Fa male stupirsi della propria debolezza, però c'è pur sempre un vantaggio: è più divertente da raccontare, rispetto allo stupirsi della propria forza.
Credevo di essere riuscita a seminare Elisabetta, ma mi sbagliavo: ancora sentivo le sue grida che mi inseguivano. "Ada, maledetta te, torna subito qui! Anzi no, va' pure a farti ospitare in quel covo di tossici e ladri, così impari a dire che anche loro hanno dei sentimenti, brutta zecca rossa! Spero che ti facciano a pezzi e ti diano in pasto alle nutrie! Quel rottame di bicicletta che hai lasciato qui lo butto nella raccolta indifferenziata!"
Dopo la lunga corsa raggiunsi un tratto del Bisenzio a me fin troppo noto: un piccolo lido nascosto dalla fitta vegetazione, che effettivamente fungeva da rifugio per tossicodipendenti, ladruncoli e spacciatori, insomma un posto dove mi potevo sentire a casa, lontana dalle ipocrisie della vita facile.
Tra l'altro ieri mattina sono passata di nuovo per quella zona, e ho incontrato una vecchia conoscenza: il povero Duccio, visibilmente schiacciato dal peso della vita, ma sempre un bel ragazzo. La scena procede come da copione: ci salutiamo, ci scambiamo le solite chiacchiere, gli propongo di fare un giro, ma lui si ricorda della brutta esperienza che ha avuto con me e tergiversa. Con lui non attacca, dovrò cercarmi un altro uomo dai facili costumi. Poi gli chiedo com'è la situazione nel suo complesso, e lui mi risponde: "Ogni giorno un po' meglio, ogni giorno un po' peggio." Chissà perché da ieri non riesco a pensare ad altro che a quella conversazione.
Comunque vada si ritorna a quel primo pomeriggio d'Estate. Dopo aver girellato un po' tra le frasche, mi tolsi maglietta, scarpe, pantaloncini e occhiali, poi li appoggiai su una roccia incrostata di muschio. Entrai in acqua fino alla vita, calpestando la fanghiglia.
"Ora sì che sto bene." mi dicevo, tentando di tenermi in equilibrio.
Tutto a un tratto il pensiero di Raimondo mi sorprese di nuovo: sorrisi ritornando ai miei tentativi di seduzione così inetti, mi venne il fiato corto ricordando l'aiuto immeritato che avevo ricevuto dal ragazzo. Poi cominciai a singhiozzare, pensandolo perso in quell'inferno provinciale, zoppo, sotto pressione e male accompagnato. Ma ormai, almeno per me, era troppo tardi per potergli dare una mano: ci avrebbero pensato la sua fidanzata, il sole delle Hawaii, la libertà, a consolarlo. E allora il pensiero di una sua ripresa mi fece ridere di nuovo, tanto che persi l'equilibrio e fui trascinata via dalla corrente per alcuni metri. Per qualche strano motivo il caro Bisenzio mi diede fiducia, e lasciò che io arrivassi sana e salva a riva. Uscii dall'acqua facendo ribrezzo al mondo, tutta imbrattata di polvere, fango, alghe e sabbia, e mi sedetti esausta su un ceppo di legno.
"Grazie, Bisenzio, per avermi salvata," dissi "ti prometto che ora sarò buona. Smetterò di rubare la merce dai carrelli della spesa degli altri, di sbraitare alle riunioni di condominio, di scrivere a penna sui libri presi in prestito alla biblioteca. Questo atteggiamento che ho nei confronti della vita non va bene, me ne rendo conto. Allora proverò tutti gli atteggiamenti esistenti: pessimismo, ottimismo, vittimismo, autocompiacimento, cinismo, sentimentalismo... Ne troverò uno che fa per me, te lo giuro."
All'improvviso da un cespuglio uscì una ragazza molto magra, sporca e grigia, che teneva per la coda un grosso pesce e lo squamava con un coltellaccio.
"Sei venuta per la roba?" mi chiese.
"No, ma onestamente ci sto facendo un pensiero." le risposi.
"Non preoccuparti, amica. Ho visto situazioni peggiori. In qualche modo uno finisce sempre per farcela."
"Sì, spero che sia così."
"Se vuoi puoi restare a cena da me." mi disse lei, indicando con lo sguardo il povero pesce "L'ho pescato a mani nude."
Io la ringraziai ma declinai l'offerta. Mi rivestii e tornai a casa come se non fosse successo niente, senza neanche curarmi di recuperare la mia bicicletta.
La voglia di lasciare la città cominciò a bussare timidamente.
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Hawaiana - Un sogno di provincia
General FictionNella Prato dei giorni nostri, la giovane Ada rivive in un lungo e frammentario flashback il suo innamoramento per Raimondo, un affascinante vicino di casa in procinto di trasferirsi dall'altra parte del globo, a Honolulu. Il rifiuto del ragazzo, in...