Non riuscii a dormire bene, forse perché stavo ancora ripensando alla scenata fatta dal mio fidanzato, dovevo riuscire ad andare avanti senza intoppi, non era semplice perché quando le situazioni cominciano a complicarsi abbandono tutto, in questo caso però mi tratteneva il sentimento che provavo, mi aveva dimostrato tanto ed era doveroso concedergli del tempo, in fondo lui non aveva mai avuto relazioni serie quindi non aveva idea di come gestirle. Gli diedi il beneficio del dubbio, dovevo conoscere realmente il suo carattere e le sue intenzioni, non volevo stargli con il fiato sul collo ma tra un discorso ed un altro forse gli avrei fatto delle domande per venire a conoscenza delle sue volontà. Il mattino seguente mi dilettai nelle faccende domestiche, capitava di rado difatti mia madre vedendomi mi disse:
< Se avevi intenzione di far piovere potevi dirmelo prima, almeno non stendevo la biancheria>
< Occupo la mente e poi dovresti essere fiera di me, ti do una mano>
< E' successo qualcosa?>
< Nulla di importante, ci sono delle incomprensioni tra me e il mio ragazzo, pero' credo che si aggiustera' tutto>
< Lo spero per te figlia mia>
< Grazie mamma>
Non mi confidavo mai con lei perché era una persona così chiusa e fredda e questo atteggiamento mi faceva prendere le distanze, raramente avevamo momenti madre-figlia ed in quelle occasioni facevo tesoro di ogni sua parola, in questo caso però non volevo andare in fondo alla faccenda perché era complicato spiegarle ogni minima cosa, preferivo dunque tenermi tutto per me. Questo dispendio di energie mi mise una gran fame, proposi di cucinare io perché almeno potevo continuare a tenermi occupata, preparai pollo al forno con patate, una vera leccornia, modestia a parte era veramente buono, durante il pranzo squillo' il telefono di casa, andai a rispondere:
< Pronto>
< Ciao principessa, che fai?>
< Stavo mangiando, tu che combini?>
< Nulla, sto aspettando che mia madre torni a casa, è andata a prendere mia sorella a scuola>
< Potevi preparare tu qualcosa>
< Assolutamente no, non saprei dove mettere le mani>
< Ti insegnerò io>
< Ci conto, dopo ci vediamo?>
< Si certo, verso le quattro?>
< Perfetto, non vedo l'ora di vederti>
Mancavano un paio d'ore, avevo il tempo di ultimare le pulizie della mia camera e prepararmi. Pulii la finestra, spolverai la scrivania e l'armadio ed infine spazzai il pavimento, mi sfilai i vestiti e mi feci una doccia, appoggiai la fronte alla parete e lasciai che l'acqua mi accarezzasse il collo e la schiena, quello scroscio caldo mi infuse tranquillità e calore dandomi l'energia e la forza necessaria per affrontare il mio fidanzato, non so per quanto tempo rimasi in quella posizione ma era utile per stabilizzare il mio umore. Non persi tempo per prepararmi, mi asciugai al volo i capelli mettendo un po' di spuma per arricciarli, indossai un maglione nero e jeans scuri, all'ora prestabilita mi trovavo fuori la porta di casa, passeggiavo nervosamente avanti ed indietro, alla fine arrivo', sorrisi ed entrai in auto, dissi:
< Ciao amore>
<Ciao piccola, sei sempre bellissima lo sai?>
<E tu sempre gentile, hai mangiato?>
< Si, un po' di pasta con il tonno, sinceramente ho più fame di prima>
Era un mangione, infatti non mi spiegavo come potesse essere così magro e mangiare così tanto, provavo molta invidia, non ero certo grassa ma avrei voluto perdere 1-2 chili per essere in piena forma. Allungo' la sua mano sulla mia e mi irrigidii, se ne accorse e prontamente la tolse, il suo sguardo lasciava trasparire perplessità ma non disse nulla e proseguimmo il tragitto senza dire nemmeno una parola. Ero assorta nei miei pensieri, non potevo permettermi di perderlo così gli dissi:
< Perdonami per il gesto di poco fa>
< Tranquilla, non è successo nulla>
< Volevo confidarti che la tua scenata della volta scorsa mi ha seriamente turbata a tal punto da farmi ricredere sulla nostra relazione>
Lui all'improvviso inchiodo', era incredulo, dal suo sguardo traspariva paura e sgomento, mi fissava, nessuno dei due pronunciò una sillaba, ero certa di averlo colpito, credevo che in qualche modo avrebbe spiegato il suo atteggiamento ma l'unica cosa che udivo era il ticchettio delle sue dita sul volante. Era irritante il suo comportamento, passarono minuti interminabili che sembravano ore, finalmente si decise a parlare:
< Dopo un attenta riflessione ho capito che ho esagerato ma credimi se ti dico che non ne avevo alcuna intenzione, averti conosciuto è stata la cosa più entusiasmante della mia esistenza, ho paura di perderti e dico cose stupide, scusami tanto.>
Mi imbarazzai, quelle parole cariche di sentimento mi avevano spiazzato, la rabbia e il rancore furono spazzati via in un batter d'occhio, non ci misi molto a stringerlo e baciarlo, in fondo nessuno è perfetto, i piccoli errori devono essere perdonati, a meno che non siano gravi. Ero stata troppo suscettibile nel rendere quel comportamento così intollerabile, forse le mie esperienze negative influivano sul mio rapporto costringendomi a cercare la perfezione di ogni azione a discapito del mio ragazzo. Dopo un lungo ed interminabile abbraccio continuammo il nostro cammino, sprizzavo gioia da tutti i pori, mi sentivo felice e grata alla vita per avermi donato un amore così speciale e profondo.
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The Infinity Story # Wattys2016
RomanceE' una storia d'amore come tutte le altre ma con un pizzico di colpi di scena, non è tutto rose e fiori come sembra, dietro si nascondono sempre discussioni, intrighi, delusioni. Ma in fondo perché non buttarsi a capofitto in essa?