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Il grande passo lo avevo fatto, mi sentivo completa adesso che la relazione si era finalmente consolidata, fare l'amore con lui era stato l'atto d'amore più intenso ed importante che avessi mai fatto in vita mia, le volte precedenti non lo eguagliavano. Sentii sensazioni ed emozioni nuove, ogni movimento era fatto con dolcezza, lentezza, in armonia con l'atmosfera che ci circondava, trasportati solo dai nostri sentimenti, il tutto condito con frasi sussurrate dolcemente, i nostri godimenti si fusero in un unica voce. I nostri corpi nudi uniti nel formarne solo uno, le mie mani tracciavano delle linee sui muscoli scolpiti, le sue, calde e delicate, mi accarezzavano i capelli, le guance, il collo, seguite da baci teneri, delicati che assaporavano ogni centimetro del mio corpo lasciandomi dentro un dolce brivido di piacere. Insieme, all'unisoro, giungemmo al culmine del piacere per poi abbandonarci in un abbraccio.

Sarà la mia anima gemella?  Sempre se esiste davvero, dicono che raramente si incontra, spero solo che questa sia la volta buona, solo il tempo lo dirà.

Il mattino seguente decisi che era giunto il momento di prendermi un po' di tempo per me, misi una tuta grigio chiara, scarpe da ginnastica bianche, cuffiette e ipod, ero pronta per andare a fare una corsetta in pineta. Prima di iniziare però feci un po' di riscaldamento, non ero tanto in forma perché l'unico sport che avevo praticato era pallavolo alle medie, anni dopo mi iscrissi in palestra ma non la frequentai assiduamente, feci un respiro profondo ed iniziai a correre, l'aria era frizzantina, mi misi il cappuccio perché cominciai ad avvertire un po' di freddo, immersa nella natura mi sentivo in pace con me stessa, ovunque guardavo c'era il verde, alberi di pino, boscaglia, nell'aria si sentiva odore di terra bagnata. Ad ogni mio passo il respiro diventava sempre più affannoso, non ero abituata, dovevo fermarmi spesso ma non mi importava, volevo godermi quella sensazione di leggerezza, la mia storia stava andando a gonfie vele ma non avevo voglia di perdere la testa e renderlo la cosa più importante della mia vita, decisi di attendere per capire e dargli fiducia. A volte prendere le distanze aiuta, a lui non dissi nulla perché avrebbe creduto che io avessi intenzione di chiudere la storia, quindi decisi di dirgli che ero ingrassata e preferivo fare un po' di moto per bruciare i grassi, sicuramente ci avrebbe creduto perché noi donne quando prendiamo peso andiamo nel panico più totale, non ci sentiamo più attraenti, evitiamo di guardarci allo specchio dal seno in giù e cominciamo a fare diete assurde prese da internet o da amiche che già le hanno testate, gli uomini, anche se ci rassicurano, non risolvono nulla anzi, ci fanno credere che realmente siamo fuori forma. Il cielo cominciò ad annuvolarsi, delusa dalle condizioni del tempo mi avviai a casa, ben presto scese una leggera pioggerella, intanto ero salita in macchina, ad un certo punto mi arrivo' una chiamata da un numero che non conoscevo, indecisa sul da farsi non risposi e misi in moto l'auto, sentii il bip di un messaggio ma non lo lessi, la prudenza alla guida non è mai troppa, non bisogna assolutamente distrarsi per non incorrere in incidenti, dovevo attendere quindi il mio arrivo a casa. Finalmente la mia attesa era terminata, lessi: 
" Ciao Alexis, sono Sasha, ti stavo chiamando con il telefonino di mia madre"
Prima di ricontattarla decisi che dopo quella sudata volevo godermi un bel bagno caldo, riempii la vasca versando un bagnoschiuma all'olio di mandorla, mi immersi e mi lasciai coccolare dalla schiuma e dalle bolle, ero completamente ricoperta dall'acqua fino al mento, chiusi gli occhi e la mia mente comincio' a viaggiare, immaginai di essere di un altro luogo, tra alte montagne e grandi alberi, ero sola, nessun segno di vita, mi guardavo intorno cercando un punto di riferimento per orientarmi, mi resi conto che mi ero persa. Ad un certo punto vidi tra la vegetazione un piccolo cerbiatto, sembrava impaurito, effettivamente la mamma non c'era e lui se ne stava seduto in preda alla disperazione, mi accorsi che mi sentivo allo stesso modo, triste e abbandonata senza speranza. Mi destai da questo sogno ad occhi aperti, ero realmente così depressa? Forse avevo timore che, dando il mio cuore a quel ragazzo, un giorno mi avrebbe abbandonata lasciandomi nello sconforto più totale? Che mi stava succedendo? Ero confusa, non mi stavo rilassando anzi ero veramente sgomenta, avevo capito che, dopo le delusioni ricevute, non avrei permesso a nessuno di farmi del male ma in questo modo mi sentivo egoista perché in questo modo pensavo solo al mio benessere piuttosto che a ricambiare l'amore per Alessandro. Uscii dalla vasca e indossai il mio accappatoio rosa, mi asciugai i capelli e feci la piastra, mi vestii e chiamai Sasha, mi rispose al secondo squillo:
< Finalmente, che fine hai fatto? Credevo che ti eri dimenticata di me>
< Ma scherzi? Sono andata a correre e poi mi sono fatta un bagno>
< Tu vai a correre? Ahaha. L'unico tuo sport è mangiare e andare in giro>
< Che spiritosa che sei, mi sto sbellicando dalle risate>
< Dai non te la prendere, se mi avvisavi ti facevo compagnia>
< Sinceramente volevo stare sola per pensare>
< Capisco, credo proprio che ci dobbiamo incontrare per parlare un po'>
< Hai ragione, dimmi quando>
<  Dovrei organizzare il mio compleanno, così potremo stare insieme>
< Buona idea, quando farai la festa?>
< Sabato sera>
Sapevo bene quando era il suo compleanno infatti dovevo ancora comprarle qualcosa, forse nel pomeriggio sarei andata a scegliere il suo regalo, gli risposi:
< Ci vediamo alla festa allora, un forte abbraccio>
Dovevo pensare a cosa acquistarle, un vestito, un profumo, non ne avevo la più pallida idea. Non era il mio forte fare regali, questa volta però dovevo sforzarmi, la conoscevo molto bene ma sinceramente non sapevo se aveva bisogno di qualcosa, dovevo farmi aiutare. Chiamai sua sorella e gli chiesi se c'era qualcosa che magari Sasha avrebbe voluto acquistare, mi disse che le piaceva da impazzire una maglietta vista in un negozio non poco lontano da casa, la ringraziai e decisi di non perdere tempo, prima però volevo sentire il mio ragazzo, gli avevo spedito un sms dicendogli che ero indaffarata quasi tutto il giorno, però avevo un gran voglia di ascoltare la sua calda voce, il suo telefono squillo' ma non rispose, pensai che adesso era lui che aveva da fare quindi presi le chiavi dell'auto e uscii. Arrivata a destinazione acquistai l'indumento, era un maglioncino nero con scollo a v, molto semplice ma carino, aveva un cuoricino composto da brillantini su entrambe le spalle. Non potevo consegnarlo senza un bigliettino e mi diressi ad un tabaccaio, ne presi uno carino con un disegno di una torta piena di candeline ed una bottiglia di spumante con due bicchieri, scrissi:

" Un augurio di un felice compleanno alla persona che mi ha fatto stare bene nei momenti bui, che non mi ha mai abbandonato e che continua a volermi bene, non ti ringrazierò mai abbastanza.
TANTISSIMI AUGURI

ALEXIS"

Mi venne in mente che dopo aver fatto compere non avevo ancora ricevuto alcuna notizia da Alessandro ma appena tornai a casa scoprii che mi stava aspettando in compagnia di mia madre, mi disse:
< Credevo di trovarti qui dato che eri molto indaffarata presumevo che stessi con tua mamma>
Essere impegnata non era necessariamente correlato a passare del tempo con mia madre, non era affatto scontato, che atteggiamento poco maturo, cominciava a deludermi, ero di certo abbastanza adulta da capire che avrei fatto a meno di crescere un bambino ma non mi diedi per vinta, magari stavo solo esagerando, mi limitai a rispondere:
< Sono andata a fare il regalo per Sasha, domani glielo porto, vado a riporlo e usciamo>
Appena uscimmo lo baciai, volevo scrollarmi di dosso quella sensazione di rammarico che mi stava attanagliano la gola, lui sembrava essere distante e gli chiesi:
< Cos'hai?>
< Tu mi nascondi qualcosa>
< Cosa?>
< Sparisci per quasi un giorno dandomi una spiegazione assurda, non è mai successo prima>
< Anche io ho delle cose da sbrigare non credi? Può capitare anche a te, non puoi giungere a conclusioni affrettate>
< Tu ti vedi con un altro>
< Non è affatto vero, se non volessi più stare con te non esiterei a dirtelo fidati>
< Forse ho esagerato un po' ma non sono abituato a non sentirti per lungo tempo, mi dispiace molto>
Mi abbraccio', adesso però ero io che cercavo di allontanarmi, per giunta mi accusava di tradirlo, la storia cominciava ad incrinarsi, per cambiare discorso gli dissi se gli andava di andarsi a prendere una pizza, avrei voluto di gran lunga stare a casa, mi limitai solo a cenare senza riprendere quel discorso penoso e mi feci portare a casa, tirai un sospiro di sollievo appena mi gettai a letto, spensi il telefono e mi addormentai. 
   

The Infinity Story # Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora