Capitolo 7

8 1 0
                                    


Vado diretta ad un tavolo, molto lontano da quello di Gregg e gli do le spalle, per paura di incontrare quei suoi maledettissimi occhi. Una cameriera mi viene incontro e mi chiede cosa voglio ordinare

<<Un panino con la cotoletta e dentro maionese e ketchup, una porzione media di patatine fritte e una bottiglia piccola di coca-cola.>> gli rispondo.

Lei mi sorride e porta via il menu. Che tristezza mangiare da soli. Prendo il telefono e digito il numero di telefono di mia madre.

<<TESORO, tutto bene?!>> Strilla al telefono. mi ha letteralmente rotto un timpano.

<<Si mamma, qui tutto bene e voi?>>

<<Benone, a tuo padre dispiace molto che non ti ha potuto accompagnare all'università e che non ti ha salutata>> si rattrista dicendo ciò.

<<Mamma ma questo fine settimana vengo lì a casa a trovarvi, mi mancate di già.>>

<<Tesoro anche tu...ma..c'è qualcosa che non va? Ti sento strana..>>

Cavolo, mia madre mi conosce meglio di non so chi...

<<Ho litigato con Emily, ha fatto la stronza, non mi piace come si sta comportando e se continua così sarò costretta a cambiare camera del dormitorio.>> gli rispondo tutto di un fiato.

<<Honey, vi conoscete da ben dodici anni...è una delle le vostre solite litigate, vedrai che si sistemerà tutto.>>

Sta cercando di rassicurarmi ma questa volta sono seriamente arrabbiata...continua a prendermi per il culo, e lo detesto.

<<Io e tuo padre andiamo a mangiare, ci sentiamo Honey, ti vogliamo bene...una bacio piccola mia.>>

<<Ciao mamma, anch'io>>

Chiudo la chiamata, e arriva la mia cena. Avevo così tanta fame che in meno di dieci minuti l'ho già divorato. Vedo entrare  le cheerleder della nostra squadra di basket. Le odio, ODIO TUTTI. Hanno un voce insopportabile e la loro vita è un mucchio di: smalto per le unghie, vestiti, soldi, cocca di papà, ragazzo più figo della scuola, e popolarità. In poche parole: una vita di merda.

Pago la cena ed esco fuori , fa freddissimo visto che siamo a febbraio e qui a Washington è ancora peggio di non so cosa...mi mancano le vacanze estive in Italia e il mare, l'estate, gli amici di lì...adesso ho una voglia improvvisa d'estate.


Entro in camera e vedo Emily che prende una borsa e mette dentro alcuni dei suoi vestiti.

<<Scusa, cosa stai facendo?>> Gli domando con acidità, si vede e si sente proprio che non voglio parlargli.

<<Il compagno di stanza di Jason va in vacanza per una settimana e io ho deciso di andare a fargli compagnia, ti da fastidio?>> Mi risponde con tanta tranquillità...ma come fa?! Dopo che hai preso per il culo la tua migliore amica fai anche finta che non sia successo nulla? che falsa di merda.

<<Rimani lì anche per gli anni successivi fino a che non ti laurei, così ti levi dalle palle!>> Sputo acida.

Rimane a bocca aperta, non gli ho mai risposto così, è riuscita a tirar fuori il peggio di me. Prende le sue cose e prima di uscire si ferma davanti alla porta.

<<Cosa ti è successo?>> Mi grida contro.

<<Cosa è successo a me? cosa è successo a te magari, mi hai presa per il culo>>

<<Se ti riferisci alla festa di Jason io ero ubriaca.>> Grida ancora, è insopportabile.

<<E allora perchè poi oggi pomeriggio sei entrata e non mi hai parlato?>> Gli domando arrabbiata

<<Perchè non mi andava di parlare>>

<<Bhè a me neanche adesso va di parlarti quindi vattene>> Mi giro dandogli le spalle.

Lei sbatte la porta e improvvisamente ho un vuoto dentro...ho perso la mia migliore amica, i miei genitori sono lontani da me e nessuno può consolarmi ora. Mi addormento piangendo.

Mi sveglio con delle occhiaie assurde che neanche con il correttore, fondotinta e cipria si coprono. Mi arrendo, tanto non mi calcola nessuno e non vanno di certo a guardare le mie occhiaie.

Esco e vado direttamente in aula, non ho neanche fame e decido di saltare la colazione.Sono davvero ridotta male e spero nessuno se ne accorga. Vedo entrare Emily, non frequentiamo gli stessi corsi quindi lei cosa ci fa qui?

Incontra i miei occhi e corre verso di me abbracciandomi. Capisce che sto male, sente il mi dolore mi conosce da quasi tutta la vita COME FA A NON CAPIRMI? Non riuscirò mai ad essere arrabbiata con lei più di un giorno, e mi tornano in mente le parole di mia madre. Entra il professore con gli altri studenti ed Emily scappa via lasciandomi un sorriso in volto, credo già di essermi ripresa un po.

arriva l'intervallo, esco dal corridoio e vedo Emily parlare con le cheerleder, mi intrufolo nella conversazione e sento Ashley (cioè quella a capo delle cheerleder)

<<Fammi sapere>> gli lascia un sorrisino e se ne va sculettando fino alla sua classe. Il vomito.

Mi giro verso Emily e gli faccio

<<Sta scherzando?!?!?!?!>> Quasi urlo. Lei scoppia a ridere e io insieme a lei.

<<Ha qualche rotella fuori posto quella lì e se la tira tantissimo.>>Dice ridendo.

<<Non lo sa che non accetterò mai ad andare a fare la cheerleader: 1 sono negata, 2 con quelle non ci passerei un solo minuto della mia vita e 3 le detesto>> aggiunge.

<<Lo penso anch'io.>> ridiamo insieme fino ad arrivare al bar dove decido ci prendere un tramezzino visto che non ho fatto colazione e sto morendo di fame.

La campanella suona ricordandoci il continuo delle prossime 3 noiosissime ore, io ed Emily ci salutiamo e rientriamo nelle nostre classi.

Little loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora