Non mi manchi sempre. Solo quando respiro.

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Il getto dell'acqua calda regalava un po' di sollievo ai muscoli di Andy, che durante tutta la giornata erano stati parecchio in tensione. Il nervosismo e l'ansia non lo avevano abbandonato, gli ricordavano ciò che lui tentava ardentemente di scordare.

Era passato ormai più di un mese dal ritorno nella sua vera casa, a Londra. Nonostante anche i rapporti con Luke fossero migliorati, il biondo non riusciva a sentirsi completamente libero e leggero. C'era quel pensiero fisso, che lo tormentava giorno e notte, non accennando a un solo attimo di tregua.

Aveva così deciso di rilassarsi con uno dei metodi più semplici ed efficaci che conoscesse: la doccia.

Ma quella sera neanche lo scorrere delle gocce calde sulla sua pelle era riuscito a tranquillizzarlo. La consapevolezza fissa di non rivedere più, un giorno, tutto ciò che in quel momento lo circondava, era ciò che più lo logorava dall'interno.

Già vestito e con i capelli ancora umidi, si buttò sul letto, sentendosi ancora più malinconico senza la compagnia del suo amico James, che forse almeno avrebbe provato a tirarlo su di morale.

Decise di distrarsi controllando le ultime notifiche sul telefono, rispose ai messaggi dei suoi amici e successivamente sorrise di fronte al nome della persona che gli aveva appena scritto. Rispose dolcemente anche alla sua amica Khloe, felice del fatto che dopo pochi giorni si sarebbero potuti rivedere. Doveva ancora parlare a Mika del suo arrivo, ma la situazione non si presentava come un problema, sentiva solo che di nuovo tutti insieme si sarebbero potuti divertire.

Quasi senza accorgersene fece partire una chiamata, diretta al suo riccio: la necessità di sentirlo vicino aumentava ogni giorno di più e non aveva ancora deciso se spaventarsi per questo, o semplicemente abbandonarsi ai suoi sentimenti, senza trattenersi.

"Pronto?" Michael dall'altro capo del telefono rispose, con una voce allegra.

"Ehi amore"

"Cosa ho dimenticato questa volta in camera tua?" Chiese ridacchiando il riccio, rassegnandosi alla sua scarsa memoria.

"Mmm..il tuo profumo" rispose il biondo pensandoci bene.

"Il mio profumo?"

"Anche se mi sono fatto la doccia, i miei vestiti sanno ancora di te"

"Ti sei fatto la doccia senza di me? Questa non so se te la perdono Dermanis." Ribatté Mika, ridendo nonostante cercasse di sembrare offeso.

"Posso infilarmi le scarpe, venire a prenderti e farne un'altra insieme a te, sai che non mi faccio problemi"

"Sempre il solito realista eh?! E non ho intenzione di fare una doccia con te, mentre James sta a una porta di distanza"

Mika ringraziò il telefono, perché il rossore sulle sue guance doveva essere ben evidente.

"James non torna fino a domani" rispose Andy, non trattenendo uno dei suoi sguardi soddisfatti.

"Oh"

"Allora ti vengo a prendere?"

"Ci siamo appena salutati! E poi cosa racconto a mia madre?"

"Inventa una scusa, io sto già accendendo l'auto! Arrivo tra 10 minuti"

Andy non fece in tempo a sentire la risposta del suo ragazzo, riattaccò la chiamata e si preparò in pochi secondi. Prese la sua giacca e si avviò a passo veloce verso il parcheggio. Mise in moto e, come promesso, in circa 10 minuti arrivò davanti casa del riccio.

Decise di scendere e andare a chiamarlo di persona, perciò suonò il campanello e attese, impaziente.
La figura di una ragazza giovane e carina gli si parò davanti, non appena la porta si aprì.

You'll be fighting for a heaven with hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora