Capitolo 6

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Stavo un po' male per la storia di Enzo, ci tengo a lui, è un ragazzo fantastico. Decisi si mandargli un messaggio.

A Enzo:
"Hey, so che non vuoi avere più nulla a che fare con me e sicuramente non risponderai a questo messaggio ma volevo soltanto dirti che mi dispiace un casino, non voglio perdere la tua amicizia, sei un ragazzo stupendo, e non ti meritavi tutto questo ma davvero mi sento una merda, mi manchi davvero tanto. Ti prego, perdonami!!"

Passarono 10 minuti e nessuna risposta.

[...]
Due ore.. Nessuna risposta.

Decisi di andarmi a lavare i capelli e passarono altri 20 minuti.
Il telefono squillò.

Da Enzo:
"So che ci conosciamo da poco tempo, ma già sei importante per me, non so, mi hai fatto impazzire. Mi hai fatto davvero male oggi. Non me lo aspettavo. So che ho corso troppo con te, e me ne pento. Ma visto che a te ci tengo davvero molto, ti perdono. Ma da adesso in poi dovrai dirmi tutto, non voglio che risucceda una cosa del genere di nuovo."

A Enzo:
"Aaaaaah ti ringrazioo, non voglio perderti, ripeto, sei un ragazzo fantastico, mi fa piacere avere un ragazzo come te a mio fianco.. Quindi, tutto risolto?"

Da Enzo:
"Tutto risolto🌸"

Fui davvero contenta, finalmente avevamo risolto.

[...]
Cominciai a vestirmi e mi misi dei leggins neri con sopra un maglione rosa antico, di scarpe mi misi le converse basse bianche. I capelli li lasciai sciolti e mi misi eyeliner e mascara.
Quella sera non fece abbastanza freddo, era sopportabile. Uscii di casa ed era già lì, che mi aspettava appoggiato alla macchina, volevo saltargli addosso.

"Buonasera piccola mia."
"Buonasera" mi avvicinai a lui e mi strinse a lui, per poi baciarmi.
Salimmo in macchina e gli spiegai quello che era successo con Enzo.

"Sono contento che adesso non ti giri più nessuno intorno" mi misi a ridere, e anche lui.
"Allora, dove andiamo?"
"Ti va di andare al cinema?"
"Ovvio che mi vaaa" dissi.

Mise un cd, non vidi qual'era, era buio. Cominciò a partire una canzone di Ghali.

"ODDIO, GHALI, LO AMO LO AMO LO AMO"
"Sei la prima ragazza che conosco a cui piace"
"ALZAA"
Cominciai a cantare.

"I miei frate fuoi come ombrelli nell'atrio,
Affogo nel mio drink come Leonardo DiCaprio, passaporto rouge valido per l'espratrio [...]"

Iniziò a cantare anche lui.

"Non vedi che sono verde eeee, fumo Namecc scusa mi dende eee la squadra è in attacco qua nessuno difendee eeee, non dirmi che vai, resta o mi scende eee"

[...]
"Siaml arrivati, che film ci vediamo?"
Mi aveva portato in un cinema abbastaza lontano dalla città, così non ci poteva vedere nessuno.

"Vediamoci Tarzan" dissi.
"Due biglietti per tarzan"
"Sono €12" disse l'uomo alla cassa.
"Io pago i popcorn" dissi.
"Sono €4,50"

Mentre ci diriggemmo alla sala, mise il suo braccio sulle mie spalle, e io misi il mi braccio intorno a lui.

"Che sala è?"
"Sala 8"
"È di qua allora."

Trovammo la sala e ci sedemmo. Era abbastanza piena.
Si avvicinò al mio orecchio e mi disse: "peccato ci sia tutta questa gente, potevamo battezzare anche questa sala" scoppiammo a ridere.
"Tu sei pazzo"

Il film iniziò subito.

[...]
Finito il film uscimmo e ci dirigemmo al parcheggio, entramo in auto.
"Ti va di andare in spiaggia?" Erano le undici passate.
"Certo" gli diedi un piccolo bacio sulle labbra.
Partì e gli misi la mano sulla coscia.

Arrivati in spiaggia, ci sedemmo vicino alla riva. Io mi misi davanti a lui in moda da potermi appoggiare a lui. Mi appoggiai e cominciammo a parlare del più e del meno.

"Sono stato davvero fortunato ad averti incontrato"
"No, lo sono stata io"
Ci guardammo e ci baciammo, un bacio dolce, lento.
"Che ne dici di andare in macchina?" Mi fece l'occhiolino.
Annuì e ci alzammo.
Aprì lo sportello posteriore, si mise seduto e io mi misi su di lui. Cominciammo a baciarci in modo lento, ma poi sempre più forte, con foga. I nostri respiri si facevano sempre più pesanti.
Mi tolse il maglione, e io gli torli la felpa, così continuando con gli altri indumenti.
Si stava abbastanza tretti, ma continuammo comunque. In qualche modo riuscimmo a toglierci i pantaloni e l'intimo. Infilò il suo membro dentro di me, piano. Con il passare dei minuti le spinte si facevano sempre più forti, e non riscì a trattenermi le piccole urla di piacere.

"Contina così piccola"

Stavo per venire, andammo sempre più veloci, ma prima di venire mi fece scendere da sopra di lui e mi fece sdraiare sui sedili, cominciò a leccare la parte delicata della mia intimità fino a farmi venire. Invertì la situazione e cominciai a leccare il suo membro, poco dopo mi venne addosso.
"Cazzo piccola, sei bravissima" lo baciai.

"Tieni, ho delle salviettine, pulisciti"
Mi pulì per bene per poi rivestirmi.

"Meglio andare, domani c'è scuola"
"Ah che palle"

[...]
Mi accompagnò a casa.
Entrai velocemente e mi misi subito a dormire.

Il giorno dopo, stessa routine.
Mi incontrai con Daniela, non le dissi nulla.

Suonò la campanella. Prima ora Arte.
Passò in fretta. Seconda ora Italiano, mi interrogò, fortunamente le cose le sapevo, mi ha messo 7.5. Terza ora educazione fisica. Quarta ora Matematica.

"Buongiorno ragazzi"
"Buongiorno prof"

Non fece altro che guardarmi. Dio mio avevo una voglia pazzesca di sbatterlo addosso al muro.

"Prof, posso andare in bagno?" Lo guardai per fargli capire la mia intenzione.
"Va bene"

Mi diressi al bagno delle donne.

{*in classe*
"Ragazzi, vado a fare delle fotocopie, fate gli esercizi voi intanto"}

Passarono 5 minuti e ancora nulla. Ma ad un certo punto si aprì la porta del bagno e un Harris eccitato si mostrò, venne subito da me e mi sbattè contro il muro, con violenza.

"Non devi fare così, non resisto, siamo a scuola e non possiamo"
"Lo so, ma avevo voglia di te"

Cominciò a baciarmi con violenza, mi prese ed entrammo in un bagno qualunque.
Mi abbassò i jeans e le mutandine e mi fece alzare la gamba per avere accesso alla mia intimità, mi baciò il collo e mi lasciò un altro segno, più visibile dell'altro. Entrò dentro di me con violenza.

"Cazzo, vai più veloce"

Volevo urlare ma non potevo, mi stava facendo impazzire. Prima che venni si abbassò, mi fece sedere con la mia intimità davanti la sua faccia e cominciò a succhiare, molto velocemente.

"Cazzo, muoviti a venire"
"Se mi metti fretta non riesco"

Mi fece rialzare e fece scivolare il suo membro sulla mia intimità fino a farmi venire.

"Oddio, sii"
"Sempre così dobbiamo farlo piccola"

Ci rivestimmo e uscì prima lui per poi entrare in classe e poi entrai io.

"La stampante non funziona, non ho potuto stampare quegli esercizi, quindi per domani niente compiti"
"Sssiiiiiii yeeeeh" tutti urlavano e Harris mi guardò.

La campanella suonò ed io uscii di fretta dalla classe. Andai in bagno e ritornai per le ore successive.

La giornata passò molto in fretta.

Il professor Harris.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora