Il destino

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Scendo la scalinata affiancata da mia sorella Sophia. È meravigliosa, indossa un abito rosso fuoco con ricami argento. Brilla di luce propria mia sorella. Ha sempre brillato. Non mi capacito, a volte, di come possa trovare sempre il lato positivo delle cose. Lei è tremendamente solare e perfetta in ogni cosa che fa. È la donna che tutti vorrebbero al loro fianco. Riesce ad essere se stessa e sensuale in ogni azione, anche in quella che risulterebbe più banale. Ed è se stessa in ogni singolo momento. Arriviamo insieme davanti alla porta che ci separa con la sala principale, dove numerosi ospiti aspettano solo ed unicamente di ammirare noi. Troppe responsabilità tutte in una volta. Senza una scelta mi, ci è caduto addosso questo fardello. Ci stringiamo istintivamente la mano e poi sorridiamo per la tanta somiglianza che un po' ci lega.

"Ti voglio tanto bene Bella." Ammette Sophia guardandomi negli occhi. Ha usato il mio soprannome, quello che solo lei e pochi altri della mia famiglia usano. Le sorriso davvero di cuore. Mi mancherà da impazzire!
"Anche io tantissimo Soph!" Sorrido abbracciandola con tutta me stessa. Anche io ho usato il suo soprannome. Solo in occasioni particolari li usiamo. Entrambe sappiamo che cambierà tutto molto presto, ma noi rimarremo sempre sorelle, nonostante tutti e nonostante tutto.
"Ora bando ai sentimentalismi e facciamoci coraggio!" Mi sventolo una mano davanti agli occhi cercando di non piangere, non posso compromettere che il trucco di Jade si rovini. Siamo donne adulte e oramai dobbiamo farci forza da sole. Facciamo cenno al valletto di aprire le porte ed entriamo con un sorriso impresso sulle nostre labbra. Sommerse da vocii e da saluti, presto la mano di Sophia lascia la mia. Vedo molti parenti, forse troppi parenti. Amo la mia famiglia, davvero, l'unico problema sono i parenti. Non fanno altro che spettegolare, spettegolare e spettegolare!

"Oh cara Isabel. Che gioia vedervi! Siete così radiosa!" Ecco mia zia Sarah, da troppo tempo non vede sua figlia per essere così smielata con la sottoscritta. Mi ha sempre trattato con sufficienza e ora mi riempie di complimenti e dolcezza.
"Salve zia cara, come state?" Il mio interesse è solo per pura e semplice cortesia. Odio ammetterlo, ma il galateo lo mantengo sempre. Colpa di mia madre e del suo insegnamento!
"Tesoro ma lasciatevi guardare! Non si saluta più?!" Ed ecco mia nonna materna fare il suo ingresso. All'appello mancava solo lei. È una megera! Terribile, questa serata sarà terribile. Assolutamente da dimenticare! Dopo un'infinità di false smancerie da parte dei miei parenti, posso finalmente respirare di nuovo. Mi guardo attorno e noto che tutta la calca di parenti si riversa su Sophia ora, povera sorella. Un sorriso sputa sulle mia labbra, non mi dispiace poi più di tanto. Un po' di tedio se lo merita anche lei. Vedo in lontananza un ventaglio appoggiato su uno sgabello, così decido di prenderlo e cercare di calmare l'improvviso colpo di calore che mi ha sopraffatto.
"Non posso dire di non essere sorpreso questa sera. Siete un'incanto." Una voce che proviene da dietro di me, si insinua nelle mie orecchie e mi costringe a girare la mia testa verso di lui. Proprio ora? Proprio qui? Ma certo! Mi giro del tutto verso di lui, dopo aver riposto il ventaglio dove lo avevo trovato, e davanti a me c'è proprio l'ultima persona che vorrei vedere sulla faccia della terra.

"Futuro duca di Norfolk, che spiacere vedevi qui." Biascico con astio, alzando un sopracciglio.
"Per me è un piacere invece." Sorride lui passandosi una mano sul ventre, per lisciarsi il panciotto della giacca.
"Credo ci sia un equivoco..." Alzo anche l'altro sopracciglio sospirando. Ho capito già da tempo com'è quest'uomo. Basta. Non mi farò raggirare ancora una volta da lui!
"Non voglio né parlare con voi, né vedervi." Mi allontano da lui il più possibile. Il che è abbastanza semplice da fare in teoria, ma in pratica le mie gambe si sono tramutate in piombo e non riesco a muovermi così rapidamente come pensavo.
"Che fate dunque, rimanete qui?" Mi domanda Ethan di Norfolk sorridendo sornione. Lo detesto.
"Si, ovvio, siete voi che ve ne dovete andare!" Commento io girando la testa dall'altra parte. Pur rendendomi conto di sembrare una vera e propria bambina disperata.
"Oh beh allora non mi muoverò da qui." Mi guarda continuando a sorridere come un vero sciocco. Fortunatamente arriva Sophia con un giovane a salvare la mia povera anima. Per tutta la serata cerco di stare sempre in compagnia di qualcuno ed evitare così il futuro duca di Norfolk. Dopo che anche l'ultimo ospite se ne è andato, posso finalmente tirare fiato.
"Sorella cara, cosa avete?" Mi chiede Elizabeth sedendosi accanto a me nel divanetto a lato della sala.
"Odio quel Duca, lo detesto con tutta me stessa! Mi verranno le crisi di nervi come a nostra madre..." Sospiro mettendomi le mani sugli occhi. Mia sorella dopo una risata, mi guarda e mi sorride.
"Che c'è?" Le chiedo guardandola demoralizzata, so già cosa vuole dire.
"Ti piace." Mi dice sorridendo.
"Chi?" Non credo alle mie orecchie. Non può averlo detto davvero.
"Questo Duca che tanto detesti, ti accendi come il fuoco quando parli di lui." Dice continuando a sorridere. I miei nervi stanno arrivando seriamente al limite.
"Si, mi accendo solo perché lo detesto tantissimo e non sopporto la sua vista!" Sospiro esasperata appoggiando la schiena allo schienale del divano sul quale siamo sedute.
"Oh suvvia cara sorella, sappiamo entrambe che quanto ho detto è vero." Elizabeth è sorridente e mi fa un occhiolino di chi la sa lunga, per poi alzarsi e lasciarmi da sola.

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