The Infinity Story # Wattys2016

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Organizzamo una cena in una pizzeria, eravamo numerosi, quella sera era stato invitato anche Manuel e questo mi sorprese, Sasha ancora non aveva capito che non c'era speranza, ma non dissi nulla. Mi preparai mettendo un jeans blu scuro stretto, a vita bassa, una cinta nera con fibia dorata e una maglietta color panna a maniche lunghe, un po' di trucco leggero e capelli lisci. Parcheggiai lungo il vialetto che costeggiava l'entrata, era un bel locale color rosso cantiere a due piani ,costituito da una grande balconata al piano superiore ornata con vasi pieni di fiori rosa, davanti l'entrata c'era un grande patio in cui erano disposti grandi ombrelloni grigi con tavoli e sedie  di legno. Scesi dall'auto e mi avvicinai ai miei amici, Sasha mi raggiunse e disse:
< Finalmente sei arrivata, credevo che non venissi più>
< Ci ho messo più tempo del previsto perché non sapevo proprio cosa mettere. E' arrivato Manuel?>
< Si, già da un quarto d'ora, forza sbrighiamoci>.
Ci sedemmo ai uno dei tavoli esterni, arrivo' il cameriere e optai per una pizza margherita, nell'attesa iniziai a parlare con le mie amiche poi vidi che Manuel era solo, forse perché non conosceva nessuno e mi avvicinai sedendomi vicino a lui:
< Non ti facevo una persona timida visto come mi hai accolto al negozio e la simpatia che mi hai mostrato>
< A dire la verità non lo faccio con tutte, solo con le ragazze carine>.
Cominciai ad arrossire e capii che gli interessavo e continuando la conversazione mi resi conto che era piacevole parlare con lui infatti per non interrompere i nostri discorsi rimasi al suo fianco. Mi sentivo in colpa perché sapevo per certo che la mia migliore amica provava qualcosa per lui ma era da tanto tempo che non mi sentivo voluta da qualcuno, avevo un conflitto interiore. Quasi al termine della cena lui disse che doveva andare a prendere una persona, Sasha si avvicinò e mi disse:
< Ti ha detto qualcosa su di me? Vi ho visto tanto presi>
< A dire la verità no, parlavamo del più e del meno>
< Uffa, credo proprio che lo lascerò perdere, in fondo non mi ha mai dato modo di pensare che fosse interessato a me, ho solo fantasticato su una possibile storia con lui. Adesso andiamo a prenderci un gelato qui di fronte.>
Mi sentii sollevata dalle sue parole ma non gli rivelai subito che adesso ero proprio io a essere presa da quel ragazzo, dovevo avere solo la certezza che gli piacevo sul serio così da affrontare la questione con lei.
Ci recammo in gelateria quando vidi Manuel con una ragazza, ero allibita, era fidanzato e flirtava con me? Mi avvicinai e li salutai con noncuranza, aspettai che  rimanesse da solo e gli dissi:
< Non sapevo che eri impegnato? Potevi dirmelo>
< Non è la mia fidanzata, è un amica che mi ha cercato perché era sola e ho deciso di andarla a prendere per fargli compagnia. Prima che me ne dimentichi, ti lascio il mio numero di telefono nel caso volessi parlare di nuovo.>
Che sollievo, già credevo che fosse un bugiardo e traditore come tanti altri ragazzi che ho conosciuto. Dopo il gelato dissi a Sasha:
< Ti va di andare a un pub? Però ti avviso che stasera vorrei bere un cocktail e devi farmi da autista perché quando bevo alcolici non guido>
< Facciamo così oggi tocca a me ma la prossima volta ricorda che tu dovrai rimanere astemia>
< Ok d'accordo allora andiamo a prendere la tua auto e posiamo la mia.>
Andammo in un pub vicino casa, entrammo e un cameriere ci fece accomodare, il locale era tutto di legno, dal soffitto al pavimento, un grande maxi schermo era posto sulla parete di fronte a noi su cui scorrevano delle parole perché quella sera c'era il karaoke.
Io presi una capiroska alla fragola e Sasha una Fanta, poco dopo arrivarono le nostre ordinazioni, ci avevano portato anche degli spiedini alla frutta e stuzzichini di vario genere. Dopo aver finito di bere mi feci portare a casa perché volevo riflettere su quanto era accaduto quella sera in pizzeria. Una cosa era certa, ormai nella mia testa c'era un unico pensiero fisso. Manuel