Capito 11

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Eravamo all'entrata della discoteca, finalmente entrammo.
C'era un gran chiasso, lo ammetto, non mi piace a tanto andare in discoteca, ma visto che era l'ultimo giorno volevo sfogarmi.

Andammo verso il bancone, Luca mi prese la mano per non perdermi, c'era un casino di gente.
"Cosa vuoi da bere?" Urlò Luca.
"Quello che prendi tu"
"Due vodka alla fragola"

Bevemmo velocemente e andammo a ballare, mi scatenai al massimo, mi strusciai a Luca a ritmo di musica e lui mi cinse i fianchi con le sue mani.
Era partita Runaway (u and I) dei Galantis, è la mia canzone preferita "da discoteca" mi gasava molto. Cominciai a ballare a ritmo di musica, fino a quando partì il pezzo forte e cominciammo a saltare a ritmo di musica. Luca era così bello.

[...]
Iniziò un'altra canzone e proposi a Luca di prendere un altro drink, accettò.
"Questa volta pago io" urlai a Luca.
Lui sorrise e mi baciò.
"Due sex on the beach"

Ci andammo a sedere su un divanetto.
"Non voglio che finisca questa vacanza" dissi guardando il cocktail.
"Nemmeno io, non so come farò a non baciarti ogni secondo" scoppiammo a ridere.
Finimmo da bere i cocktail e andammo a ballare, avevano messo Monster di Meg & Dia, un'altra canzone bellissima.

Mi strusciai a Luca, un po' perchè non sapevo quello che stavo facendo e un po' per farlo eccitare.
Vidi Luca alzare la testa e socchiudere la bocca, continuai.
"Cazzo Jess" si avvicinò al mio orecchio "vieni con me" mi prese la mano e io lo seguì.
Andammo fuori dalla discoteca, non ci fu nessuno per fortuna.
Mi attaccò al muro e si mise davanti. Cominciò a baciarmi lentamente fino a quando il baciò non diventò più veloce.
Mi toccò per tutto il corpo, si staccò da me e si guardò intorno. Non c'era nessuno.
Mi abbassò i pantaloncini e le mutantine, e fece lo stesso con i suoi pantaloni e boxer. Mise il suo membro dentro di me e diede delle spinte forti.
Venimmo dopo un po' insieme.
"Bene, abbiamo battezzato anche questo posto" mi misi a ridere.
"Andiamo dentro" mi mise il braccio intorno al collo ed entrammo.
Continuammo a ballare sulle note di Alone.

Si fecero le 4:50 di mattina.
"Luca, tra 4 ore abbiamo l'aereo, è meglio se andiamo a prendere le valige"
"Si andiamo"
La 'serata' non era ancora finita, ma decidemmo di andare, sennò non avremmo fatto in tempo a prendere l'aereo.

Ci incamminammo verso l'hotel.
"Ho un mal di testa pazzesco" dissi.
"Adesso che andiamo all'hotel ti fai fare un tè"

Cominciai a tremare per il freddo e Luca mi diede la sua giacca.
Arrivammo in hotel e mentre Luca salì in camera io andai al Bar dell'hotel e mi feci fare un tè.

[...]
Andai a raggiungere Luca in camera e lo vidi prendere tutte le cose che erano in giro.
Lo aiutai.

Finito di sistemare le nostre cose, mi cambiai e misi dei Jeans stretti strappati con una maglietta a maniche corte bianca.
"Prendi questa" mi porse la sua felpa nera.
"Grazie" lo baciai e la misi. Profumava di lui.

Uscimmo dall'hotel e per fortuna arrivò un taxi.
Ci portò all'aereoporto.

[...]
Salimmo sull'aereo e mi sedetti vicino al finestrino, solo questa volta fummo al centro dell'aereo.
L'aereo decollò e io strinsi la mano di Luca.

Durante il viaggio ci mettemmo a dormire, anche perchè non avevamo dormito.

Mi svegliai per colpa della voce che ci diceva che eravamo attettati con 10 minuti di anticipo, guardai Luca e lo svegliai.
"Luca, siamo arrivati"
Lui aprì subito gli occhi e mi diede un bacio.
"Pronta?"
"Insomma"
Non avevo voglia di tornare alla solita vita, e non volevo nascondere il fatto che io e Luca... Beh.

Il professor Harris.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora