Le conversazioni migliori restano quelle senza spazio tra due bocche

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Il giorno dopo Andy non si fece vedere a scuola e nemmeno quello successivo, facendo nascere e crescere in Michael risentimento e dispiacere, misti a una modesta dose di preoccupazione. Ma, essendo timido e orgoglioso, non avrebbe mai confessato tutto ciò. Semplicemente ogni secondo che passava cresceva in lui una sorta di rabbia nei confronti del biondo. Perché sparire così? E visto il brutto periodo da cui arrivava, Michael si preoccupò ulteriormente non riuscendo ad avere sue notizie. Cercava di tranquillizzarsi dicendo a se stesso che se davvero fosse successo qualcosa a Andy, ora James non sarebbe così tranquillo mentre gira per la scuola con i suoi amici e la sua fidanzata. Ma comunque non si spiegava la sua improvvisa fuga. Tutta la settimana passò e Michael decise che fare finta di nulla era la soluzione migliore, ovviamente invece non era la migliore delle strategie. Fregarsene e riuscire a convincere gli altri delle sue intenzioni non gli veniva proprio bene ed il primo a notarlo era stato proprio Luke, soprattutto quando, il giorno prima dell'inizio del weekend, il riccio aveva passato tutta la mattina a sbuffare e distrarsi dalle lezioni.
"Michaeel la vuoi piantare? Il tuo dentifricio è molto buono ma non significa che puoi sbuffarmi in faccia ogni 10 secondi", disse quasi annoiato Luke.
"Che antipatico che sei, mi sto annoiando", disse quasi senza pensarci Michael, dopo aver emesso un altro lungo sospiro.
"Se tanto ti manca vai a parlare col suo amico, lui saprà dirti dov'è"
"Ancora insisti con questa storia di Andy? Non mi manca e non voglio sapere dov'è"
"E tu ancora insisti a voler far finta che non ti interessa?" Chiese guardandolo in faccia.
"Perché devi per forza farmi parlare di lui?"
"Cosa ti costa ammetterlo? Pensi che ti possa giudicare per questo?"
"No, non è questo! Ma non mi interessa okay?"
Il suono della campanella interruppe la loro discussione e Michael ne fu felice. Era da giorni che Luke lo tormentava sull'assenza di Andy e su tutte le conseguenze che questa partenza improvvisa aveva avuto sul riccio. Michael insisteva a non parlarne e Luke si mostrava ancora più testardo. Deciso a non parlare oltre di quell'argomento, fece in fretta lo zaino e si avviò all'uscita salutando l'amico prima che potesse ribattere. Si avviò verso la fermata e proprio mentre camminava si ritrovò nuovamente a pensare a Andy. Davvero aveva creduto di potersi fidare del biondo? Davvero aveva pensato che avrebbe mantenuto fede alle sue promesse? Evidentemente sì e aveva fatto la figura dell'idiota. Si arrabbiò ancora di più mentre teneva la testa fissa sul marciapiede sotto di lui. Improvvisamente alzò la testa e notò un'auto più che familiare, nera con i finestrini scuri. Spostò di nuovo lo sguardo e lo tenne dritto davanti a sé, non curandosi di nulla. Intanto quell'auto si era affiancata al riccio e ora marciava alla sua andatura. Il rumore di un finestrino che si abbassa e una voce anche quella troppo familiare.
"Scusi mi sa dire dove trovo Michael Penniman?"
"Ciao Andreas" disse freddo il riccio.
"Okay sei arrabbiato, come immaginavo."
"Non sono arrabbiato, non mi importa di te e basta"
Andy sorrise e continuò a parlare. "Perché non sali in macchina così ne parliamo davanti a una pizza?"
"Scordatelo, mia mamma mi aspetta a casa"
"Allora ti porto a casa"
"No Andreas, torna da dove sei venuto"
"Dai Michael, sali per favore!" Disse in modo gentile Andy. "Cosa devo fare per convincerti a salire e parlare con me?" Aggiunse quando Michael non si degnò nemmeno di guardarlo.
"Non c'è niente che tu possa fare, vai a casa, io farò lo stesso"
"E va bene, se non sali tu allora scendo io" Andy diede gas e accelerò lungo quella via, andando a parcheggiare la macchina più avanti sulla sinistra. Poi scese e fece la strada indietro a piedi per raggiungere il riccio. Non appena Michael lo vide cercò di attraversare subito la strada per evitarlo, ma la veloce corsa del biondo lo aveva bloccato prima che potesse scappare.
"Eddai, perché sei così arrabbiato se dici che non ti importa?" Chiese Andy lasciando andare il braccio che stringeva. Michael si girò per fulminarlo con lo sguardo e rimase in silenzio.
"Parliamo e basta, o se preferisci parlo solo io..sei di poche parole oggi"
"Chiediti perché"
"Dimmi cosa ti da fastidio e cercherò di giustificarmi"
"Dove sei stato?" Chiese veloce Michael, non staccando i suoi occhi da quelli di Andy.
"Dai miei genitori, dovevo sistemare un paio di cose.."
"Okay" fu la fredda risposta del riccio.
"Poi? Sfogati, picchiami se serve"
"Sei davvero così scemo da credere che il mio sia un capriccio? E io che mi sono anche preoccupato per te", disse scocciato Michael e si voltò deciso a prendere quella metro ed allontanarsi dal biondo il più possibile. Andy ancora una volta fu più veloce e lo intrappolò nella sua stretta, abbracciandolo. Michael non reagì, non lo strinse ma nemmeno si allontanò.
"Davvero ti sei preoccupato per me?" Chiese Andy staccandosi leggermente per poterlo guardare in faccia, non togliendo comunque le sue braccia dai fianchi di Michael.
"No" disse solo il riccio, facendo ben intendere che in realtà era un convinto sì. Andy rise leggermente e lo abbraccio di nuovo sussurrandogli all'orecchio "mi sei mancato ricciolo". Questa volta Michael strinse anche lui il suo amico rispondendogli "anche tu". Si staccò e guardò in faccia il biondo.
"Ma sono comunque arrabbiato con te! Sei sparito e io sto ancora aspettando una spiegazione"
"Lo so non mi sono dimenticato. Stasera ti porto fuori a mangiare e ti dico tutto, visto che ora c'è mamma che ti aspetta a casa" concluse facendogli l'occhiolino.
Accidenti, pensò Michael, si era incastrato da solo. Si rassegnò al fatto di dover aspettare ancora e accettò l'invito dell'amico.
"Ora puoi portarmi a casa" disse Michael con un sorriso tutto tranne che innocente.
Andy rise prima di trascinare con sé l'amico fino al parcheggio. Mise in moto e si avviò verso casa del riccio.
"Comunque ti avrei avvisato se solo avessi avuto il tuo numero..mi abbracci ma non mi dai la possibilità di scriverti messaggi" disse quasi dispiaciuto Andy.
"Dammi il tuo telefono" disse convinto Michael, prendendolo dalle mani del biondo dopo che lo aveva tirato fuori dalla tasca. Salvò il suo numero e lo ridiede all'amico.
"Michael Penniman? Davvero ti sei salvato così? Neanche l'avvocato salvo con nome e cognome" disse ridendo e prendendo in giro l'amico.
"Dai cambia questa tristezza di nome" disse lanciando nuovamente il telefono al riccio. Michael lo prese al volo e lo guardò storto ma anche divertito.
"Allora che nome devo scrivere?"
"Metti quello che vuoi, un nome che piace a te"
Michael rimase qualche secondo a pensare, facendo una faccia assorta e concentrata, generando reazioni divertite nel biondo. Scrisse velocemente sul telefono poche lettere e poi bloccò il cellulare restituendolo a Andy.
"Che ci hai scritto?"
"Lo vedrai"
Andy incuriosito lo sbloccò e si trovò davanti la scritta "Mika".
"Ma.." Incominciò il biondo senza sapere come continuare.
"Sì solo Paul mi chiamava così, ma mi piace e voglio usarlo", concluse Michael al posto suo, sorridendo.
Andy sorrise di rimando
"D'accordo Mika. Mi piace, suona bene"
Arrivarono a casa del riccio pochi minuti dopo e si salutarono con la certezza di rivedersi la sera stessa.
Michael entrò in casa e salutò la sua famiglia. Dopo aver pranzato con loro si diresse in camera sua e abbandonò completamente l'idea di fare i compiti, era troppo felice per rovinarsi il pomeriggio sui libri. Diede il solito saluto al suo amico Paul guardando l'ultima foto scattata insieme che ora era appoggiata sul suo comodino, poi si buttò sul letto e scrisse al suo amico Luke.
Dopo aver informato il rosso sui fatti appena accaduti, si infilò sotto le coperte con le cuffie alle orecchie e si mise a canticchiare qualcosa. Non passò molto tempo che ricevette un altro messaggio, questa volta però era di Andy. Gli aveva inviato un'immagine: uno screen della sua rubrica, dove si poteva notare che Andy aveva modificato il suo nome sul telefono in "Mika ricciolo🤓", seguita dal commento "non trovi che ti assomigli quella faccina? Togli gli occhiali, aggiungi i riccioli e sei tu".
Michael inevitabilmente sorrise e forse esagerò anche, era solo un messaggio, perché era così euforico?
"Mi stai prendendo in giro per i miei bellissimi incisivi? Sei un vero bastardo" rispose dopo aver riportato il suo sorriso a una dimensione quantomeno normale.
"Ahahaha li adoro quei tuoi denti da castoro, ti rendono più attraente ;)"
"Fammi vedere come mi hai salvato tu" diceva in un altro messaggio.
Michael fece uno screen alla sua chat e inviò l'immagine al biondo.
"Andy bastard🌵? Ahaha sei crudele! E io non assomiglio a un cactus"
"Più di quanto pensi invece ahaha" Michael chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalle note della canzone che stava ascoltando. Si addormentò stanco ma contento e si risvegliò solo qualche ora più tardi. Controllò il telefono e trovò 5 messaggi di Andy che lo insultavano per non avergli più risposto, minacciandolo di tagliargli i ricci nella notte se avesse provato a dargli buca la sera.
Michael rispose "non toccare i miei ricci, sei solo invidioso! Mi sveglio, mi faccio la doccia e sono pronto! Vedi di non farmi aspettare cactus" e poi si avviò in bagno per prepararsi.

You'll be fighting for a heaven with hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora