7.

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harry: buongiorno.

harry: ci sei?

harry: suppongo che tu stia ancora dormendo.

harry: sono le due del pomeriggio e tu non hai ancora visualizzato, mi sto preoccupando.

harry: cazzo brooklyn, rispondi!

io: ciao harry.

harry: mio dio, piccola sai quanto mi hai fatto preoccupare? dove sei stata?

io: ho avuto dei problemi con i miei genitori, tutto qui.

harry: cosa è successo?

io: le solite cose.

harry: tipo?

io: non ti arrenderai facilmente, vero?

harry: hai perfettamente ragione.

io: quindi suppongo che io debba dirtelo.

harry: forza, ti ascolto.

io: hanno iniziato a darmi la colpa per cose di cui io non ricordo nulla. tipo che per colpa mia, avevo rovinato il loro matrimonio. che avrei dovuto tenere la bocca chiusa, e cazzate varie.

harry, in quel momento era decisamente troppo sconvolto per parlare. sapeva cosa successe tra i genitori della ragazza ma non credeva che dopo tutti questi anni potessero continuare ad incolparsi ma soprattutto ad incolpare la piccola bambina ora diventata una giovane e bellissima adulta.
sarebbe stato da veri stronzi, sapevano cos'era successo in quel periodo e non avevano nessun diritto di incolparla.

io: harry, ci sei?

harry: si, si scusa stavo pensando. ascoltami, tu non c'entri nulla con questa storia, e loro dovrebbero saperlo. se hanno un minimo di umanità dovrebbero capirlo.

io: parli come se tu sapessi.

harry: io so molte cose, ricordalo.

io: sei una sorta di veggente o qualcosa del genere?

harry: no, non sono un veggente.

io: mh okay. ci sentiamo harry.

harry: alle 11:11 accendi il portatile.

a.n./ buongiorno, come sta andando la storia? è di vostro gradimento.
beh, fatemelo sapere con un commento e un mi piace.

all the love.xx

11:11 p.m.→h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora