Ero lì.
Ero ferma, immobile.
Mi guardai intorno ed era tutto come lo avevo lasciata. Milano era sempre la stessa e quel giorno era piena di colori. Era una bellissima giornata a Milano. Anche lei era felice di avermi di nuovo lì.
Mi avviai verso l'uscita dell'areoporto dove trascinai con me la mia enorme valigia nera con lo zainetto dello stesso colore.
"Carmèle!". Mi richiamarono due voci alle mie spalle e appena mi voltai ci trovai mio fratello e mia sorella, ovvero la mia gemella, pronti per stringermi in un abbraccio.
Abbracciai Giovanni e Céline stringendoli forte a me. Il loro profumo mi ricordava casa e quel profumo era tutto quello di cui avevo bisogno in quel momento. Avevo bisogno di sentirmi di nuovo a casa.
"Hai tagliato i capelli". Commentó Giovanni passando le dita tra i miei capelli biondi che ormai mi arrivavano alle spalle.
"Sembravo troppo piccolina con quelli lunghi". Risposi per poi alzarmi in punta di piedi per lasciargli un piccolo bacio sulla guancia, accarezzando poi la guancia a mia sorella.
Ci avviammo verso la macchina e una volta saliti ci dirigemmo verso casa nostra. Arrivammo appena ai confini di Milano dove avevamo un appartamento io, Giovanni e Céline. I nostri genitori abitavano ancora a Roma, mentre noi avevamo ambizioni, avevamo sogni e così ci trasferimmo a Milano. Giovanni per inseguire il suo migliore amico, Marco, in campo musicale. Céline per inseguire il suo sogno ovvero quello di diventare una ballerina professionista ed io il mio quello di diventare un'artista.
Entrai in camera mia una volta arrivati a casa e sorrisi. Le pareti erano completamente dipinte a mano con dei dipinti astratti. I colori ne erano tre ovvero il bianco, il nero e il rosso con le varie sfumature. Dei pupazzi come Nemo, Dory, Olaf, Shrek e tanti altri erano ancora in fila sul mio letto insieme a dei cuscini ricamati da mia madre. Appoggiai il mio cuscinetto, quello che avevo dalla nascita e che mi portavo sempre dietro, sul letto liberandomi poi dalle scarpe e dallo zainetto alle spalle.
Quella giornata la passai a fare la biancheria dei vestiti sporchi, a disfare la valigia, ad ascoltare musica ed infine mi addormendati abbracciata a Giovanni e Céline guardando uno dei nostri film preferiti sin da piccoli ovvero Pinocchio."Dai, andiamo in piscina.. gli altri vogliono vederti, sei mancata anche a loro". Mi disse mio fratello scegliendo quale costume mettere tra quello nero con i bordini gialli o quello nero con i bordini verdi.
"Se c'é lui non ci vengo". Tagliai corto prendendo poi quello nero e giallo passandoglielo.
"Vuole vederti anche lui". Commentó Céline.
"Io no, basta".
"Sono passati due anni, Mèl, devi andare avanti". Mi rispose Giovanni assumendo un tono dolce e protettivo.
"Va bene, ci vengo basta che state zitti". Sbottai ricevendo come risposta un enorme sorriso da parte loro.
Andai in camera mia per poter prendere il costume nero indossandolo con una canotta larga nera dei Rolling Stones che mi arrivava a metà coscia e dunque la usavo come vestitino con delle converse nere. Presi lo zainetto, il solito, mettendoci all'interno il telo mare, la crema protettiva (data la mia carnagione cadaverica) e altre varie cose come le cuffiette, spazzola, burrocacao per le labbra e il mio solito libro.
Misi gli occhiali da sole per poi scendere al piano inferiore dove trovai Giovanni con due caschi in mano e il suo zainetto dietro alle spalle. Mi disse che Céline era passata da Claudia e ci aspettava lì.
Mi diede un bacio sulla guancia e scendemmo per avviarci sulla moto.
Dopo una diecina di minuti arrivammo alla piscina dove avevamo l'appuntamento con gli altri e infatti li vedemmo già lì fuori pronti per aspettarci.
"Oddio, Carmèle!". Esclamó Marta appena mi vide scendere dalla moto. Tolsi il casco porgendolo a Giovanni per poi avvicinarmi a loro.
"Quanto mi siete mancati". Sussurrai abbracciandoli tutti, tranne Marco.
"Ciao Mèl". Mi disse lui avvicinandosi a me.FLASHBACK.
"Mi prometti di sorridere anche senza di me?". Mi chiese il ragazzo dinanzi a me. Mi teneva le mani strette tra le sue mentre sul mio volto delle lacrime salate fuoriuscivano dagli occhi scendendo lungo le mie guance fino a morire sulle labbra.
"Come faccio, Marco? Mi mancherai da morire". Mormorai abbassando lo sguardo.
"Anche tu, piccolina". Sussurró lui asciugandomi le lacrime lungo le sue guance. "Ti penseró sempre". Sussurró per poi sorridermi e lasciarmi le mani.
"Portami dove si vola, no?". Chiesi accennando un sorriso tra le lacrime.
"Come sempre e per sempre". Rispose sorridendo.
Ci abbracciammo ancora una volta e poi Marco si avvicinó alle scale mobili.
"Mèl?". Mi richiamó nel momento in cui io stavo per andarmene.
"Sì?".
"Torneró presto da te".
FINE FLASHBACK.Marco tornó, ma non per me. Tornó insieme ad un'altra ragazza. Alta, magra, bionda e formosa, esattamente l'ospposto della bambina che ero due anni fa. Mi spezzó il cuore, anche se non stavamo insieme. Ma lui sapeva i miei sentimenti ed io sapevo i suoi. I baci, le carezze, le notti passate a dormire insieme parlavano da sé, eppure Marco tornó con un'altra e aveva infranto la nostra promessa.
"Ciao Marco". Lo salutai accennandogli un piccolo sorriso del tutto forzato per poi avvicinarmi a Davide per riabbracciarlo.
Come al solito io e Davide iniziammo a scherzare tra di noi come ad esempio gli saltai in spalla così da avvolgere le gambe intorno al suo bacino e le braccia intorno al collo. Sentivo lo sguardo di Marco buciarmi la pelle. Sapevo che si aspettava un comportamento diverso dalla mia parte, ma non potevo fare altrimenti. Mi sentivo delusa e lui non si é mai scomodato a dirmi le cose in faccia o la verità dei fatti. Lui non mi aveva mai cercata per chiarire la situazione pur essendo dalla parte del torto. Solo Dio sa quanto sono stata male per questa situazione.
Entrammo dopo aver pagato e ci avviammo verso i posti più riservati della piscina, dato che comunque c'era Marco che aveva una certa fama. Infatti per questo molte volte per strada, quando ero ancora in Italia, mi fermavano sue fan per chiedermi di lui o per fare una foto con me, cosa che succedeva anche a Giovanni, Céline e gli altri.
"Dai, mettiamoci qua". Disse Peter posizionandosi sotto ad un ombrellone aprendolo.
Scelsi ovviamente la sdraio all'ombra, dato il mio problema alla pelle.
Marco era davanti a me, pronto a spogliarsi per restare in costume.
Erano passati due anni e avevo quasi dimenticato quanto fosse bello nella sua semplicità. Dopo due anni anche lui era cambiato molto. I capelli erano più corti e aveva la barba folta che quasi nascondevano le sue bellissime labbra. Era davvero bellissimo e mi incantai quasi ad osservarlo.
Giovanni con tanta cura e precisione mi spalmó la crema protettiva sulle spalle, mentre gli altri si spogliavano per rimanere in costume.
Se avessi dovuto togliermi il costume davanti a tutti due anni prima non lo avrei mai fatto. Avevo davvero un enorme problema con il mio corpo, non mi piaceva e non mi sentivo a mio agio. Così decisi di iniziare a mangiare cose più pulite, di andare a correre la sera, fare palestra il pomeriggio e Marco mi appoggiava in tutto. Quando poteva veniva a correre con me o in palestra e ogni volta che uscivamo mangiavamo solo cose salutari, anche se a volte mi concedevo qualche dolce o altro. Ora non mi vergognavo più del mio corpo, anzi mi piaceva, anche se spesso mi dicevano che il mio corpo era fin troppo magro.
"Hai fatto un tatuaggio?". Mi chiese Claudia sedendosi accanto a me, osservando la mia spalla tatuata.
Era un tatuaggio dedicato alla mia infanzia. Era il piccolo principe con la sua volpe. Il piccolo principe era molto importante per me, era il primo libro che io comprai, il primo libro che lessi. Mi aveva aperto un mondo davanti a me e pur essendo piccola mi fece capire tante cose della vita. Mi preparó alle cose brutte e belle della vita.
"In Irlanda un mio amico mi ha regalato un tatuaggio per i miei diciotto anni e ho deciso di fare questo".
"É proprio come te.. particolare e unico". Rispose guardandomi.
L'Italia mi era mancata davvero tanto.
Ed ora ne ero sicura, non volevo andarmene da lì, anche se l'Irlanda aveva per sempre un pezzetto del mio cuore.Hola Esercito!
Il primo capitolo, non c'é tanto ma era per far capire un po' la situazione.
Fatemi sapere se vi piace o meno.
Un bacio e alla prossima!
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Avessi un altro modo// MM.
Fanfiction«Stai attenta ha avuto tutto inizio in questa stanza». Carméle and Marco.