Hai una responsabilità nei confronti di chi ami: sincerità

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Joannie si sedette sulla sedia, di fronte ai suoi due figli, dopo aver dato ad ognuno una tazza fumante di cioccolata.

I primi minuti furono governati da un silenzio assordante, carico di tristezza e tensione. Quando tutti ebbero finito di bere dalla propria tazza, cominciarono a guardarsi negli occhi di sfuggita, fino a che fu la donna più adulta a prendere coraggio e fare la prima mossa.

"Posso sapere che è successo tra voi?" Chiese riferendosi al ragazzo.

Michael annuì, era decisamente arrivato il momento di parlare.

"Andy deve partire..e io.."

Cominciò così, senza sapere effettivamente come continuare quel discorso.
Sentì un peso avvolgerlo sul petto, mentre giocherellava vistosamente con la tazza, pur di non guardare negli occhi sua madre.

Fece involontariamente scivolare la tazza sul tavolo, provocando un rumore fastidioso.

La piccola Zuleika la fermò con una mossa prima che potesse cadere a terra, la posò di fronte a sé e poi allungò il braccio, per stringere la mano del fratello. Sentì la stretta farsi più forte, segno che il riccio aveva ricambiato, poi parlò al suo posto.

"Andy alla fine della scuola deve partire per fare il militare, lo obbliga suo padre. E lui è arrabbiato"

"Arrabbiato per cosa esattamente?" Chiese Joannie, mantenendo lo sguardo fisso sulla testa bassa di suo figlio.

"Perché non gliel'ha detto, ma soprattutto credo sia arrabbiato con se stesso, per non essere in grado di affrontare tutto questo"

Michael non disse nulla, sua sorella non avrebbe potuto spiegarlo meglio e lui di certo non avrebbe avuto la forza di confessare quella verità. Alzò lo sguardo, cercando gli occhi della madre che subito trovò.

"Tu sei felice?" Chiese tranquilla.

Michael non capì, come poteva essere felice? La persona che più amava in vita sua stava per lasciarlo, che razza di domanda era? Aggrottò la fronte e guardò storto la donna, fraintendendo la sua richiesta.

Joannie se ne accorse e subito riformulò la domanda.

"Andy ti rende felice?"

Dannazione, sì. Pensò il riccio.

Gli tornarono alla mente i migliori momenti passati insieme: quella notte sul tetto a casa di Paul, il loro primo bacio, la telefonate segrete la sera tardi, i viaggi in macchina, quella mattina speciale di qualche settimana prima, quando aveva provato la sensazione migliore al mondo, abbandonandosi al suo biondo.

Forse "felice" non era la parola adatta, lui era molto di più.

"Sì sono felice" confermò il riccio.

Usò il presente, perché anche in quel momento non poteva non essere sollevato al pensiero del suo Andreas che, distrutto anche lui, aveva percorso i chilometri di distanza tra loro, solo per chiedergli scusa fissandolo negli occhi.

"Ehii. Sono tornatoo" urlò una voce maschile dall'ingresso.

"Ci siamo anche nooi" replicò una ragazza.

"Paloma non ti azzardare, il bagno di sopra è mio! Ho assolutamente bisogno di una doccia"

Le urla dei tre fratelli appena tornati a casa rimbombarono tra le mura troppo silenziose di casa Penniman.

"È il momento della verità, sei pronto?"
Chiese Joannie al figlio più grande.

Michael annuì, capendo esattamente cosa intendesse: tirare fuori la verità subito, tutta d'un fiato, senza anestesia.

You'll be fighting for a heaven with hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora