Non mettere tempo [IN REVISIONE]

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Perché, perché, perché?
Ti ascolto quando parli e anche se non ci sei
Sei parte di me e non voglio vedermi senza di te
Sento, sento, sento
Che ti conosco da prima, da tempo
Che il destino ha compiuto la sua missione
(Alvaro Soler & Morat)

Nemmeno lui sa per quale assurdo motivo ma alla fine si è ritrovato a digitare prima quei messaggi e poi a chiamarla.

Quale migliore scusa per chiederle di Kayla.

Ma poi gli è proprio scappato il fatto che l'abbia chiamata soltanto per parlare un po' con lei.

Dopo che ha riattaccato è rimasto con un sorriso da ebete stampato sul volto.
E nel giro di due secondi, non sa nuovamente per quale motivo ha la stessa espressione dipinta sul volto.

Quella ragazza gli fa riattivare il sangue e andare in fumo il cervello.

Vuole che sia sua
E il suo caro amico Luke?
Non gli importa di lui.
Che bel l'amico che è, i miei complimenti.
La sua coscienza non può fargli la predica.
Si invece che può fargliela. Un amico, un vero amico, non farebbe mai una cosa del genere.
No, non può fare questo a Luke
Finalmente riesce a dire qualcosa di sensato
Si ma lei gli fa venire una gran voglia di...
Zitto, per favore, non continuare. Non si può sentire altro
Non riesce a controllarsi, il suo amichetto tra le gambe si agita soltanto a pensarla
Cerca di mantenerlo a posto
Non ci riesce
Usa un po' la testa
La sta usando
Ti parlo di me stupido

Si ritrova chiuso nel bagno del bar, sente bussare alla porta e si affretta ad aprire, trova una bella ragazza che gli si para davanti e mette in mostra il suo seno, la guarda bene e lo sente diventare duro.

<<Prego>> si fa da parte per farla passare, ma lei lo spinge dentro  e chiude la porta a chiave.
<<Non vai da nessuna parte Parker >> istintivamente come un uomo dell'età della pietra la strattona verso di se e la spinge sul muro.

Fa toccare le loro parti più sensibili e muove le mani sulle sue coscie, alzando via via la stoffa del suo mini vestito.

<<Adesso sì che ti riconosco>> la fa voltare ritrovandosi la schiena di lei a cozzare con il petto di lui e guarda meglio il suo di dietro.
Fa aderire con forza la sua schiena al suo petto così tanto che un filo d'aria non riuscirebbe a passare tra i loro corpi e le bacia l'incavo tra il collo e la nuca.

Trenta minuti dopo esce dal bagno soddisfatto più che mai, trovando ancora i ragazzi al tavolo.

<<Ehi amico pensavo fossi andato via. Ha più di un'ora che eri chiuso lì dentro>> fa un cenno con la testa e soltanto Josh capisce cosa intende per fortuna.

Le ragazze si guardano stranite e confuse. Jace lo guarda e gli fa l'occhiolino, nonostante non sa di cosa stiano parlando.

Si accomoda anche lui al tavolo con i suoi amici  e ordina da bere.

La cameriera cerca di mettersi in evidenza e cerca di mostrargli il seno quando porta la sua birra.

Non la degna neanche  di uno sguardo, ma si accorge invece che Josh gradisce  molto quello che vede.

È già l'una di notte e sono ancora rinchiusi in questo stupido locale di Princeton.

Le ragazze per fortuna decidono di rientrare a casa, Damon e Josh rimangono un po' in giro gironzolando per la città in auto.

<<Amico hai visto prima cosa è successo?>> inizia a dire Josh dal sedile passeggero prendendo una sigaretta e portandosela alla bocca.
<<Ma cosa hai combinato? Non avevo mai visto Meredith reagire in quel modo?>>Josh inizia a ridere e poi guarda il suo migliore amico con fare ovvio, come se quella stupida domanda non doveva neanche essere pronunciata.
<<Non sai cosa facciamo noi due? Siamo i soliti stronzi, amico>> sorride alla schietta risposta del suo amico ma sente che non è la cosa giusta
<<Si ma non abbiamo mai fatto questo con le ragazze del gruppo, ci creerebbero troppi problemi>> ricevendo dritta in faccia la risata di Josh.
<<Josh per una volta nella vita sii serio.>> sbuffa arrabbiandosi con lui, non vuole problemi con le donne, come non li ha mai voluti in vita sua.
<<Ma per quale motivo sei così serio, amico? Non hai fatto nulla tu, stai tranquillo>> dice tra una risata e l'altra.