Capitolo 2.

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Una ventata d'aria ghiacciata mi fa sussultare e mi alzo di scatto. Mi accorgo di aver lasciato la finestra aperta e mi maledico in tutte le lingue del mondo perché avevo pianificato di dormire fino a tardi, e invece noto con mio grande dispiacere che sono ancora le 7:00. Afferro il mio i-phone dorato da sotto il cuscino e abbasso la finestrella delle notifiche trovandone centinaia, la maggior parte sono messaggi da parte del mio migliore amico Niall e del mio compagno di squadra Zayn. Sí, sono un calciatore. Il calcio é da sempre la mia più grande passione, con la quale posso svagarmi e liberarmi dai pensieri. Ma soprattutto, essere calciatore mi fa sentire apprezzato dagli altri. Amo quando segno un gol e tutti esultano, amo le mille attenzioni di cui mi riempiono le ragazze solo perché ho molti soldi. Peccato per loro che sono gay al cento per cento.

L'opinione degli altri ha sempre significato molto per me, odio essere criticato, forse perché ci sono passato. Perché quando ho fatto coming-out molti miei 'amici' mi hanno abbandonato, persino i miei genitori mi hanno cacciato di casa definendomi contro natura e 'frocetto di merda'. Anzi, solo mio padre.. mia madre si limita ad assencondarlo in tutto e a dargli sempre ragione anche se questo porta a perdere il proprio figlio. Che si tenessero Lottie, la figlia perfettissima con i dieci in tutte le materie e un fidanzato fisso da sei anni. Io invece ho mollato scuola quattro anni fa, ho preso il diploma e poi finalmente sono fuggito da quell'inferno. Non volevo prendere una cazzo di laurea per poi diventare uno come gli altri, un avvocato o un dottore, e direi che non mi sono sbagliato dato che ora guadagno il doppio degli altri facendo semplicemente ciò che amo. 

Mi guardo allo specchio e tento in ogni modo di pettinare i miei capelli color caramello e dargli una forma sensata. Il mio aspetto fisico é il mio punto debole. Anche se dall'esterno posso sembrare un ragazzo troppo pieno di sè, in realtá sono pieno di paranoie: odio le fossette che si formano sotto i miei occhi azzurri quando sorrido, odio i miei fianchi rotondi, odio le fossette alla base della schiena, odio il mio fottuto culo da donna, troppo grande e troppo rotondo. 

Per scacciare via questi pensieri, mi preparo un panino al prosciutto e una spremuta d'arancia e invio un messaggio a Niall chiedendogli di vederci tra venti minuti, magari per andare in piazza, passeggiare e fumare un pò, solite cazzate. La risposta non tarda ad arrivare, e venti minuti dopo, puntuale come un orologio, Niall é dietro alla mia porta. Mi chiedo che cazzo faccia sveglio a quest'ora ma lo ringrazio mentalmente per avermi salvato da quella che sarebbe stata una mattinata di noia mortale. Solo dopo mi ricordo di avergli chiesto io di venire, sto davvero diventando matto. 

Io e Niall ci incamminiamo verso la piazza al centro della cittá, chiaccherando del più e del meno. Lui mi dice che quasi ogni giorno vede un ragazzo piuttosto figo seduto su una panchina con la chitarra tra le braccia, e che devo assolutamente ascoltare le sue canzoni perché sono, testuali parole, dei capolavori interpretati alla perfezione da una voce angelica. Incuriosito cedo, e andiamo alla ricerca di questo ragazzo.


Gotta be you- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora