Capitolo 19-Ritorno

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Capitolo 19- Ritorno

Ronald Weasley guardava il panorama fuori dal finestrino della Ford Anglia volante della sua famiglia, che stavolta si muoveva per le strade come una normale macchina babbana.

Vedeva susseguirsi file interminabili di alberi, folti boschi, inquinate città e infine sterminata campagna, dove si trovava casa sua: la Tana.

Stava tornando a casa per le vacanze di Natale insieme a Harry, come sempre, ma non con Hermione; lei aveva preferito restare ad Hogwarts, usando la scusa di dover studiare, ma Ginny aveva detto a lui e Harry la verità.

Herm era distrutta perché Malfoy aveva chiuso con lei perché, nonostante lui volesse stare con lei, la ragazza era troppo indecisa sui suoi sentimenti; una situazione a dir poco bizzarra secondo i due!

Ron non ricordava un momento in cui quei due non si fossero odiati, e ora veniva fuori che erano addirittura innamorati! O meglio, Malfoy era innamorato...

Non avrebbe mai immaginato una cosa del genere – Malfoy innamorato di una nata babbana! – ma non poteva eliminare i loro sentimenti -perché sicuramente anche Hermione ne aveva- per quanto lo infastidissero.

Ma la cosa che più irritava Ron era il senso di colpa; da quando si era messo con Lavanda aveva trascurato i suoi amici, in particolare Hermione.

Forse se le fosse stato più vicino lei non sarebbe andata da Malfoy; Harry gli aveva parlato della situazione in cui aveva colto i due, ma allora sapevano entrambi che non avrebbero potuto fare niente.

Da quello che sapeva Ginny lui era davvero innamorato della ragazza, ma lei aveva paura; beh, con un soggetto come Draco non le poteva dare torto!

La fama che aveva la sua famiglia non era di certo delle migliori: probabilmente tutti Mangiamorte, seguaci di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, portatori di disgrazia e terrore.

Vero, erano Purosangue molto ricchi e nobili, ma dei veri bastardi, come diceva Arthur Weasley.

In ogni caso si sentiva molto in colpa e nemmeno le amorevoli cure di Mamma Weasley lo fecero stare meglio; restò mutò tutto il giorno a pensare e ripensare, sempre allo stesso argomento e, quando qualcuno gli chiedeva cosa avesse, rispondeva di essere preoccupato per la scuola.

Andò avanti così fino alla sera, quando prese una decisione; si alzò dal letto, in piena notte, e andò a svegliare Harry.

Quando anche l'altro fu sveglio –e molto arrabbiato con Ron- il rosso gli spiegò il suo piano.

-Dobbiamo parlare con Hermione, Harry! – disse.

-Calmo, le manderemo una lettera domani, Ron- gli rispose l'amico, sbadigliando e cercando di rimettersi a dormire.

Ma il giovane Weasley non gli permise di riposarsi, scuotendolo per una spalla in modo che tornasse attento.

-No, dobbiamo andare da lei ora, ad Hogwarts- insistette.

-Tu sei impazzito! Non possiamo raggiungerla ora, in piena notte-

-Invece possiamo! Ci smaterializziamo insieme a Fred e George fuori dai confini di Hogwarts, e dopo entriamo a scuola- gli spiegò Ronald.

-Okay, ipotizziamo per un secondo che i tuoi fratelli accettino, ipotizziamo dico, non pensi che ci siano degli incantesimi a protezione della scuola? – continuò assonato Potter.

-Un modo lo troviamo! Vado a svegliare i gemelli! – rispose Ron, fiondandosi fuori dalla porta, senza nemmeno lasciare ad Harry il tempo per rispondere.

Promettimi che sarà per sempre|| DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora