{prologo}

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《PAPÀ, PAPÀ!!》

Così gridava il piccolo Hui al corpo del padre steso a terra in una pozza di sangue che aveva sporcato anche le mani del piccolo.
Il bambino, con i suoi occhi innocenti, aveva visto il padre prendere la pistola per poi spararsi un colpo in bocca e cadere a terra sul tappeto di velluto nero.
Il piccolo continuava a chiamare il padre, con la speranza che quest'ultimo fosse ancora vivo ma purtoppo non c'era speranza.
La sua vita era stata troppo disastrata: la moglie era morta, col passare degli anni, per mantenere il figlio, si era indebitato con la mafia cinese e questi continuavano a tormentarlo per farsi ridare i soldi arrivando anche al punto di minacciarlo con armi.
Per non dover più sopportare quell'inferno di vita aveva deciso di suicidarsi lasciando da solo il bambino di soli otto anni.
È così quella giornata piovosa si trasformò nel peggior incubo per il piccolo Hui.
La polizia arrivò qualche istante dopo assieme all'ambulanza e portarono via il corpo morto del padre del bambino.
Un poliziotto si avvicinò al piccolo e lo guardò con aria di compassione.

《Non preoccuparti piccolo...andrà tutto bene...dov'è tua madre?》

Hui strinse i suoi vestiti e sulle sue guance, ormai bagnate a causa delle lacrime, ne scesero altre.

《Io...io non ho la mamma...è morta...》

A quelle parole il poliziotto rimase molto turbato.
La madre, infatti , era morta dopo aver messo alla luce il piccolo Hui.
Il parto era stato fatale, troppo faticoso per lei e le aveva costato la vita.
Ma il fatto più delicato è che il bambino ora si trovava completamente solo e non sapevano dove mandarlo dato che non aveva nessun parente disponibile per accoglierlo.
Un dottore si avvicinò al poliziotto e gli sussurrò qualche parola, tutto davanti al piccolo Hui che non aspettava altro di sentirsi dire qualcosa.
Dopo aver sentito il dottore, il poliziotto tornò da Hui e gli fece un sorriso, un sorriso molto dolce.

《Senti piccolo...visto che non puoi rimanere qui da solo ti manderemo in un posto bellissimo dove vivrai felice con tanti altri bambini, ti piace l'idea?》

Hui fece subito "sì" con la testa e si
sentì un po' più tranquillo.
Le parole del poliziotto l'avevano tranquillizzato e sapeva che l'avrebbero portato in un posto meraviglioso.
I poliziotti così presero per mano il piccolo e lo fecero salire nella loro macchina per poi partire verso una zona fuori dalla città.
Dopo un viaggio di pochi minuti, arrivarono davanti ad un edificio.
Hui scese dalla macchina e quando vide il luogo dove erano arrivati sentì tutti i suoi sogni spezzarsi.
Il piccolo per tutto il viaggio aveva immaginato un ambiente colorato e pieno di gioia, invece erano arrivati davanti ad un enorme casa grigia, con le pareti rovinate, un recinto dal muro alto circondava la casa e con un giardino privo di ogni divertimento per un bambino.
Il poliziotto portò dentro l'edificio il bambino e quando entrò vide che dentro l'ambiente era messo ancora peggio.
I muri erano grigi, i mobili erano molto vecchi e si sentivano solo i pianti dei bambini come sottofondo.
Dietro ad una scrivania di legno stava una donna, una donna sull' età e con una corporatura molto robusta e i capelli neri legati in uno chignon alto.
Insoddava un vestito lungo blu con alcune stampe bianche.
Appena vide entrare il poliziotto, si alzò e sul volto era stampato un sorriso evidentemente falso.

《Buongiorno signora Ming, questo è il bambino di cui vi ho parlato al telefono.》

La signora abbassò lo sguardo verso il bambino e fece un sorriso malefico, quasi spaventoso.

《Che delizioso pargoletto, non si preoccupi agente, vedrà che con noi starà benissimo!》

《Ne sono certo, allora lo affido a voi.》

Il poliziotto salutò il bambino e appena gli lasciò la mano Hui sentì di aver perso l'unica persona su cui contava per il momento.
Non appena le porte si chiusero, cadde il gelo nella stanza e la signora Ming prese per il polso Hui trascinandolo nei piani superiori.

《Datti una mossa marmocchio! Qui non sarai trattato come un principino!

La donna stringeva forte il polso del bambino e dagli occhi del piccolo scesero delle lacrime.
Appena arrivarono ai piani superiori, la donna portò il bambino dentro ad una stanza dove c'erano delle divise, una appesa vicino all'altra.
Hui fu fatto sedere su una sedia di pelle rovinata e la prima cosa che vide fu un tavolino di legno con delle forbici appoggiate sopra.

《MEI! SBRIGATI E TAGLIA I CAPELLI AL BAMBINO!》

Nella stanza entrò una ragazza, molto magra e coi capelli lunghi color nero come la pece. Il suo sguardo era malinconico e ad Hui fece impressione vedere quanto fosse magra quella ragazza.
La mora prese in mano le forbici posizionate sul tavolino ed iniziò a tagliare i capelli al bambino.
Hui continuava a piangere, vedeva i suoi capelli cadere a terra e questo gli recava dolore.
Dopotutto era in un orfanotrofio e la paura della direttrice era che i bimbi avessero i pidocchi perciò faceva sempre tagliare i capelli ai bambini.
Una volta che la testa fu a posto, ad Hui vennero tolti i bellissimi abiti che aveva addosso e gli fu messa una delle vecchie divise.
Essa comprendeva una camicia bianca, i pantaloni corti color blu e delle scarpette nere ai piedi.
Il tutto veniva "abbellito" con un fiocco rosso al collo, anche se ormai il rosso aveva perso colore e non spiccava di certo allegria.
Una volta che il bimbo fu pronto, venne mandato nella stanza di ricreazione assieme agli altri orfani.
La signora Ming trascinò con forza il piccolo in quella stanza e una volta che fu dentro vide l'intensità di bambini che popolavano quel luogo triste e freddo.
Senza neanche essere accolto da qualche altro orfano , Hui iniziò a vagare per quella stanza ed ogni volta che passava davanti alla finestra sperava che la macchina della polizia tornasse da lui per portarlo via da quel luogo triste e senza amore.
Già gli mancavano il padre e la sua bellissima casa.
Già gli mancavano l'ambiente caldo e i vestiti ben lavati e profumati.
Già gli mancava l'affetto che il padre dava a lui.
Quando fu ora di andare a dormire, il bambino si ritrovò in una stanza con altri sedici bambini e per di più gli toccava condividere il letto con un altro.
Ovviamente essendo nuovo, fu costretto a dormire sull'estremità del letto senza uno straccio di coperta o un cuscino.
Come unico conforto trovò il pianto.
Il piccolo strinse a sé il lenzuolo lercio che copriva il letto e pensava a tutti i momenti felici che aveva passato quando era ancora nella sua bella casa.
Ma purtroppo ora tutto era finito.

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Ehi ehi!!! Ecco la nuova storia!
Si lo so come inizio è un po' drammatico vero?😂
Ma deve essere così!

Comunque la prima parte della storia si svolgerà in Cina, il paese originario del piccolo Hui ma poi i fatti si sposteranno in Germania!

Beh spero che vi piaccia!
Al prossimo capitolo♡

《Tu Sei Il Mio Futuro》《Sie Sind Mein Zukunft》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora