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Prima di leggere avviate la melodia che vi ho lasciato sopra 👆. Io ho scritto questo capitolo così e mi farebbe piacere se voi lo leggeste allo stesso modo.




Ci sono due sagome che sembrano litigare.
Ad un certo punto una sembra cadere a peso morto tra le braccia dell'altra che la porta in auto.

Scendo in fretta nel cortile e faccio appena in tempo a mettermi un cappotto. Si gela.

Vedo la macchina nera andare via. Per terra un berretto rosso di un ragazzo.

Prendo il berretto e vedo che c'è un po' più distante un foglietto appallottolato. Lo raccolgo.

"Se tieni al tuo amichetto ci vediamo domani alle 15:00 al parco. Niente scherzi"

Cosa? Un... Un rapimento? Cosa vogliono da me e da quel ragazzo?

Salgo in camera mia e mi infilo sotto le coperte. Stringo il cappello che ho trovato a terra. Ha un buon profumo.

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Parcheggio fuori al parco. Ho tanta paura.

Stringo la mia borsa e piano entro.

Una mano mi tira con violenza in un angolo.

"Cosa vuoi da noi!?" gli dico prima di guardargli il viso.

Non ci credo. Il mio ex fidanzato. È pazzo, è stato al fresco per un bel po' proprio perché non ha la testa a posto.

"Sai, quando sono arrivato in questa città mi sei venuta in mente tu, e ho deciso di fartela pagare" mi prende la mano e mi porta in una macchina. La stessa di ieri.

Inizio a piangere, in silenzio.
Non capisco ancora dove sia quel ragazzo tanto dolce con me.
Inizia a mancare l'aria qui.

Apro gli occhi a causa di un bacio sulla fronte.

"Tu?"

"...Io"

Cosa c'entra lui con tutta questa storia?
Non capisco

"Fede cosa fai qui?"

"...Ero io il tuo 'Anonimo'. Lo so, sono stupido"

Lui? Non può essere... Non ci credo. Io non-

"Fede ma tu mi hai dimenticata per tutti questi anni, non mi hai nemmeno telefonata una volta. Una stupida volta. Al compleanno di Ben non mi hai salutata, non mi hai degnata di uno sguardo. Io davvero non capisco"

Inizio a piangere.

"Scusami"

Mi abbraccia. Vorrei reagire e dirgli che delle scuse non bastano ma cedo. Lo stringo forte a me mentre piango ancora di più. Le sue braccia mi erano mancate tanto.

"Ora però dobbiamo uscire di qui" dico tra un singhiozzo e l'altro

Siamo chiusi a chiave in una stanza.

"E cosa credi, che non c'abbia già provato Piccola Vane" ridacchia

Che stupida. Però nella mia borsa ho il cellulare, e la mia borsa è qui in stanza.

"Ho il cellulare!" dico alzandomi.

Una mano mi prende per la maglia bloccandomi.

"L'ha preso lui. È tutto inutile"

Mi siedo sulle sue gambe, lo abbraccio forte. Mi tiene stretta a sé come se potessi andare via da un momento all'altro. Mi tiene forte le mani.

"Mi sei mancato"

"Anche tu"

Prendimi per mano e non lasciarmi mai.

Un Cuore In Due ||Benji&Fede||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora