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Da quel momento iniziai a cercarlo, sia per chat che per telefono, senza esagerare altrimenti davo l'impressione che volevo a tutti i costi stare con lui, non doveva credere che fossi  una tipa facile. Un giorno io e le mie amiche decidemmo di fare una cena quella sera ed approfittai dell'occasione per invitare anche Alessandro. Gli mandai un sms e sperai che non tardasse a rispondere, difatti qualche minuto  dopo sentii' un bip e mi precipitai a leggere la risposta, accettò. Uscii di casa per andare a comprare qualche abito per essere in perfetta forma per lui. Non potevo spendere delle cifre esorbitanti dato che non avevo un lavoro, gli unici soldi che avevo provenivano dalla paghetta settimanale che mi dava mio padre. Per il momento non cercavo un occupazione, mi ero presa un anno di pausa dopo aver studiato tanto dato che la scuola che frequentai era stata molto impegnativa. Girai per i negozi e alla fine trovai un bel vestito nero con spalline realizzare con perline nere, stretto in vita che scendeva morbido sui fianchi fino ad arrivare alle ginocchia, un copri spalle dello stesso colore il tutto abbinato a un paio di décolleté con tacco a spillo. Volevo letteralmente fargli girare la testa e dopo essermi vestita e truccata mi recai al ristorante. Lui era lì, indossava una camicia bianca che gli incorniciava alla perfezione il suo bel fisico, jeans neri stretti e scarpe elegantissime lucide. Per poco non caddi, era uno schianto, ma come faceva a farmi sentire così? Ero frastornata, una sensazione bella e nuova per me. Lo salutai dicendo:
< Buonasera, eccoci al nostro secondo incontro, che strana la vita, fino a un mese fa eravamo estranei e ti evitavo e adesso invece ci rincontriamo. Che ne dici se entriamo.>
< Già, strana la vita, ma come siamo eleganti stasera. Stai molto bene, complimenti>
Arrossii', quelle parole mi lasciarono senza fiato, era come se non avessi più la terra sotto i piedi, feci del mio meglio per far credere che non mi avesse colpito il suo complimento ed entrammo. L'arredamento era moderno, sedie di pelle bianca con tavoli neri, tovaglie color panna e candele grigie poste al centro, il pavimento sembrava una scacchiera gigante, le pareti avevano un effetto velluto color perla. Vidi Sasha e la raggiunsi, mi sedetti accanto e lei e lo stesso fece Alessandro. Quella sera scoprii tante cose su di lui, faceva sport, più precisamente kick boxing da quando era bambino, ecco perché era muscoloso, stava frequentando l'ultimo anno di superiori presso un istituto tecnico multimediale e gli piaceva viaggiare. Era più piccolo di un anno, di solito frequentavo ragazzi più grandi di me, forse perché mi davano un maggior senso di protezione ma in questo caso non mi importava, mi piaceva veramente tanto. Ogni tanto notavo che la mia amica mi lanciava qualche occhiatina per capire se le cose tra me e lui stavano andando bene, controllava sempre la situazione come se non fosse un amica ma una mamma. La serata fini' e ognuno si diresse verso la propria auto, lo accompagnai vicino la sua e mi disse:
< E' stata una splendida serata, il locale è bello e di buon gusto. Sono stato bene in tua compagnia, dobbiamo assolutamente rivederci. >
< Grazie a te. Abbiamo molte cose in comune come per esempio girare il mondo, scoprire posti nuovi con le proprie culture e  tradizioni. Ci sentiamo, alla prossima.>
Gli diedi un bacio sulla guancia e mi allontanai, salutai anche le mie amiche e me ne andai con il sorriso sulle labbra. Ebbi un altra occasione per rivederlo, alla festa del mio compleanno nel mese di dicembre, fu felice di essere invitato, mi chiese che regalo poteva farmi e gli confessai che era già un regalo averlo alla mia festa. Quel giorno per me fu speciale perché avevo deciso di confessargli che mi interessava, non volevo limitarmi a sentirlo per telefono ma avevo intenzione di frequentarlo assiduamente per scoprire veramente che persona era, per viverlo e conoscere ogni singola sfaccettatura del suo carattere. Avevo scelto come luogo della festa una pizzeria, eravamo una quindicina di persone, mi vestii in maniera sobria con pantalone chiaro, maglietta color avana con una scollatura dietro la schiena e stivali beige che arrivano appena sotto il ginocchio con tacco a spillo, Sasha mi fece la piastra e mi trucco', non volevo mettermi in ghingheri perché sicuramente dopo cena avremmo optato per il bowling. Arrivata li lo vidi insieme a tutti i miei amici, salutai ognuno di loro e subito dopo mi fecero sedere facendomi chiudere gli occhi, la mia migliore amica disse:
< Questo regalo lo abbiamo fatto tutti insieme, e' giusto un pensierino e speriamo che ti piaccia altrimenti me lo prendo io! Adesso apri gli occhi>
Mi porse uno scatolone enorme, mi guardai intorno e tutti sorridevano, incuriosita lo aprii' e all'interno c'erano palloncini piccoli, scavai a fondo e trovai un altra scatola, all'interno c'erano ritagli di giornali, pagine e addirittura la schiuma da barba. Sotto tutta quella carta riuscii a trovare una custodia rettangolare e capii' che era una collana, elettrizzata tolti il coperchio e rimasi di stucco, c'era solo un filo nero di caucciù, subito Sasha disse:
< Allora ti piace? Ci abbiamo messo una vita per sceglierlo ma credo proprio che sia di tuo gradimento.>
< Veramente un pensiero carino, mi sto commuovendo, non dovevate spendere tanto.>
Risero tutti, io non ne capivo il motivo, sapevo per certo che nascondevano qualcosa, ma cosa? Ad un certo punto mi dicono di cercare altro nella scatola e dopo un po' trovai un pacco di pasta, all'interno c'era una bustina che conteneva il mio vero regalo, una collana con un ciondolo a forma di cuore con tanti brillantini luccicanti, e li si scatenò un applauso lunghissimo. Ringraziai tutti, era magnifico, non mi aspettavo che anche Alessandro avesse collaborato a tutto questo, mi guardava e sorrideva spesso durante la cena e io ricambiavo volentieri, ormai aveva intuito il mio interesse nei suoi confronti. Dopo aver spento le candeline ci dirigemmo al bowling, lui si mise affianco a me e quando tocco' a me mi accorsi che mi stava facendo un video col telefonino, ero imbarazzata perché sapevo che poi se lo sarebbe rivisto in seguito. Gli dissi:
< Cosa stai facendo?>
< Ti faccio un video così quando ho il desiderio di vederti non faccio altro che prendere il cellulare, un modo per averti vicino.>
< Che dolce che sei, ma non c'è bisogno di usare questi mezzi per vedermi, basta che mi chiami e ci organizziamo.>
Quella sera mi riempì di attenzioni, parole carine, ero al settimo cielo, potevo cantar vittoria. Volevo che quella notte fosse eterna e non finisse mai, ma purtroppo dopo qualche ora tutto si concluse, questa volta però prima di andar via mi avvicinai a lui e senza dire nulla gli diedi un tenero bacio sulle labbra e stavo per andarmene quando mi prese per un braccio e mi bacio' intensamente. Sentivo le farfalle nello stomaco, il mio corpo vibrava, era un atmosfera surreale perché era come se intorno a noi non ci fosse anima viva, silenzio totale, alla fine mi prese per mano e mi accompagnò alla mia auto dicendo:
< Ci vediamo domani?>
< Per me va benissimo, dormi bene>
E se ne andò.

The Infinity Story # Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora