Capitolo 7

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Giorno seguente.

Quel giorno andai da sola a scuola, Dan non stava bene, quindi a scuola non sarebbe venuta.

Mi incamminai verso scuola, camminai mentre ascoltai la mia amata musica. Avevo alzato il volume al massimo, così da non ascoltare tutti quei pensieri inutili. Quella mattina mi ero alzata molto nervosa, non so il perchè.
Ma ad un certo punto vidi con la coda dell'occhio una macchina fermarsi.
Mi girai e vidi Luca in macchina. Mi fece cenno di salire e così feci.

"Buongiorno piccola"
"Buongiorno" gli diedi un piccolo bacio sulle labbra.
"Che hai? Ti vedo strana"
"Non lo so nemmeno io, per favore, possiamo andare? Sono in ritardo." Dissi incazzata.
"Non sei in ritardo, mancano 10 minuti alla prima campanella e poi non usare quel tono con me".
"Scusami..." Mi girai verso lui e gli presi le mani. "..non volevo risponderti cosí, è che non so nemmeno io il perchè di questo comportamento, mi sono svegliata così."
"Tranquilla piccola.." Mi baciò "questa sera sarai mia, cosí vediamo se ti passa il nervoso" mi fece l'occhiolino e fece partire l'auto.

Mi fece scendere alla via prima, attento a non farci vedere da nessuno.
"Dammi un bacio" disse.
"Subito" mi avvicinai e ci baciammo.
"Dopo vieni a pranzo da me, ti va?"
"Va bene"
"Ci vediamo qui, al suono dell'ultima ora. A dopo"

[...]

A Mamma:
"Non ritorno a pranzo"
Da Mamma:
"Okay, mi raccomando"

[...]

Suonò l'ultima ora, quella giornata non passava mai.
Mi incamminai verso la via dove dovevo incontrarmi con Luca.
Appena arrivai lo trovai in macchina ad aspettarmi. Appena mi vide sorrise e mi fece l'occhiolino.
Salì in macchina.
Non dimmo nulla, ci baciammo subito. Come se non ci fosse un domani, un bacio dolce ma allo stesso tempo come se avevamo bisogno l'uno dell'altro, un bacio passionale.

"Mi sei mancato oggi"
"Anche tu bimba, molto"
Quanto mi fa impazzire quando mi chiama con questi nomignoli dio santo.
"Ordiniamo la pizza, non ho voglia di cucinare"
"E pizza sia ahah"

[...]
Arrivammo a casa e la prima cosa che fece è lanciarmi uno dei suoi boxer e una sua maglietta a maniche corte.

"Mi fai impazzire quando ti metti le mie cose"
Mi avvicinai a lui, mi misi in punta di piedi e gli sussurrai all'orecchio "allora corro a cambiarmo" gli lasciai un bacio sul collo e lo sentii ridere.

"Eccomi Professor Harris" lo stuzzicai un po'.
"Sai che mi da fastidio se fuori scuola mi chiami 'professor Harris'" si avvicinò pericolosamente.
"Mmh, e se continuo? Cosa mi fai?"
Mi guardò attentamente e mi prese velocemente in braccio appoggiandomi sul bancone della cucina.
Cominciammo a baciarci con foga, un bacio diverso dal solito, mi tolse la maglietta ed io feci lo stesso, si mise a baciarmi il collo, piccoli baci che mi fecero venire i brividi.

Ma mentre la situazione si stava facendo sempre più piccante suonarono alla porta.
"Cazzo" disse. "Vai tu, non posso presentarmi con questo bozzo" indicò il suo amichetto lì sotto.
"Okay" mi misi velocemente la maglietta ed andai ad aprire.

"Sono €6.40" disse il fattorino.
"Ecco a te, grazie mille"

"Vieniiii" urlai
"Un attimo, mi sto cambiando"

5 minuti dopo arrivò e ci mettemmo a mangiare sul bancone della cucina.

"È buonissima, mamma mia"
"Moltissimo"

Finito il pranzo si fecero le 15:30.
"Che vuoi fare?" Chiese mentre allargò le braccia in segno di un abbraccio.
Mi misi tra le sue braccia "non lo so, dimmi tu"
"Ci sdraiamo un po' sul letto?"
"D'accordo"
Ci avviammo verso la camera da letto.

Lui si mise tra le mie gambe, e poco dopo si addormentò. Per passare il tempo mi misi un po' al telefono. Non sentivo Enzo da ieri, ma non volevo scrivergli al momento.

Cominciai a guardare Luca mentre dirmiva. È così bello.

Poco dopo mi addormentai anche io.

[...]
Entrai nel dormi-veglia, cominciai a sentire Luca mentre mi baciò delicatamente il collo, salendo sempre più fino alla bocca.
"Hey"
"Shh" disse continuando a baciarmi.
"Che ore sono?"
"Non importa"
"Dovrei tornare a casa"
"Sono le 18, abbiamo dormito un bel po'"
"Madonna mia."
"Perchè non rimani anche questa notte? Ti prego"
"Mmh non so"
"Ti prego. Fece il labbruccio"
"D'accordo, va bene."

[...]
"Prima volevo dirti una cosa, ma te la dico adesso." Disse "tra una settimana ci saranno le vacanze autunnali. Avrei due biglietti per Parigi. Ti andrebbe di venire con me?"
"Oh mio dio, PARIGI?" Urlai "CAVOLO SI, OVVIO! GRAZIE GRAZIE GRAZIE"
Mi avventai su di lui e cominciai a baciarlo.
"Sono contento che hai accettato, lo speravo"

[...]
Si fece tardi e andammo a dormire.
La mattina seguente non andai a scuola, non mi andava, e nemmeno Luca andò, aveva il giorno libero.

Mi svegliai per prima, decisi di andare a preparare la colazione. Feci il cappuccino e presi le fette biscottate e ci spalmai la nutella.
Sentii due braccia avvolgermi.
"Buongiorno" mi girai e gli diedi un bacio.
Era solo con i boxer, muoio.
Lui ancora con gli occhi chiusi si appoggiò a me come se volesse ancora dormire e lo abbracciai, rimanemmo così per svariati minuti.

"Se hai ancora sonno vai a letto."
"Se non ci sei tu no"
"Vengo subito. Tu vai" mi diede un bacio e tornò in camera.

Andai in bagno per lavarmi i denti e tornai in camera. Mi stesi vicino a lui e lui mi circondò il corpo con le sue muscolose braccia. Cominciai a fargli i grattini su di esse e cominciai a sentire il suo respiro farsi più profondo, si era addormentato.
Così decisi di addormentarmi anche io.

Fui contenta di quello che stavo passando con Luca, ma ancora non capivo una cosa... Adesso cosa eravamo? Fidanzati?

Il professor Harris.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora