"Madamigella mi devo imporre, non posso lasciarla uscire senza il permesso di vostra madre!" Trilla il maggiordomo impettito vietandomi espressamente di uscire di casa. È appena sorto il sole ed io vorrei tanto poter fare una cavalcata mattutina, prima che mia madre scopra cosa sto per fare. Lei detesta cavalcare.
"Ma Wilkinson non se ne accorgerà nessuno, dopotutto sono solo le otto del mattino, ed entrambi sappiamo che le mie sorelle e le eccellenze non si alzeranno prima dell'ora di pranzo!" Cerco di mantenere un tono di voce basso per non farmi sentire da nessuno e un sorriso dolce e delicato si dipinge sul mio viso per cercare di convincere del tutto Wilkinson. Lo so che non riuscirà per molto a negarmi l'accesso alle stalle, lo sa perfettamente quanto io ami cavalcare.Amo svegliarmi presto, ammirare l'alba, fare una passeggiata o cavalcare un po' e non me lo potrà impedire nessuno. Nemmeno Wilkinson, il maggiordomo. Anche perché so che in fondo Wilkinson è un uomo accondiscendente con me e sa perfettamente che se ci fosse il duca, mio padre, mi darebbe il consenso.
"Vi prego..." Aggiungo alla fine incrociando le mani. Il maggiordomo dopo un altro attimo di incertezza, acconsente e mi fa passare per poter andare nelle scuderie.Scelgo, come sempre, il mio cavallo preferito, si chiama Ed è interamente bianco. Nelle scuderie della famiglia Devonshire, ci sono oltre una quindicina di cavalli. Il duca non ama scarseggiare, in niente. Dopotutto se lo può permettere. Cavalco e mi sembra di volare, di essere libera almeno per pochi momenti in una giornata. Per questa mattina sono libera, poi dovrò tornare ad essere ciò che tutti si aspettano che io sia, ovvero una perfetta dama, pronta a debuttare in società e trovare un marito nel minor tempo possibile e a dare a quest'ultimo un erede, possibilmente maschio, sempre nel minor tempo possibile. Tutto questo sotto l'acuta ed estenuante sorveglianza di mia madre, la duchessa di Devonshire che non ha mai perso un momento per ricordarmi quanto io non c'entri niente con le mie sorelle. Loro sono perfette, in tutto.
Non mi fermo fino al limitare del bosco, perché da qui in poi non mi conoscerà nessuno. Quando arrivo al fiume, decido di far riposare lo stallone e lasciarlo bere. Questa mattina, come ogni volta che esco per cavalcare, sono vestita da uomo con dei calzoni beige, una camicia bianca e degli alti stivali neri da cavallerizza che arrivano fino al ginocchio. Se non fosse per i miei lunghi capelli biondi, che porto sciolti, sembrerei un uomo. Odio dover sottoporli a tutte quelle sfarzose acconciature che mi vengono imposte, preferisco lasciarli liberi, almeno loro, ma anche questo mi viene negato la maggior parte delle volte, ovviamente da mia madre e dell'etichetta. Ecco l'etichetta è l'altra mia nemica in questa vita.
Sento un movimento brusco di Ed alle mie spalle, così mi giro subito e mi ritrovo davanti un bandito.
"Fuori il denaro donzella." Urla mostrando una dentatura alquanto rovinata e sporca, che mi fa storcere il naso. Non riuscirò mai a comprendere come possa certa gente minacciare altre persone. Non mi spavento, non sono il tipo di dama ingenua e debole di cuore, ho imparato sin da bambina a difendermi da sola, mia madre era troppo impegnata a rendere perfette le mie sorelle per badare a me, così quando potevo scappavo fuori nella tenuta. Lì giocavo con i domestici e con le balie, loro mi hanno cresciuto davvero, mia madre mi ha solo insegnato come devo comportarmi in pubblico. Da lei posso dire di aver ricevuto affetto e attenzioni dopo i tredici anni di età, non prima. Ora so cosa devo fare, mio padre mi ha insegnato molto riguardo la difesa personale. Ricordo ancora come se fosse ieri quando si allenava nelle stalle e io che seduta sul fieno lo contemplavo. Poi, quando sono cresciuta, ha insegnato qualcosa anche a me, anche se questo è sempre stato il nostro piccolo segreto. Se mia madre scoprisse ciò che mio padre mi ha insegnato, probabilmente cadrebbe a terra in preda a un attacco di cuore. E Dio non voglia che il duca di Devonshire rimanga senza moglie ed io senza una madre.Mi avvicino lentamente al cavallo, mantenendo il contatto visivo con l'uomo. Insieme alla sella tengo sempre la spada di cui mio padre mi ha fatto dono pochi mesi prima, dopo essere riuscita a batterlo in un combattimento a due. Strano da dire, ma si, una donna ha battuto il duca di Devonshire in un duello a spada, per di più null'altro che sua figlia! Siamo solo femmine nella nostra famiglia e il duca mi considera come il maschio della situazione, al quale ha insegnato personalmente a leggere, scrivere, e anche a combattere con la spada e a cavalcare. Cose che la duchessa reputa futili per una dama che dovrà un giorno gestire solamente una casa e badare alla prole. Io non ho intenzione di sposarmi per il momento, sono giovane e sono la più piccola. Ci sono tre sorelle prima di me da maritare, anche se due di esse sono già fidanzate e quindi promesse spose. Inoltre io vorrei trovare una persona che almeno provi qualcosa per me, non voglio dovermi sposare con un vecchio bavoso duca, conte o marchese, solo per il suo titolo. Mio padre non mi farebbe storie a riguardo, lui mi comprende meglio di chiunque altro. E per questo lo dovrò sempre ringraziare. Il vero problema sorge con mia madre, ma questo è un altro capitolo della mia vita.
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Astuzia Femminile
Historical FictionSiamo nell'Inghilterra della seconda metà del 1700. Isabel quarta ed ultima figlia del potente duca di Devonshire ha un carattere indomabile e ribelle, poco dedito alla sottomissione e al rispetto delle regole. Ella è l'esatta fotocopia del padre. A...