Capitolo 4

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Dopo esserci asciugati del tutto, prendemmo le nostre cose e le mettemmo in macchina.
Nessuno dei due parlava, forse perchè fummo in imbarazzo, boh!

"Perchè non parli?" Chiesi.
"Sto riflettendo, e poi anche tu non parli!" Su cosa stava riflettendo? Non glie lo chiesi.
"Io adesso devo andare, inventerò una scusa con mia madre"
"Puoi venire da me se vuoi"
"Se per te non è un disturbo.." Mi fermò "non sei un disturbo" mi baciò, solo un bacio a stampo.

[...]

Entrammo nella sua casa, era abbastanza pulita per essere abitata da un maschio.

"Vuoi qualcosa da mangiare?"
"Mh nono, grazie"
"Come vuoi. Ci guardiamo un film?"
"Vada per il film"

Decidemmo di guardarci un horror, ci guardammo Ouija.
"Si ma io ho paura" dissi
"Vieni qui" mi misi tra le sue braccia.

Durante il film scapparono dei baci e delle coccole.

Quasi alla fine del film mi posò l'indice sotto il mento e mi portò fino alla sua bocca. Le sue labbra erano così calde, adoravo.
Cominciò a toccarmi da tutte le parti, fino ad arrivare al mio fondo schiena, lo strinse e mi uscì un gemito dalla bocca. Quel bacio ormai non era più dolce come prima, mi baciò con molta foga. I nostri respiri non erano più regolari.
Mi misi su di lui e non ci staccammo un attimo, mi tolse la felpa, e io feci lo stesso, non aveva nulla sotto la felpa. Cominciai a toccargli il pettorale e lui continuò togliendomi la maglietta. Rimasi in jeans e reggiseno.
Mi alzai e mi tolsi anche quelli, lui fece lo stesso. Mi rimisi sopra di lui. Rimanemmo in intimo.
"Sei così bella"
Cominciai a baciarlo di nuovo. Mi tolse il reggiseno. Baciò il mio collo per poi tornare alla bocca. Il mio telefono squillo, all'inizio non volevo rispondere, continuammo.
Il suono cessò, ma dopo nemmeno cinque secondi ricominciò a suonare.
Enzo si stacco dalle mie labbra. "Rispondi, forse è importante"
Mi alzai sfogliatamente ed andai a rispondere.
"Pronto?" Avevo il fiatone.
"Signorina Russo, perchè non si è presentata alle lezioni?" CAZZO, HARRIS.
Enzo si avvicinò a me e cominciò a baciarmi il collo, succhiò sempre nello stesso punto, fino a lasciarmi un piccolo segno.
"Mi-mi scusi, ho avuto da fare" lasciai andare un piccolo gemito. Enzo continuò a baciarmi da tutte le parti.
"Si, lo sento signorina Russo, ci vediamo tra un'oretta a casa mia, ciao" dio mio che figura di merda, aveva capito cosa stava succedendo.
"Il mio professore ci ha sentiti"
"Mhh, si vuole aggiungere a noi?" Disse con un sorrisino in faccia. Intanto mi cinse i fianchi con le sue mani e mi avvicinò a lui ancora di più.
"Enzo, devo andare, sono in ritardo."
"Shh, dove vai?" Mi diede un piccolo bacio sulle labbra.
"Ho lezione, devo andare a casa a cambiarmi"
"Non possiamo finire quello che abbiamo iniziato?" Disse con il labbruccio inferiore sporgente.
"No, devo andare"
"Ti accompagno allora"
Ci rivestimmo e andammo in macchina.

[...]
Mi cambiai in fretta e andai di nuovo in macchina da Enzo, in un quarto d'ora arrivammo.
"Grazie mille per il passaggio"
"Ci sentiamo stasera, ciao piccola" mi diede un bacio.

Suonai il campanello e il signor Harris aprì la porta.
"Ciao Russo"
"Ciao"
"Non volevo disturbare prima"
"Oh non preoccuparti, non stavamo facendo nulla!"
"Mh certo certo come no"
"Iniziamo?" Chiesi scocciata.
"Mhh una piccola Russo scocciata"
"Non sono scocciata"
"Non ti credo" mi toccò il mento e fece in modo che lo guardassi "... Non mentirmi"

Iniziammo matematica.

[...]
mi arrivò un messaggio:
Da mamma:
"Tesoro, sono dovuta andare al lavoro con urgenza, avevano bisogno di me, le chiavi me le sono dovute portare, puoi andare a casa di Dan? Io farò molto tardi e non so se tornerò!"

"CAZZO"
"Cosa c'è?" Mi chiese Harris.
"Mia madre non è a casa e non ritornerà proma di domani, non ho le chiavi per entrare"
"Puoi rimanere qui se vuoi."
"Nono, scordatelo"
"Perchè? Non ti uccido mica"
"Non posso dormire a casa di un mio professore"
"Perchè no? Fuori da scuola sono un ragazzo normale"
"Davvero io..." Mi interruppe "rimani qui, non cominciare con le paranoie"
"Okay va bene, ma non ho il cambio"
"Ti presto qualcosa io"

A mamma:
"Va bene, non preoccuparti"

stavo davvero per dormire a casa di un mio professore? Oddio!

[...]
Fu ora di cena ed ordinammo una pizza.
"Intanto che aspettiamo la pizza puoi cambiarti. Tieni, questi puoi indossarli come pantalincini" mi mostrò i boxer "ed ecco la maglietta. Tanto qui dentro non fa freddo, puoi starci con quelli"
"Okay grazie mille, vado a cambiarmi"
"Il bagno è al piano di sopra, ultima stanza a sinistra"

Mi avviai e notai come quella casa era davvero deliziosa, era molto accogliente.
Mi cambiai in fretta e tornai giù.
"Grazie mille"
"Wow, le mie cose ti donano" si avvicinò pericolosamente, mordendosi il labbro.

Quanto cazzo è bello!

A salvarmi fu il campanello.
Era arrivata la pizza.
Ci sedemmo sul divamo e cominciammo a mangiare.

"Allora, chi è il ragazzo fortunato?"
"Cosa?"
"Il ragazzo che ti stava scopando prima, chi è?"
"Prima di tutto non stavamo scopando, seconda cosa sono affari miei"
"Devo sapere chi si sta scopando la mia picoclina!" Disse continuando a mangiare.
"Non sono la tua piccolina"
"Oh, si invece" decisi di non continuare quella conversazione, stava diventando imbarazzante.

[...]
"Vediamo cosa c'è in tv" disse.

Il divano non era tanto lungo, quindi stavamo abbastanza vicini.

"Non c'è nulla a quest'ora" erano le 23:00 e ormai tutti i film erano finiti.
"Vediamoci la fabbrica del cioccolato" disse emozionato.
"Va benissimo"

A metà film cominciai ad avere sonno, mi appogiai con la testa sulle sue gambe e subito sentii la sua mano accarezzarmi i capelli.

Mi svegliai sentendo una forte presa su di me, mi stava portando nella sua camera, feci finta di dormire. Mi adagiò sul suo letto e si mise vicino a me, mi abbracciò da dietro e mi addormentai.

Okay, stavo davvero dormendo a casa di un professore.

Il professor Harris.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora