~Memories Due~

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Gli uomini sono in guerra tra loro, perché ogni uomo è in guerra con se stesso.

- Francis Meehan

Quando riaprì gli occhi, il ragazzo era solo. Non sentiva nulla a parte un costante fischio nelle orecchie ed un leggero formicolio alla mano destra.

"Sono morto" pensò immediatamente. La testa gli faceva terribilmente male, e la sua bocca sembrava impastata di fango.

A poco a poco gli arti cominciarono a riprendere sensibilità e le lancinanti fitte provenienti dalle ferite gli fecero capire di essere ancora nella terra dei vivi. Provò ad alzarsi, ma le gambe e le braccia non erano in grado di sostenere il suo peso.

Per quanto tempo era rimasto incosciente? Dove si trovavano tutti?

Girò la testa quanto più possibile, ma intorno a lui non c'era null'altro che desolazione.

Era notte, ma i suoi occhi non riuscivano ad individuare nemmeno il profilo degli edifici che in quegli ultimi mesi erano diventati la sua casa e la sua occupazione. L'ospedale, le baracche, i depositi d'armi e di cibo erano tutti spariti.

Sotto di lui riusciva a percepire sottili granelli di sabbia calda, ma non c'era alcuna traccia del familiare fango che riusciva ad entrare nelle ossa durante la settimanale veglia notturna.

Dove si trovava? Lo avevano forse trasportato mentre era incosciente e poi lo avevano abbandonato nel bel mezzo del nulla?

Il profilo degli alberi in lontananza cominciò a diventare sempre più sfocato, ma con un ultimo barlume di coscienza il ragazzo si accorse di avere qualcosa in mano.

Una penna.

***

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