Capitolo 14/Kiss..

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ATTENZIONE! È PRESENTE UNA PARTE LARRY, NON LAMENTATEVI E SE NON VI PIACE NON LEGGETELA. Buona lettura! c:

"In che senso?" chiese Melanie sedendosi meglio sul comodo divano in pelle marrone.
"Significa che sono riuscito a scendere ad una specie di compromesso con Dylan, il mio manager." Rispose lui, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.
"Che tipo di compromesso?" chiese lei, ancora più confusa di prima.
"Posso passare del tempo con te senza che quei coglioni mi chiamino ogni cinque minuti, ma in cambio devo fingere di stare con Selena Gomez." Spiegò, articolando il discorso con dei movimenti delle mani.
"Non con Demi?"
"No, i suoi manager non hanno accettato." Rispose guardandola negli occhi. Appena i loro sguardi si incrociarono, lei lo abbassò subito dopo, trovando improvvisamente il pavimento in moquette molto interessante.

"Davvero non capisco perché fai tutto questo, Niall." Iniziò Melanie, giocherellando con le sue stesse mani. "Noi non stiamo insieme e poi… cioè, io non ti piaccio nemm-" non poté terminare la frase, che si ritrovò le morbide labbra del ragazzo sulle sue. Non si mosse, anzi, ricambiò. Perché? Perché, infondo, sotto sotto, tra i due c'era qualcosa che andava oltre l'amicizia. Penso che lo abbiate capito anche voi, no? Quel bacio era solamente l'inizio.
Niall si staccò a malavoglia dalle labbra di Melanie, a causa del suo cellulare che aveva iniziato a squillare. Sbuffò e rispose: "Pronto? Liam, non preoccuparti... tranquillo, sono in hotel. Si, okay, tra poco arrivo. Ciao, amico." Sbuffò, attaccando.
La ragazza, intanto, lo guardava mentre con un dito continuava a toccarsi le labbra, che avevano ancora il sapore del ragazzo.
"Uhm… Melanie, forse.. scusami, forse non avrei dovuto..." mormorò Niall, alzandosi dal divano, camminando verso l'uscita.
"Niall…" mormorò la ragazza, girandosi verso di lui.
"Si?" domandò il biondino, ormai vicino alla porta.
"Grazie, Niall." Rispose sorridendo. Lui, in risposta, le fece l'occhiolino, per poi uscire definitivamente dalla stanza.

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Intanto, alla festa, tutti sembravano divertirsi.
Harry e Louis ballavano come se niente fosse, Zayn parlava con la sua amata Perrie che era stata invitata alla festa, mentre Liam e Skye stavano seduti sul divano, ridendo e scherzando.
"Se Niall fosse qui, il dolce già sarebbe finito!" esclamò ridacchiando Skye.
"Eccolo lì, lo hai chiamato." Ridacchiò Liam indicando con un cenno della testa Niall che entrava nella stanza.
Intanto Nathan si avvicinò a Skye, porgendole la mano.
"Permette questo ballo?" chiese sorridendo. In risposta la ragazza annuì alzandosi, ricambiando il sorriso e prendendogli la mano.
Lui la trascinò sulla pista da ballo, iniziando a 'ballare' insieme e lei, ridendo.

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Alla fine della festa, ognuno ritornò nel proprio appartamento.
Tutti tranne Skye. Cioè, lei ritornò nell'appartamento suo, di Harry e di Louis, ma da sola.
Non riusciva più a trovarli, un attimo prima erano in pista e poi, come per magia, erano scomparsi chissà dove. Decise di prendere una delle tante magliette di Harry, sapeva che glielo avrebbe permesso, per poi andare nella sua camera e stendersi sul suo letto, chiudendo gli occhi. Era stata una lunga giornata, sia per lei che per gli altri. In realtà, prima di addormentarsi, voleva delle coccole da parte del padre, come ormai era di abitudine fare prima di andare a dormire. Ma non importa, infondo era stanca morta e voleva solamente dormire.

Ma che fine avevano fatto Harry e Louis? Ebbene, stavano, in un certo senso… chiarendo le cose. Sì, possiamo dire così.

In pratica, a metà festa, avevano entrambi voglia l'uno dell'altro, ma non potevano. Insomma, erano sempre ad una festa. Ciononostante, si misero in un posto abbastanza appartato, mentre si baciavano. D'un tratto però Louis si fermò a guardare Harry negli occhi, sentendosi terribilmente in colpa. Perché? Beh, semplicemente perché sapeva che non potevano, e lui non poteva farci nulla. Non poteva dare al suo uomo, all'uomo che aveva amato dal primo momento che si erano visti, ciò che voleva. Non poteva renderlo felice e questa cosa lo stava davvero distruggendo.
"Harry, noi… dobbiamo parlare…" mormorò Louis, quasi sulle labbra del riccio.
"Lou, per favore, ne parliamo dopo..." mugolò in risposta, dando un altro bacio sulle labbra sottili del ragazzo di fronte a lui.
"No, Haz. Dobbiamo parlare, e dobbiamo farlo adesso." Si morse il labbro, ricevendo uno sbuffo da parte di Harry.
"Mi dispiace, piccolo, mi dispiace un casino..."iniziò Louis. Ad Harry brillarono gli occhi sentendosi chiamare "piccolo" dal suo amato, non lo faceva da un bel po'.


"Ricorda che qualunque cosa succederà, tu rimarrai sempre nel mio cuore, okay? Ricorda che io ti amo e ti amerò sempre." Sussurrò il ragazzo dagli occhi azzurri, pieni di lacrime. Harry, dal canto suo, sorrise intenerito dalla scena, accarezzando il volto del compagno.
"So benissimo che non è colpa tua ehi, non devi piangere… Noi siamo forti Lou, insieme lo siamo." Sussurrò appoggiando la propria fronte su quella del castano, cercando di dargli più sicurezza possibile.
"Mi dispiace tanto di far così schifo, mi dispiace. Mi dispiace di non renderti felice come si deve, tu sei il primo in assoluto che merita di essere felice." Mormorò, lasciando che le lacrime gli rigassero il volto. Inutile dire che Harry era lì, e ci sarebbe sempre stato, per asciugare le sue lacrime.
"Un giorno cambierà tutto Lou, e potremo essere felici." Sussurrò lasciandogli un ultimo bacio a stampo e insieme, poi, ritornarono in hotel come se niente fosse successo, facendo finta di niente, come sempre.

Louis entrò in stanza con ancora gli occhi rossi a causa del pianto di prima, fortuna che Skye stava dormendo. Si cambiò e si stese sul letto, guardando il soffitto. Harry aveva ragione? Davvero prima o poi avrebbero potuto essere felici? Ci credeva davvero. Loro, ci credevano.
Ora che ci pensava, tra circa cinque giorni era il suo compleanno, nonché Vigilia di Natale. Ciò significava che tra tre giorni doveva dividersi dai ragazzi, per le vacanze di Natale. Non era tanto male come cosa, gli mancavano i suoi genitori e tutta la famiglia, ovviamente.

Visto che erano già le tre del mattino, pensò che forse fosse meglio dormire.
Si voltò verso Skye e sorrise, guardandola dormire con le cuffie con il volume così alto, che si poteva riconoscere 'Right now'. Si alzò dal letto avvicinandosi a quello della ragazza, le tolse le cuffie lentamente, cercando di non svegliarla. Ma beh, non riuscì nel suo intento.
"Shh, Skye… ritorna a dormire, è tardi." Sussurrò accarezzandole i capelli.
"Lou… ma hai pianto?" chiese con la voce impastata nel sonno, aggrottando le sopracciglia e alzandosi di poco con il busto.
"No, tranquilla…  torna a dormire." Sussurrò sorridendo appena, continuando con le carezze. La ragazza annuì semplicemente, beandosi delle carezze del castano e addormentandosi subito dopo.

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Oddio, adoro. Comunque, salve! Chiedo scusa per il ritardo.
Forse non ha senso descrivere il periodo natalizio a luglio, ma sono dettagli.
E poi oddio, oggi sono sei anni. Sei anni dei nostri piccini, awe.
Che poi sta succedendo tutto un casino, ma lasciamo perdere che è meglio.
Comunque sia, mettete una stellina carina e un commentino per farmi sapere se la storia vi piace, alla prossima! C:

-spazio me 2020-
Scusate, ma questo capitolo è davvero stupendo. Se lo pensate anche voi, mettete una stellina! La verità è che non è questo il mio preferito, ma tra poco arriverà. Bye bye.

Family ||One Direction||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora