E lo vidi là, a sorridermi come la prima volta. Non era perfetto, ma solo tremendamente bello e affascinante. Mi ammaliava coi suoi occhi di quel verde mare, e le sue labbra curvate in un sorrisino mi mettevano brvidi, al ricordo del loro tocco famelico sulla mia pelle. No, dovevo smetterla di ripensarci! Andai a salutarlo, insieme alla Franci.
-A' bonee!-
Scossi la testa a quel commento, ridendo insieme alla mia accompagnatrice.
-Come si fa con te?-, risposi, portando una mano alla fronte.
Salutò la Savini con un rapido cenno della testa, poi mi si avvicinò, e, scrutandomi attentamente, mi rivolse uno sguardo dolce, seguito da un bacio sulla fronte. Mi ricordava un po' mio padre, quando ero piccina e mi sbucciavo il ginocchio cadendo dalla bici. Era strano, lui. Un sasso pieno d'ovatta, si direbbe. Lo sguardo duro, un misto di odio e mistero, una corazza costruita con rancore e menefreghismo. Ma io l'avevo visto, il suo cuore, grande quanto il sole e freddo come il ghiaccio. In quell'unica notte mi aveva concesso di scioglierlo e mi aveva amata. E i suoi sorrisi erano tutto ciò che trapelava di quella bontà.Mi cinse il fianco con un braccio, mentre salivamo in treno, ma, per paura di essere vista e immortalata da qualche giornalista, mi scansai. Rivolse al mio volto uno guardo stranito ed io, in tutta risposta, posai la mia mano sulla sua, che stringeva il manico del trolley. Prendemmo posto in uno scompartimento privato, per avere un po' di pace.
Io accanto al finestrino, ovviamente. Amavo osservare i paesaggi correre via attraverso i vetri, mi trasmettevano un certo senso di energia. Immaginavo di essere lì, a correre libera per i campi o a percorrere sentieri tortuosi di montagna. Alcune volte mi capitava di desiderare di essere una persona normale, che svolge una mansione qualunque, che può fare una vacanza senza finire sui giornali.... ma subito dopo mi ricredevo. Non avrei mai ceduto i miei fan per nulla al mondo. Grazie a loro i miei sogni si erano avverati. Ognuno di quel milione contava, erano tutti importantissimi.
Chissà cosa avrebbero pensato di questo brano, mi chiesi distrattamente, mentre scrutavo il volto di Mattia. Sicuramente le "bremmine" avrebbero insinuato che ci fosse qualcosa sotto....-A'Emma!-
Oddio! SussulTai, spaventata.
-Che vuoi?-
-É mezz'ora che te sto a chiamà, te sveji?- replicò, scazzato quanto me.
-non iniziamo già da ora, eh! Che c'ho 'na pila di sedie da lanciarti!- risposi, cercando di nascondere il sorriso formatosi sulle mie labbra.
-viè qua, va'!-
E si slanció verso di me, circondandomi con le sue braccia.
-AAAH, Staccati, brutto batterio ambulantee!- urlai, divertita.
Inizió a farmi il solletico, mentre, durante tutto questo teatrino, Francesca ci guardava sospettosa.
Le sorrisi, Pensando che, tutto sommato, non era stata una cattiva idea questo breve viaggio.-COME SAREBBE A DIRE!?- sbottai, sbattendo violentemente il palmo della mano sul bancone della reception.
-ci scusiamo, tuttavia lei non ha prenotato tre singole, ma una singola e una matrimoniale.-
Ecco, lo sapevo! L'unica cosa che non sarebbe dovuta accadere! Quasi presi a schiaffi il receptionist, ma
Fortunatamente, intervenne Mattia, borbottando un "Prendo io la singola". Lo ringraziai, e andammo a sistemarci nelle camere.
Francesca si dileguó prima di pranzo, così mi diressi verso la stanza di Mattia per chiedergli di andare a mangiare qualcosa insieme. Esitai un attimo, prima di bussare. Sinceramente, avevo paura. Paura che potesse accadere qualcosa, paura di cantare quel brano così speciale ancora, paura di non resistere. Avevo paura di innamorarmi di nuovo.
Non riuscivo ad impormi razionalità, quando ero con lui, mi faceva un effetto pazzesco. Ma avevamo deciso di mettere fine alla nostra passione malata per il bene di tutti. Mi rattristai al ricordo di quella sera, gli occhi si riempirono di lacrime. Mi sembrò di ritornare al momento in cui avevamo fatto l'amore in casetta, e subito dopo un Mattia asciugamano mi si materializzó di fronte. Sbattei le palpebre per scacciare quell'immagine, ma pareva non voler andarsene. Anzi, continuava a guardarmi, corrucciato.
Poi mi resi conto: quello era davvero Mattia. In asciugamano. Mezzo nudo. Il mio sguardo, dalla barbetta appena rasata, scese ai pettorali scolpiti e ricoperti da una leggera peluria. Le gocce d'acqua lo facevano assomigliare ad un dio greco. Poi incontrai i suoi occhi, e divenni rossa dall'imbarazzo. Tutti i miei buoni propositi stavano svanendo ormai....
-Ehm...Matti...-
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«Siamo Due Storie Sbagliate, Diventate Perfette»
FanfikceL'eccezione che conferma la regola. La fantasia che racconta verità. • L'amore, la passione repressa, i baci rubati e i "ti amo" sussurrati. Due anime fuggitive, che si cercano, si scontrano, si innamorano in ogni attimo. Cosa è accaduto davvero t...