Capitolo 14

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Mattina seguente.

La sveglia suonò. 08:45.
Mi alzai velocemente e andai a svegliare Ale.

"Ale, svegliati!" Gli diedi un spintarella.
"Dai Ale, SVEGLIATI"
"Okay, l'hai voluto tu.." Gli saltai addosso e mi misi sulla sua schiena.
"Cazzo Jess, ma sei pazza?"
"Ti devi svegliare, tra poco dobbiamo partire"
Dalla sua bocca uscì solo un piccolo lamento.
Mi tolsi dalla sua schiena e lui si alzò.
Era solo in boxer e wowowoo

"A che ora abbiamo il treno?"
"09:15"

Facemmo colazione, ci preparammo e salutammo tutti.
Arrivammo in stazione con 15 minuti di anticipo.

"Siediamoci qui" gli indicai la panchina.
Lui si sedette e mentre io facevo la stessa cosa lui mi prese e mi fece mettere a cavalcioni su di lui. Non mi interessava cosa la gente pensasse, quindi lo feci.
Lo abbracciai e lui fece lo stesso.

Il treno arrivò in orario.

[...]
"Ci restano altre due ore, cosa facciamo?"  Disse lui svegliandomi.
"Mh non so, proponi qualcosa"
"Non lo so, se lo sapevo non te lo chiedevo."

Decidemmo di sentire un po' di musica.

Arrivammo con 10 minuti di ritardo. Scendemmo dal treno e ci incamminammo verso casa. Decisi di mandare un messaggi a mia madre.

A mamma:
Mamma, noi siamo arrivati. Stiamo andando a casa. Tu ci sei?

Da mamma:
Mi sono scordata di dirti che oggi, domani e dopo domani non ci sarò. Salutami Alessandro, un bacione.

Come sempre, era fuori per lavoro.

"Mamma non ci sarà in questi giorni"
"Oh, mi avrebbe fatto piacere rivederla"
"Tranquillo, dopo domani sarà di nuovo qui"
"Perfetto" mi fece l'occhiolino.

Arrivammo a casa. Entrammo ed era tutto in ordine, come al solito.
"Ti tocca dormire sul divano, oppure in questi giorni potrai dormire nel letto di mia madre"
"Oh tranquilla, va benissimo il divano."

Pranzammo con una pizza e dopo ci guardammo un film.
Io mi addormentai sulla sua spalla.

"Jess, svegliati"
"Mh"
"Andiamo in discoteca?"
"Mh, va bene.. "

[....]
Arrivò sera e ci preparammo.
Misi dei pantaloncini a vita alta di Jeans e un top bianco a bretelle con le converse bianche.
Non ero molto elegante, ma preferivo essere più comoda possibile.

Ale si mise dei jeans strappati e una maglietta nera. Anche lui molto semplice.
Andammo in quel locale ed entrammo. C'era un casino di gente.

"Vieni con me, andiamo a bere qualcosa" mi prese la mano e mi trascinò verso il bancone.
"Due vodka alla fragola"

"Ho una voglia matta di ballare" dissi guardando la gente ballare.
"Beviamo e andiamo subito" mi fece l'occhiolino.
"Ecco a voi ragazzi" ci porse i due bicchieri.

Bevemmo rapidamente quel bicchiere e io andai in mezzo alla gente e inizia a ballare a ritmo di musica.
Inziai a muovermi, insieme a tutte quelle altre persone.
Qualcuno mi venne addosso.
"Hey stai un po' più attento."
"Scusami non vole-" "Jessica?"
Cosa? Mi girai. "Luca?"
"Che ci fai qui?"
"Beh ecco, io sto con mio-"
Mi sentii prendere la mano, era Ale.
"Che succede qui?"disse Ale.
"Ale, lui è Luca.. Luca, lui è Alessandro"
"Piacere" dissero all'unisolo.
"Vado a prendere altro da bere" disse Ale capendo che era il ragazzo di cui gli avevo parlato.

Il professor Harris.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora