TRENTUNO

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-Le ho dato del Paracetamolo. Speriamo solo che la febbre si abbassi. È davvero molto alta-

Luke riappoggió la mano sulla fronte della bambina, corrugando le labbra.

La madre lo ringraziò, sedendosi di fianco al lettino.

-Cos'ha la mia bambina?-

Il dottore incroció le braccia al petto, osservando la piccola.

Il tono disperato della madre gli faceva stringere il cuore.

-A volte capita che i bambini abbiano questi febbroni. Dovrebbe abbassarsi in poco tempo. Ritorno fra un paio d'ore a vedere come sta. Nel frattempo vuole qualcosa? Un caffè, una bottiglia d'acqua?-

La donna sorrise, scuotendo la testa.

-La ringrazio dottore ma sto bene-

Luke mormoró un "non c'è di che", prendendo la confezione del Paracetamolo ed uscendo dalla stanza.

Incontró Mary, una delle infermiere, per i corridoi dell'ospedale, chiedendole cortesemente di riportare il farmaco al proprio posto.

Camminó verso il reparto di Calum, incontrando Ashton a metà strada.

-Proprio te volevo incontrare-il maggiore lo raggiunse sorridendo-senti vorrei uscire con Calum...ehm...gli piace il cinese?-

Il minore si grattó il retro del collo, annuendo.

Calum amava il cinese fin da quando erano bambini.

-Sì col cinese vai sul sicuro. Non ti racconto la figura di merda che ha fatto quando avevamo sedici anni solo perché sono gentile...-vide Calum camminargli incontro

Fece un sorrisetto.

Alzando la voce.

-Al contrario di qualcuno!-

Calum innarcó un sopracciglio, avvicinandosi a loro.

Aprendo le braccia confuso.

-Che ho fatto ora?-

Il minore ridacchió, scuotendo la testa.

-Niente...ma sappi che avrei potuto raccontargli della tua piccola figura di circa quindici anni fa al ristorante cinese-

Gli occhi dell'altro si sgranarono, facendo ridere il biondo.

-Sì Calum la tua espressione dice tutto...vi lascio soli-

Sì allontanò dai due, cercando Katherine alla reception.

La donna, però, sembrava essersi ammalata il giorno precedente, non presentandosi al lavoro per evitare il contagio.

Decise allora di andare in sala operatoria.

Michael non avrebbe dovuto aver nessun intervento a quell'ora.

Camminó a passo veloce verso i sotterranei, stampandosi un piccolo sorriso sulle labbra.

Lo trovó seduto su una sedia.

Lo sguardo fisso su alcune cartelle cliniche.

Bussó alla porta, facendogli alzare lo sguardo.

Il maggiore gli aprì, uscendo dalla stanza.

Sorridendo.

-Hey splendore-

Sì sporse per baciarlo sulle labbra.

Luke fece un altro sorrisino.

-Cosa ti porta qui?-

Il minore alzò le spalle.

-Nessuna emergenza...beh devo tornare a controllare una bambina fra un paio d'ore ma per ora sono libero-

Michael annuì, baciandolo nuovamente sulle labbra.

-Uhm...sono felice tu sia venuto qui. Ero immerso fra cartelle, cartelle e... cartelle-

Ridacchiarono entrambi.

E Michael gli cinse i fianchi, facendolo arrossire.

-Sei sempre così dolce quando arrosisci...Comunque. Hai sentito del matrimonio di Diana? Siamo tutti invitati-

Luke scosse la testa, corrucciando la fronte e le sopracciglia.

-Non ne sapevo niente-

Il maggiore spostó una mano fra i suoi capelli.

-Beh te lo dirà in giornata. Sta facendo il giro di tutto l'ospedale. È fra una settimana, se lo vuoi sapere. Sai...stavo pensando che...si insomma potremmo andarci insieme che ne dici?-

Il minore annuì, sorridendo.

Il St Vincent's era celebre per essere una comunità a favore dei gay e nessuno avrebbe avuto troppi problemi a vederli insieme.

-Sì sarà...uhm...figo ecco-

Notó l'altro fare un ghigno, avvicinandosi alle sue labbra.

-No tu sei figo, è diversa la cosa dolcezza-

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Fa schifo lo so :(

Ringrazio tutte le ragazze che stanno entrando nel gruppo.

Siete in tantissime aw!

E avvertenza per chi entrerà:

Si mandano davvero taaaaaaaaanti messaggi lol

Mat😎

Like A Medicine|Muke Clemmings [#Wattys2016]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora