Epilogo

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Il ragazzo era morto. Sapeva che sarebbe morto nel momento in cui aveva deciso di uccidere Aris, ma sapeva anche di non aver altra scelta.

Era immerso nel buio più scuro che avesse mai incontrato. Si sentiva fluttuare nel vuoto.
Se questa era la morte, Nicholas non era dispiaciuto.
Fluttuare senza una preoccupazione per la testa, e ripensare a tutto ciò di bello che era accaduto nella sua vita non era male.

Sua madre, suo padre, sua sorella Katherine...

L'unico rimpianto che aveva era proprio di non essere riuscito a salvarla. Non appena era tornato sulla Terra per cercare Alice era venuto a sapere delle sorti della sua famiglia. Sua madre era morta per malattia un anno dopo la sua scomparsa, e sua sorella era stata spedita in un orfanotrofio di Londra. Aveva passato cinque anni in quel luogo, le cui descrizioni online erano assolutamente raccapriccianti, e poi l'avevano trasferita in un altro orfanotrofio fuori città insieme ad un folto gruppo di ragazzi. Aveva trascorso lì un altro anno mentre la nazione si rimetteva dalla guerra. Nel 1926 un gruppo di ex-soldati tedeschi in cerca di vendetta si era intrufolato nel piccolo paesino dove risiedevano e avevano creato il panico fra gli abitanti. Non si sapeva bene come o perchè, ma sua sorella era stata uccisa.

Nicholas avrebbe voluto salvarla tornando indietro ed portandola con se, ma Aris non glielo aveva permesso fin dal principio. Sosteneva ipocritamente che avrebbe alterato la storia, cosa che lui stesso stava facendo modificando una realtà a proprio piacimento.

Fortunatamente, lo avevano fermato in tempo ed tutto sarebbe tornato alla normalità. L'unica minaccia all'umanità ora era l'umanità stessa. Gli scrittori potevano continuare nella loro opera indisturbati.

"Alice" pensò improvvisamente. Era stata sommersa dall'acqua della cascata, ce l'avrebbe fatta? Il Gatto aveva promesso di salvarla a costo della sua stessa vita, ma ancora non aveva capito se si poteva fidare di quell'animale. L'aveva conosciuto molto tempo prima come amico di Aris e poi li aveva aiutati ad ucciderlo. Sperò solamente che non avesse deciso di cambiare parti anche questa volta.

Ricominciò ad avere sensibilità prima alle dita delle mani, poi le braccia ed infine l'intero corpo. Il dolore lo colse impreparato. Provò ad urlare, ma dalla sua bocca non uscì nessun suono.

"Sembra che si stia riprendendo!" esclamò una voce in lontananza. "Chiamate subito il medico!"

Il ragazzo riaprì gli occhi.

The Masterpiece - Il viaggio attraverso i mondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora