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"Dobbiamo andare" mi alzo piangendo.

"Non possiamo fare nulla Giu" mi prende le spalle.

"Dobbiamo..." singhiozzo e vado verso la porta di casa.

"Giulia" mi prende la mano e mi attira a lui.

"calmati" mi accarezza la schiena.

"Vado in giardino" esco di fuori.

Mi siedo a terra e le lacrime mi bagnano il viso.

Delle braccia sottili mi abbracciano, il viso di Sara è appoggiato sulla mia spalla.

"Ti voglio bene" sussurra.

"Io di più" sussurro e la stringo.

"Vieni dentro a mangiare qualcosa" mi alza da terra.

Entriamo in casa ed andiamo in cucina.

Vanessa serve i piatti di pasta ancora caldi.

Ci sediamo attorno al tavolo, io tra Sara ed Aaron.

"Non ho fame ragazzi" scosto il piatto.

"Mangia qualcosa" insiste Aaron.

"No davvero"

"Ti prego" fa la faccia da cucciolo.
Inforchetto la pasta e l'avvicino alla bocca.

"Non mi va" riposo la forchetta e Vanessa sospira.

"Va bene dai, lasciatela stare" dice Marco.

Mangiano tutti con calma, la mano di Aaron stringe la mia. Marco scherza e Filippo fa le boccacce a Sara.

Una volta finito si alzano tutti.

"Andiamo, carichiamo le macchine" Aaron con Marco salgono a prendere le valigie.

Salgo anch'io e mi appoggio al muro.

"Non si può fare proprio nulla?"chiede Marco.

"No, niente. I dottori dicono che non riuscirà mai a riprendersi. L'impatto con l'altra auto é stato troppo violento." Spiega Aaron.

"Giulia starà malissimo"

"Le lascio credere che ci siano speranze, ma..."

Un mio singhiozzo blocca la conversazione tra i due.

"Giulia" mi chiama Marco.

Corro di sotto, ma le braccia di Aaron mi bloccano.

Mi alza da terra e risale le scale.

"Vado a mettere queste in macchina" Marco scende le scale con tre valigie.

"Stai qui con me" Aaron mi mette sul letto.

Chiude la porta e si avvicina.

"Non mi parlare" urlo.

"Non dovevo, lo so, ma..."

"Lasciami stare" mi alzo.

"Giulia" mi prende la mano.

"no"

"Ti prego" si avvicina a me.

"Perché?"le lacrime rigano il mio viso.

Lui passa le sue mani sulle mie guance e asciuga le lacrime.

"Ho sbagliato lo so" appoggia la sua fronte sulla mia e si abbassa appena.

I suoi venti centimetri in più lo fanno sembrare un gigante in confronto a me.

Io e il mio fratellastro 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora