Capitolo 3

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La sveglia suonò, erano le 8:30. Con Dan e gli altri dovevamo incontrarci alle 10 al solito bar davanti casa. Ormai il nostro punto di riferimento è il bar.

Feci colazione da sola, mia madre era a lavoro e mio padre era partito per Milano sempre per lavoro.
Mi mangiai dei cereali ripieni con il cioccolato.
I miei preferiti. Comunque, dopo colazione andai a farmi una doccia, mi lavai anche i capelli.

Finita la doccia andai davanti il mio armadio e decisi cosa mettere, scelsi una felpa nera e dei pantaloni stretti blu, solite converse nere.

Lasciai i capelli sciolti e mi truccai leggermente, misi del mascara con un filo di eyeliner.

Si fecero le 9:50 e uscii di casa. Mentre aspettai mi presi un caffè, stavo morendo dal sonno.

"Jesssss" urlò Daniela
"Daan, eccovi"
"Ciao Jess" disse Lollo
"Lolloo" lo abbracciai
Enzo dov'era?
"Enzo?"
"Ci raggiunge più tardi"

[...]

Si fecero le 11:45, io e Dan già avevamo cinque buste ciascuno in mano. Lollo solo una.
"Hey ragazzi" disse Enzo.
"Heyy" dicemmo in coro
Enzo venne da me e mi lasciò solo un bacio sulla guancia. Quant'è bello.

Continuammo con lo shopping e si fecero quasi le 2:00.
"Sto morendo di fame, andiamo a mangiare?" Dissi.
"Si, va bene, dove andiamo?"
"Al mc donalds?"
"Vada per il mc"

Ci avviammo al mc ed Enzo si offrì per portarmi qualche busta, era davvero carino nei modi di fare. Mentre camminammo sentii la mia mano cingere il mio fianco. Stavo andando a fuoco. Io ricambiai.

"Sembrate una coppietta voi due" disse Dan. IO L'AMMAZZO.
Enzo mi guardò e rise. Ricambiai. Che vergogna.

"Eccoci arrivati, che ordinate? Pago io" disse Enzo.

Ognuno si era preso una cosa diversa, io come al solito il Crispy mcbacon.
Durante il pranzo ridemmo e scherzammo tutto il tempo, per diverse volte Enzo mise la sua mano sulla mia coscia, oppure mi guardava intensamente, GESÙ È COSÌ PERFETTO.

Si fecero le 15:30.
"Ragazzi io devo andare a fare ripetizioni"
"Ma come, di già?!" Disse Dan
"Si, mi dispiace, devo proprio andare, ci sentiamo poi"
"Ti accompagno" disse Enzo.
"Grazie mille, ciao Ragazzi"

Entrammo in macchina, ogni volta che entravo lì c'era sempre un profumo buonissimo, il suo.

"Allora, stasera hai da fare?" Mi chiese.
"Questa sera? No, non ho nulla da fare"
"Bene, allora sarai mia" mi guardò e mi fece l'occhiolino. JESSICA STAI CALMA, S T A I
C A L M A.

Arrivammo a destinazione e ci salutammo con un bacio sulla guancia.
"Grazie mille per il passaggio"
"Figurati, questa sera ti passo a prendere alle 21:00"
"Okay, a stasera"

Suonai il campanello.
Mi venne ad aprire un ragazzo senza maglietta, con solo l'asciugamano alla vita. ERA IL PROFESSOR HARRIS. Cazzo.

"Russo, scusami ma sono rientrato da poco a casa, ero andato a correre, mi serviva una doccia" rise.
"Emh non ti preoccupare Luca"
"Ah hai già imparato!"
"Cosa?"
"Che al di fuori della scuola devi darmi del tu r chiamarmi Luca"
"Ah si" si mise a ridere.
"Dai forza, entra! Mi vado a cambiare, ci metto 5 minuti" Ah mettici anche tutto il tempo che vuoi, quella visuale mi piaceva molto. CAZZO RIPRENDITI.

Il professor Harris.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora