7

166 86 9
                                    

Quel gesto romantico mi aveva stregato, inutile dire che ormai ero ad un passo dal dichiarare il mio amore, ero vicinissima.

In passato ne ho avute di storie serie ma mai mi avevano preso così tanto. Avevo quindici anni quando ebbi la prima storia d'amore, ero una ragazzina priva di ogni esperienza ed ero ingenua, inizio' per gioco, lo conobbi tramite una compagna di classe che era fidanzata con il fratello gemello. Nelle vacanze estive mi mando' un messaggio in cui mi chiedeva se ero interessata ad incontrare suo cognato, gli dissi che volevo solo un amicizia dato che mi interessava solo studiare senza distrazioni, lei mi disse che anche per lui andava bene. Ci incontrammo fuori una gelateria, mi portai mia cugina perché un po' mi vergognavo ,arrivò e appena mi guardò fece un largo sorriso, quei suoi occhi verde chiaro in cui l'iride era circondato da un anello giallo mi colpirono, non avevo mai visto un colore così bello e particolare, mi strinse la mano e da li cominciammo a conoscerci. Io avevo gli orari di rientro a casa, la sera non potevo uscire e con tutto cio' riuscivo a vederlo spesso. Dopo quattro mesi capii' che forse non lo vedevo come amico ma qualcosa di piu', lui era di qualche anno piu' grande di me, decidemmo di provare ad avere una relazione. La differenza di eta' si sentiva, avevamo due caratteri diversi e idee opposte, ma compensava il fatto che io pian piano maturavo e crescevo, lui era molto paziente, passava sopra le mie mancanze e bambinate. Pendevo dalle sue labbra, era il mio punto di riferimento, avevo anche abbandonato le mie amiche per dedicarmi solo a lui, non sapevo gestire la storia anzi. Ero innamorata, o almeno credo perché non potevo confrontare i miei sentimenti dato che era il primo fidanzato, comunque sia il sentimento era vero e puro, gli diedi tutta me stessa. Con lui feci l'amore la prima volta dopo quasi un anno che stavamo insieme, sentivo che lui era quello giusto, al contrario non avrei fatto proprio nulla, successe a casa sua prima di andare a scuola, fu strano e non proprio entusiasmante perché avevo tanta paura che facesse male e questo mi portò a concentrarmi più sul dolore piuttosto che lasciarmi andare alle nuove sensazioni, però mi cambiò molto, cominciai pian piano a sentirmi una donna, scoprii' la mia femminilità. Le mie amiche coetanee che erano single mi chiedevano consigli su come trovare la persona giusta e come comportarsi dopo averla trovata, mi sentivo adulta anche se ero immatura, mi lusingata però essere quella che poteva dare loro una mano, un appoggio se magari soffrivano per amore. Persi la mia adolescenza ma in compenso ebbi modo di conoscere già il mondo maschile, entrai nell'ottica di essere una ragazza seria, rispettosa e affidabile. Sono stata con lui due anni, fino a quasi la maggiore età, ci lasciammo perché stare insieme ormai era diventata un abitudine, non potevamo continuare a prenderci in giro, era uno spreco di tempo e poi volevo almeno farmi delle amiche e uscirci. Dopo la rottura fu difficile riprendere il ritmo, ormai ero cambiata totalmente e ritrovarmi sola mi spaventava anche un po', a piccoli passi riuscii' a cavarmela, fortunatamente c'era la scuola che mi distraeva e faceva passare il tempo, così almeno non riflettevo sul fatto che non avevo nessun amica, ero totalmente isolata dal mondo esterno. Decisi di andare in palestra così almeno riempivo i pomeriggi tristi e solitari, dopo aver fatto i compiti mi andavo ad allenare un paio d'ore ed ebbi modo di conoscere tante persone e tra una chiacchierata e tante risate uscii' da quel tunnel di tristezza. Avevo sbagliato a isolarmi ma mi ripromisi che non sarebbe più accaduto per non incorrere di nuovo in questo errore.

Gli amici veri restano sempre e comunque gli amori invece vanno e vengono, questa è una regola d'oro che bisogna tenere a mente. L'amore ti rende cieco, per esperienza lo so benissimo ma togliamoci la benda dagli occhi e circondiamoci di persone fidate e leali perché dopo la fine della storia possiamo contare su di loro che ci aiutano a rialzarci ed andare avanti.

Così passarono alcuni mesi, un giorno una mia compagna di classe mi disse:
<Alexis c'è un ragazzo che vuole conoscerti>
< Davvero? Come si chiama?>
< Alberto. E' del quinto, ti ha notata tempo fa e mi ha detto che gli interessi molto, che devo dirgli?>
< Ok, organizza l'incontro per ricreazione.>
Erano le 9.00 e dovevo ancora attendere un ora, nel frattempo stavamo facendo un compito in classe di italiano, io come sempre ero seduta all'ultimo banco ed ero alle prese con un tema storico, scrissi sette colonne e fui soddisfatta del risultato, trascrissi in bella e consegnai il compito. Attesi con ansia il suono della campanella preannunciava l'inizio della ricreazione. Lui, secondo la mia amica, mi attendeva davanti la prima vetrata dell'ingresso, uscii e mi incamminai verso il luogo indicatomi. Vidi un ragazzo alto più o meno 1 metro e ottanta, occhiali da sole neri, capelli a spazzola, canottaggio nera e jeans blu scuro, tra le labbra aveva una sigaretta ormai quasi ultimata, appena mi vide la gettò subito esalando l'ultima boccata di fumo e mi raggiunse. Mi strinse la mano dicendomi:
< Ciao Alexis, è un piacere incontrarti, fortunatamente abbiamo un amica in comune così ho avuto l'occasione di conoscerti.>
< Ciao Alberto, piacere mio, sinceramente non ti ho mai notato qui in giro>
< Sono un ragazzo discreto che ama molto la tranquillità, me ne sto sempre in classe a leggere>
<Io amo la lettura, mi rilassa, mi proietta in luoghi che mai potevo credere potessero esistere, posti di fantasia e mistero, entro nella storia come se ne facessi parte anche io>
< Ottimo, almeno condividiamo qualcosa oltre che gli esami di fine anno>
<Non me lo ricordare, ogni giorno mi alzo con un unico pensiero, l'esame, mi terrorizza>
< Non pensiamoci adesso, ti lascio il mio numero perché a breve finirà la ricreazione.>
Mi lasciò il suo recapito, ci salutammo e rientrai in classe, mi aveva incuriosita e decisi di conoscerlo meglio. Con lui tutto era diverso, io ero cosciente del fatto che ero ormai più matura e potevo gestire meglio tutto, non mi facevo mettere i piedi in testa, avevo le mie opinioni e le mie idee, ero gelosa ma non possessiva ed ero partecipe realmente della storia. Mi sentivo però al posto sbagliato, lui era eccezionale con me ma non sentivo altro che affetto non amore, il cuore era gelido e impassibile, ero anaffettiva e questo si ripercosse sull'andamento della love story, il motivo di questo comportamento non so spiegarlo, forse avevo dato tutta me stessa nella prima storia e adesso non avevo più nulla da offrire, in me non c'era'ombra dell'amore. Questo portò alla rottura che ormai era inevitabile ma questa volta non ero sola, non soffrii tanto lo ammetto ma comunque fu dura da digerire non tanto perché avevo perso un bravo ragazzo ma bensì per il mio carattere cupo. Con le amiche ero divertente, sempre con la battuta pronta, col sorriso sulle labbra e spensierata ma con i ragazzi ero completamente diversa. E poi arrivò un angelo chiamato ALESSANDRO.

The Infinity Story # Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora