Okay, non aggiorno da tanto e scusate. Spero solo vi piaccia.
La luce del sole mattutino oltrepassó le mie palpebre, intorpidendomi gli occhi. La prima cosa che registrai, fu la mia nudità.
In un primo momento, mi sembró normale. Come mi era sembrata normale la prima notte d'amore con Mattia. Poi mi resi conto, e i miei occhi si spalancarono totalmente. Mi misi a sedere, accorgendomi di essere nella mia stanza d'albergo, a Milano. Cercai di ripercorrere mentalmente la sera prima, per capire, in qualche modo, cosa fosse successo, ma l'unico risultato fu il vuoto totale. Ricordavo di essere andata in discoteca con Francesca e Mattia, di aver ballato, e poi... Niente. I miei piedi sfiorarono il pavimento freddo, e rabbrividii. L'ansia mi stava divorando. Perlustrai la camera, cercando qualcosa da indossare, quando quasi non inciampai in un paio di oggetti rimasti sul pavimento. Abbassai lo sguardo. Un paio di Reebok. Mattia.Il mio cuore iniziò a battere all' impazzata. Perché aveva dormito nella mia stanza? E perché io ero NUDA?? Cosa era successo?
Freneticamente, mi aggirai per quei quattro metri quadrati scarsi, alla ricerca della biancheria intima. Trovai gli slip posati ai piedi del letto e una camicia da notte nella valigia. Ma del reggiseno non c'era traccia. Perlustrai in lungo e in largo la camera, spostando sedie, cuscini, lenzuola, fino a vederne una bretellina spuntare dal retro della scrivania in legno, che si trovava alla destra del letto. Mi allungai al massimo delle mie capacità per afferrarlo, ma proprio non ci riuscivo. Tentai ancora, ma il mio piede colpì il piccolo cestino della spazzatura lí in mezzo. Lasciai perdere il mio intimo e mi occupai di raccogliere da terra ciò che era caduto.Un foglio.
Tutto accartocciato, spuntava dal cestino rovesciato. Lo raccolsi e lo aprii. La data corrispondeva a quella dello stesso giorno.
Un sorriso spontaneo si fece spazio nelle mie labbra, quando riconobbi di chi fosse la disordinata, ma elegante calligrafia.
Mattia.
I miei pensieri erano così offuscati che non riuscii neanche a capire perché mi ero rallegrata in quella maniera.
Iniziai a leggere, e rimasi sempre più sorpresa da quelle parole, che mi travolsero come l'onda del mare sommerge gli scogli e li riveste di nuove sfumature, portando insieme a loro i ricordi della serata precedente.Flashback
Le sue labbra premevano sulle mie, togliendomi quasi il respiro. Uscimmo, lesti, da quella discoteca, tenendoci per mano, senza mollarci un secondo. Le sue dita erano calde a contatto con le mie, gelate.
Avevamo deciso che quella notte sarebbe stata nostra, a tutti i costi.
La città di notte era splendida. Non ricordavo niente di così bello.
Affrettammo il passo, cercando di raggiungere Piazza Duomo.
Un vento freddo si alzò poco dopo, portandomi a rabbrividire. La mano calda di Mattia, allora, lasciò la mia e fece per accarezzarmi la schiena. Poi, si fermò abbracciata alla mia vita. Mi strinsi al suo corpo, inspirando il suo profumo che sapeva di sogni. Mentre camminavamo, se ne uscì con "Ti senti libera? "
Dapprima lo guardai, spaesata.
Poi, fissando il verde vivo dei suoi occhi e percependo il suo calore buono sulla pelle, dissi piano: "Si, mi sento libera. "
Ed era vero. Mi sentii strana, nel petto esplodeva una gioia diversa, nuova. La delizia di essere me con chi ama la me che anch'io amo. Senza flash, storie da raccontare, musica da scrivere.
Gli sorrisi, perché stavo bene. In un'idilliaca bolla di meraviglia. Mi sorrise anche lui. Eravamo così sbronzi... O forse solo io... Ma non ci importava.
Continuammo a camminare, e presto, dinnanzi a noi, si aprì uno spettacolo che non avrei mai saputo descrivere.
Il Duomo, illuminato a giorno da una miriade di luci, e la piazza, così grande, così vuota, così nostra.
"Questa notte non passerà mai. "
"Lo dici solo perché sei ubriaca." affermò, col riso in volto.
"Non è vero."
Mi avvicinai a lui. La testa mi girava, non saprei dire se per la sbornia o per la poca distanza tra le nostre labbra.
Anche se, forse, un po' meno ubriaca mi sentivo.
"Mattia... "
"Ho bisogno di te."
Lo sussurrò piano, poi ci avventammo l'uno contro l'altra. Le mie mani sul suo viso, le sue che mi sfioravano tutta. E, se avessi potuto guardare la scena, probabilmente il mio cuore di ghiaccio non avrebbe resistito.
Si staccò, il tempo di un respiro e di una mezza frase sospirata.
"Andiamo. Questa notte è solo nostra."
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«Siamo Due Storie Sbagliate, Diventate Perfette»
FanfictionL'eccezione che conferma la regola. La fantasia che racconta verità. • L'amore, la passione repressa, i baci rubati e i "ti amo" sussurrati. Due anime fuggitive, che si cercano, si scontrano, si innamorano in ogni attimo. Cosa è accaduto davvero t...