liam.

Era così indifeso.

Poi avevo risposto il diario sul suo comodino e gli avevo accarezzato le guance bollenti.

Ricordo ancora la morbidezza della sua pelle sotto le mie dita e ricordo anche come in quel momento avessi desiderato disperatamente di baciarlo e di come lo avessi quasi fatto per poi rendermi conto subito dopo dei pensieri assurdi che stavo facendo.

"Io non sono gay"

Me lo ripetevo ogni giorno ormai.

Da quando era entrato così di colpo nella mia vita Liam me l'aveva stravolta e stava mettendo in discussione tutto ciò in cui avevo sempre creduto.

Ma io non potevo lasciaglierlo fare.

Era solo il mio fratellastro, niente di più.

Stepbrothers || Ziam Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora