Burocrazia

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Fortunatamente Wilkinson mi aveva chiamata prima che le eccellenze e le mie sorelle si fossero presentati per la tarda colazione. Corro in camera mia e mi cambio rapidamente d'abito. Ne scelgo uno rosa corallo con il corpetto nero e lascio, ancora una volta, i miei capelli ricadere sciolti sulle mie spalle. Nonostante l'abito che ho scelto mi lascia appena un poco le spalle scoperte, so che essendo in casa posso metterlo senza troppi problemi. Ad un ballo non oserei mai tanto, anche se questa nuova moda, mi piace molto.

Dopo essermi cambiata, scendo nel salone e noto essere solo la seconda persona che entra, dopo mio padre.
Ci scambiamo un sorriso complice.
"Buongiorno padre." Saluto mio padre e mi accomodo sulla sedia che uno dei valletti addetti alla colazione sta spostando per me.
"Buongiorno Isabel. Come è stata la cavalcata questa mattina?" Mi domanda, senza far trasparire alcuna emozione dal suo volto, facendomi spuntare un sorriso. Lui mi conosce troppo bene. Mi chiedo solo come lo abbia scoperto. Decido ad ogni modo di stare al suo gioco.
"Splendida come sempre. Ma padre devo avvertirvi che ho incontrato un bandito che voleva derubarmi dei miei averi." Mi lascio sfuggire un qualcosa che forse avrei fatto meglio a tenere per me, ma con il duca non riesco. Con mio padre non ho mai avuto segreti o almeno quelli che ho, sono di poco conto o relativi al mio essere donna.
"Immagino tu gli abbia dato la giusta ricompensa per essersi intrufolato in un territorio di proprietà." Dice lasciandosi sfuggire questa volta un sorriso. In certe sue espressioni rivedo tanto di me stessa, ma non mi sono mai permessa di dare voce ai miei pensieri. Non vorrei offendere qualcuno con essi e con la mia impudenza.
"Sono piuttosto brava con la spada, padre." Mi adulo continuando però a torturarmi le mani in preda all'agitazione. Non so ancora come interpretare le sue parole. Potrebbero essere il preludio di qualcosa di positivo o qualcosa di negativo.
"Ne sono certo." Dice per poi interrompere quello che poteva essere il suo discorso, con l'ingresso in sala da pranzo della duchessa e delle mie sorelle maggiori.

"Buongiorno padre!" Salutano in coro le mie perfette sorelle. Sono una più bella dell'altra. Elizabeth e Katherine sono more ed entrambe con gli occhi azzurri, come mia madre, mentre io e Sophia siamo bionde con occhi azzurri, proprio come mio padre.
Sophia è quella con la quale ho un rapporto più stretto, su di lei posso contare sempre. Forse tutto questo è dovuto per la vicinanza di età. Elizabeth, la più grande, sta per sposarsi. Tra qualche mese ci sarà il suo matrimonio con un ricco Lord inglese, credo si chiami Kyles, ma non ne sono certa. L'unica ad avere avuto incontri con lui è stata lei per il momento. Fra qualche giorno faremo anche noi la sua conoscenza, nonostante li abbia visti insieme più di una volta, non ho mai avuto il piacere di conoscerlo di persona. Lei è molto presa da lui e posso dire lo stesso di lui per lei. Di solito non sbaglio in queste cose, anche se l'amore rimane un argomento estraneo per me. Tutte le volte in cui li ho visti insieme, anche se di rado, erano molto appassionati. In più avevano quello sguardo, lo sguardo che mia madre dice sia solo di chi è innamorato.

Katherine è la seconda figlia ed è sul punto di fidanzarsi con il marchese di Notthingam. Anche loro sembrano molto presi e, a mio parere, sono proprio una coppia perfetta. Proprio come Elizabeth e Lord Kyles. Sophia invece è, al momento, preda di molti corteggiamenti da parte della maggior parte dei giovani belli e papabili di Londra, ma non c'è ancora nessun matrimonio in programma. È molto simile a me in questo, siamo due spiriti liberi, facilmente ci lasciamo impressionare. Io non ho ancora ricevuto nessun corteggiamento, la motivazione riguarda la mia assenza ai balli della stagione, ma a me va benissimo così. Mia madre è già molto contenta di preparare forse due matrimoni per le due figlie maggiori della famiglia Devonshire e prima di me c'è ancora Sophia, quindi ho tempo per decidere cosa fare della mia vita. Anche se ciò mi spaventa un poco, voglio essere io a scrivere la mia vita. Dopo colazione, durante la quale il duca ci ha informato che a cena avremo come ospiti uomini di un certo spessore diplomatico per quanto riguarda le nostre finanze, mi sono rinchiusa in biblioteca e mi sono immersa nella lettura di molti libri, tra cui quelli del mio amato William Shakespeare. A mio padre è sempre pesato un poco il fatto di non aver avuto un erede maschio, ma dopo tanti anni, ha smesso di farci caso.

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