Sono passati diversi giorni dall'ultima volta che i miei occhi si sono posati sulla figura di Ethan di Norfolk, futuro duca di Norfolk e possessore delle terre ai confini di quelle di mio padre.
Ho scoperto molte cose sudi lui. Mi sono informata. Sono una famiglia molto ricca. La madre di Ethan è morta quando lui era piccolo, quando ha messo al mondo la sorella. La sua bellissima sorella, che mi ha sollecitato già due volte di recarmi nella, a sua detta, "umile dimora". Renee di Norfolk. Tanto graziosa quanto dolce. Mi sono informata anche sul conto di Ethan. È scapolo e, ovviamente, è un libertino di prima classe senza riserve. Non mi ero sbagliata affatto sul suo conto. Ovviamente non potevo andare a far visita alla dolce Renee. Ho trovato solo un mucchio di scuse per non andarci. Non posso di certo presentarmi a lei dopo gli ultimi fatti.
Suo fratello ha la capacità di lasciarmi sempre interdetta. Non comprendo appieno la nostra ultima conversazione, nonostante abbia più volte ripetuto mentalmente l'accaduto. A detta di mio padre io dovrei sposarmi con lui.Mia sorella Sophia ha finalmente, per mia madre, e tristemente, per me, trovato il suo sposo. È un ricco duca del nord. Il suo nome è Christopher Duca di Hills Chapels. Uomo affascinante e tremendamente benestante. Ex capitano e possessore di diversi vascelli, ha sedotto Sophia come ogni donna vorrebbe essere conquistata. Le ha donato un fiore e poi l'ha baciata, ovviamente dopo diversi incontri. Sophia è rimasta sconvolta per due giorni, dopo l'accaduto! Ella è cambiata. Ha una luce diversa negli occhi e sono molto felice per lei. Finalmente può realizzare il suo sogno di avere al suo fianco un uomo di cui non aver paura. Anche se all'inizio potevo essere triste per la sua decisione di sposarsi così in fretta, dopo aver compreso la sua felicità, non posso che essere contenta per lei e per il suo nuovo amore. Ciò mi consola anche, perché significa che esiste un uomo ancora che sa corteggiare una donna e non pretendere subito ciò che deve arrivare dopo. Non ho pensato ad Ethan, o meglio, ho provato a non pensare a lui, ma ogni qual volta che pensassi a qualcosa di diverso, mi tornavano in mente i suoi baci appassionati e il luogo dove me li ha dati. Mi sono resa conto che in poco più di tre mesi, Ethan è riuscito ad entrare nella mia mente.
Spero non entri anche nel mio cuore.O forse è già suo.
"Isabel cara, cosa ti affligge?"mi domanda Sophia raggiante. Di certo non voglio mutare il suo felice stato d'animo per un mio capriccio.
"Nulla cara sorella, stavo solo riflettendo sull'eventualità di fare una passeggiata." Spiego per cercare di convincerla e forse cercando di convincere anche me stessa.
"Se ci volete andare sorella vi consiglio di andarci il prima possibile poiché il tempo sta peggiorando."dice sorridere Sophia guardando fuori dalla finestra.
"Molto bene, grazie per il consiglio. Ci vedremo dopo immagino." Le sorrido per poi abbassarmi a lasciarle un tenero abbraccio.Dopo aver controllato il mio abbigliamento, esco e mi sciolgo i capelli. Jade questa mattina ha fatto un miracolo, ma non resisto oltre. Erano veramente terribili. Cerco di focalizzare la mia mente su qualcosa o qualcuno che non sia Ethan. Cammino a testa bassa e mi accorgo troppo tardi del magnifico stallone nero e del suo padrone che corrono verso di me.
"Milady non pensavo di incontrarvi in una triste e uggiosa giornata come oggi." Sollevo il capo di scatto e capisco subito a chi appartiene quella voce. Cerco una via d'uscita , ma ogni via è bloccata da lui e dal suo cavallo.
Ethan scende da cavallo e, dopo averlo legato ad un albero, si avvicina.
Prima d'ora non avevo mai notato le sue spalle ampie, i fianchi stetti e le grosse, forti braccia. Prima d'ora non avevo mai neanche pensato a come potessi apparire ai suoi occhi. Prima d'ora nemmeno mi importava di lui.
E ciò mi spaventa. Perché mai ora dovrei pensarci, invece?"Siete come sempre incantevole Lady Isabel." Mi adula lui avvicinandosi pericolosamente a me.
"Voi siete come sempre un libertino in adulazioni." Affermo indietreggiando di qualche passo, ma cercando di sorridere per non far capire quanto il suo comportamento mi turbi. Capisco che per la mia mente è meglio che io stia il più lontano possibile da lui.
Ethan si lascia sfuggire una risata a pieni polmoni per poi riportare il suo sguardo fisso e, ora serio, su di me.
"Non adulo signorina, anzi, tutto l'opposto. Ringrazio per l'opportunità di ammirare una bella donna come voi." Continua Ethan con fare piuttosto civettuolo.
"Non cambierete mai!" Affermo sollevando un poco le braccia.
"Non voglio." Mi rimbecca lui.
"Peccato, mi sarebbe piaciuto un corteggiatore che sa comportarsi come si deve con una donna. Sapete, caro duca, non tutte le donne acconsentono l'accesso alle loro sottane dopo una piccola parola provocatrice o a occhi dolci." Inizio a girare intorno al suo cavallo, senza mai guardarlo negli occhi.
"Non ho mai pensato questo di voi signorina. Chi vi dice che non sarei in grado di corteggiarvi come si dovrebbe?" Ethan mi segue intorno al cavallo e non smette di rispondermi per le rime, si direbbe che sia interessato all'argomento trattato.
"Chi?Voi?" Chiedo allontanandomi dal cavallo.
"Certo. Non mi comporto con una signora nel modo in cui voi pensate." Afferma Ethan fissando tutta la mia figura, con uno strano sguardo, che oserei definire assai penetrante.
"Perché avete usato Signora e non Signorina? Non sono sposata!" Ribatto fissandolo truce.
"Sono venuto qui oggi con una precisa intenzione Isabel. Questa mattina ho avuto udienza con vostro padre, il Duca di Devonshire." Spiega Ethan.
"Eh perché mai?" Chiedo alzando un sopracciglio, spero non sia quello che penso.
"Isabel, come fate ad essere così ingenua della vostra bellezza? Sono un uomo, non sono un santo, posso resistere, ma non all'infinito!" Dice Ethan prendendomi le mani.
"Che non foste un santo me ne ero resa conto! E poi duca, non sono così bella come voi dite, ammirare troppo se stessi è peccato e di certo molte altre donne avranno beneficiato di queste vostre parole." Affermo fissandolo negli occhi.
"Ma cosa dite? Nessuna donna è bella come voi. Perdonatemi." Mi dice Ethan quasi arrabbiato, per poi cambiare completamente espressione, abbassarsi alla mia altezza e posare le sue labbra sulle mie. Resto immobile e anche questa volta rispondo al bacio. Ethan lascia le mie labbra e subito mi sento persa."Cosa volevate dire quando avete detto che avete visto mio padre?" Domando riprendendomi dal suo caloroso bacio. Sono senza fiato.
"Ho chiesto la vostra mano e vostro padre ha accettato. Tra un mese ci sarà il matrimonio. Io preferirei farlo in privato, ma cercherò di accontentare ogni tuo desiderio mia cara." Mi rivela Ethan, dandomi del tu. Sono senza parole.
"Oh mio dio!" Dico quasi urlando, facendo quindi preoccupare il mio futuro sposo.
"Posso assicurarti che sono molto meglio degli altri vecchi Lord in lista! Penso che tu preferisca un uomo giovane come me, anche se un poco libertino, piuttosto che un vecchio duca! Vi prometto che cambierò solo per voi." Ethan mi fissa negli occhi aspettando di sentire qualche parole uscire dalle mie labbra, anche se al momento sono solo furiosa. Lo guardo truce e mi allontano da lui, ovviamente di poco, prima che lui mi prenda, mi abbracci e mi tappi la bocca con la sua."Dovete smetterla di baciarmi in questo modo. Sono pur sempre una signora!" Affermo con un sorriso malizioso guardando Ethan dritto negli occhi. Riesco finalmente a sentirmi a mio agio. Nei suoi bellissimi occhi. Occhi color nocciola. I suoi occhi.
"Solo quando voi smetterete di sfidare la mia pazienza. Vi ripeto mia cara che non sono un santo." Ethan mi rimbocca sorridendo e tendendomi le braccia per invitarmi in un abbraccio.
"E io vi ripeto che ho avuto modo di sperimentare la vostra scarsa santità in fatto di donne mio caro duca." Mi sbilancio, sorridendo e accettando il suo caldo abbraccio.
STAI LEGGENDO
Astuzia Femminile
Historical FictionSiamo nell'Inghilterra della seconda metà del 1700. Isabel quarta ed ultima figlia del potente duca di Devonshire ha un carattere indomabile e ribelle, poco dedito alla sottomissione e al rispetto delle regole. Ella è l'esatta fotocopia del padre. A...