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Non esiste addio per
due persone che si amano
-Adelina

Toccare la sua pelle era quello che desiderava ormai fare da mesi, quella pelle così delicata e vellutata al tatto.

Lui, apatico verso il mondo femminile, inizia a scoprire di sentire una strana cosa, che non sa ancora riconoscere verso lei che al contrario di lui è sempre stata un'inguaribile romantica.

Ma i due ancora non sanno cosa sentono, sono a conoscenza che quando si ritrovano l'uno nelle braccia dell'altro riescono a sentirsi vivi.

Damon si perde in quegli occhi ambrati che l'hanno stregato dalla prima volta che si sono posati su di lui.
Nonostante la semi oscurità che risiede nell'abitacolo Damon riesce a distinguere quelle ormai familiari pagliuzze verdi e nocciola che riempiono le sue iridi.

Ha sognato per mesi di riaverla così vicina e poter sentire il suo profumo di miele.
Ha sognato di baciare quelle labbra dipinte dal migliore dei pittori, di udire la sua voce e di vedere le sue guance colorarsi di rosso.

La mano di lei va a toccargli delicatamente la guancia attraverso la barba e quel tocco sembra togliergli il peso di quei mesi passati lontani da lei.

Si avvicina al suo viso e delicatamente torna a gustare il sapore delle sue labbra, gli viene così naturale essere dolce nei suoi confronti.

Si allontana dalle sue labbra per riprendere fiato e quando sta per ritornare su di esse, lei lo ferma.

<<Perché?>> la sua voce è appena udibile.
<<Perché lo volevo da tempo>> risponde sicuro e determinato lui
<<Non questo; perché non sei più venuto da me da quella sera in ospedale? Perché sei diventato così distante, proprio quando avevo iniziato a credere in te?>> stavolta la sua voce è più alta di un tono e il suo sguardo è puntato nelle verdeggianti iridi di lui.

Si sente preso alla sprovvista, non sa cosa dirle.
Non sa se opportuno dirle della promessa che ormai non è riuscito a mantenere.
Non sa se è necessario mentirle.
Sa soltanto che non vuole vederla ferita, sa che lei non lo merita.

<<Avevo paura>> quelle due parole vengono fuori da sole lasciando di stucco sia lui che lei
<<Paura di cosa?>>
<<Paura di rivederti e non riuscire più a controllarmi... e poi, lo avevo promesso e volevo tanto mantener fede a quella stupida supplica che ti ha riportato indietro... indietro da me>> non si è mai sentito così disposto a rivelare tanto di lui, ma pur di averla è disposto a tutto
<<Quale promessa? Di cosa stai parlando?>>
<<Quella sera quando ti ho visto distesa su quel letto da ospedale, ho avuto paura di non sentire più la tua voce, così avevo giurato di starti lontano purché tu riaprissi gli occhi>>

Quelle parole arrivano chiare e distinte al cuore di lei, il quale inizia a pulsare sempre più insistentemente.
Lui abbassando quello scudo che da anni lo circonda si ritrova sempre più esposto e questo lo preoccupa.

<<Devo andare>> all'improvviso torna ad alzare le barriere che erano appena crollate, prendendo lei alla sprovvista.
<<S-si devo anch'io>> si allontana forzato dal volto di lei, tornando ad assumere quella postura forzata che non vorrebbe mai assumere.

Meredith stordita dalle sue parole, rimane quasi paralizzata, ma guardando nella sua direzione lo trova con lo sguardo rivolto verso il finestrino dandole quasi le spalle.

Non mettere tempo [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora