Capitolo 10.

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Addison

Apro gli occhi. Sono sdraiata su un letto,in fronte ho un panno umido. Non so dove mi trovo,né come abbia fatto ad arrivarci. Ho solo un vago ricordo della sera precedente.
"Come stai?"
Mi giro: davanti alla porta della stanza c'è Jason. Ha l'aria di chi non ha dormito:i capelli bagnati gli ricadono sulla fronte,indossa solo un paio di jeans ed ha un'asciugamano intorno alle spalle..deve aver fatto una doccia.
Adesso ricordo:è stato lui a trovarmi dietro quel cassonetto. Il suo viso è l'ultima cosa che ricordo,dopo ho un vuoto totale.
"Bene,credo..dove sono?"
"In camera mia." mi guardo intorno. È una stanza al maschile,con trofei di football e poster di pugili,sia dal suo lato che dal lato del suo compagno di stanza.
"Grazie per avermi aiutata." dico.
"Non ringraziarmi..che ti è successo?" mi chiede lui,visibilmente preoccupato. Non conoscevo questo lato di Jason;finora l'ho sempre visto come un ragazzo impertinente,donnaiolo e arrogante..non immaginavo che potesse essere così dolce e apprensivo,soprattutto nei miei confronti. Mi leva il panno dalla fronte; le goccioline provenienti dai capelli bagnati percorrono il suo torace perfetto,interrompendosi nei jeans.
È davvero bello.
"Dovevo vedermi con questo mio amico.." comincio a raccontare "ma lui mi ha dato buca..no,non il quel senso,sua sorella ha avuto un incidente ed è dovuto correre in ospedale. Quindi stavo tornando al campus,ma mi sono persa,e..e.." non riesco a continuare,ho un nodo in gola.
"Che cosa,Quattrocchi?" mi chiede lui discreto,prendendomi la mano.
"Mi sono imbattuta in dei ragazzi,loro.."
"Ti hanno violentata??!" mi chiede lui immediatamente,con tono aggressivo.
"Ci hanno provato..ma alla fine mi hanno soltanto rubato 40 dollari,mi hanno spinta e mi hanno lasciata dove mi hai trovata tu."
"Dio,Quattrocchi..non devi andare in giro nei vicoli così tardi,potevano..se non fossi arrivato lì per caso.." stringe i pugni nel materasso,poi si alza e da un calcio al comodino.
"Tranquillo,non è successo. Non girerò più di sera da sola,promesso." cerco di calmarlo.
Lui si china verso di me,e mi accarezza i capelli. Non come fa di solito,ma con gesti lenti ed un'espressione dolce in viso,una che non avevo mai visto in lui. Sorrido.
"Perché ridi?" mi chiede.
"Perché sono felice che sia stato tu a trovarmi."
L'ho detto d'impulso. Le parole sono venute dal mio cuore,non dalla mia testa. Sento avvampare le guance. Adesso è lui a sorridere.
"Tu perché ridi?"
"Sei buffa quando arrossisci. Ti capita spesso." risponde lui,accarezzandomi la guancia con il pollice. Rimaniamo qualche secondo così,a fissaci in silenzio.
Mi sento lo stomaco in gola,ma questa volta è diverso,è una sensazione che non avevo mai provato,nemmeno quando ho baciato Carter.
Mi sembra che tutti i conflitti tra noi si siano appianati,mi sembra quasi di essere..ma no,mi sto solo facendo suggestionare.
I nostri visi sono molto vicini,riesco a sentire il suo respiro che mi solletica il naso..
In quel momento squilla il mio cellulare.
Jason si scosta da me,io lo prendo e guardo il nome sul display: Carter.
Sbuffo,infastidita.
"Devo andare adesso,grazie di tutto Jason."
"Perché non rimani? Tra qualche ora vengono dei miei amici,vediamo un film,potresti unirti a noi."
Un altro trillo,un messaggio di Carter: Stasera pizza e cinema?
"Non posso,devo andare..magari un'altra volta."
Esco di corsa fuori dalla stanza,chiedendomi perché mi sia costato così tanto pronunciare quelle parole.

Sono pronta per l'appuntamento con Carter,ho messo un paio di pantaloncini,una maglietta corta nera e le mie amate All Stars..e lo spray al peperoncino nella borsa,per prevenire situazioni come quelle di ieri. Esco fuori dalla mia camera e vado verso il parcheggio del campus,dove dobbiamo incontrarci. Passo davanti al dormitorio maschile e mi blocco. Con la mente percorro tutti gli eventi di stamattina e sento di nuovo la voce di Jason:"Perché non rimani?"
Il mio cellulare squilla,numero sconosciuto:"Si?" rispondo.
"Quattrocchi! Meno male,avevo paura che la tua amica mi avesse dato il numero sbagliato,mi guardava come se fossi un depravato!"
Oddio.
"Ja..Jason!" balbetto,imprecando in mente.
"Ti chiamavo solo per dirti che l'invito è ancora valido." dice.
"Davvero..non posso.." rispondo,mordendomi il labbro interno:lo faccio spesso quando sono agitata.
"Eh dai..guarda che mi devi un favore!" risponde ridendo.
"Okay..ci perso." rispondo,poi riattacco.
Rimango ferma,a pochi metri dal parcheggio ed altrettanti pochi dal dormitorio. Andare da Carter,quella è la cosa giusta..ma riesco solo a pensare alla voce di Jason,e che quando ho avuto veramente bisogno l'unico che c'è stato era lui,non Carter.
Mi arriva un suo messaggio: Ti aspetto,arrivi? Carter.
Rimango qualche istante a fissare lo schermo,poi prendo un bel respiro e digito: Mi dispiace,ho avuto un imprevisto. Rimandiamo a domani?
Arriva subito la risposta: Tranquilla! A domani <3
Rimetto il cellulare nella borsa e mi dirigo verso il dormitorio maschile. Non penso a niente,la mia razionalità è andata in vacanza. Ho solo un pensiero in mente: Che cavolo stai combinando,Addy?

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