02:45 am.
Mi rigirai nel letto per l'ennesima volta, non riuscivo proprio a dormire.
Afferrai la felpa che avevo sulla sedia della camera dell'albergo così da infilarmela. Mi stava enorme ed era calda, anche perché a quell'ora a Verona c'era parecchio vento freddo.
Misi le converse e con solo dei pantaloncini della tuta e presi delle cuffiette tra le mani andando fuori alla terrazza dell'albergo. Mi misi seduta su una sedia sdraio così da stendermi successivamente infilando le cuffiette facendo ripartire la riproduzione della mia playlist.
Portai lo sguardo sulle stelle, sentendo una piccola lacrima scendermi lungo il viso. Non potevo crederci e non volevo crederci.FLASHBACK.
Era finito il concerto e stavamo tutti in un ristorante a Verona per mangiare, era accogliente e Maurizio ci stava divertendo un sacco con i suoi racconti.
"Credimi, Melina, davvero ero un playboy a quell'epoca". Mi disse l'uomo seduto accanto a me portando una mano sulla mia spalla.
"E hai deciso di avere la donna più bella". Risposi guardando Nadia che mi sorrideva dolcemente.
Per me loro erano come dei zii, dei secondi genitori.
"Ao, non me rubà i genitori". Commentó Marco ridacchiando.
Accennammo tutti una risata e caló successivamente il silenzio tra di noi.
"Amore.. vogliamo dirlo? Mi sembra l'occasione adatta". Disse Laura a Marco e lui annuii.
"Visto che la mia famiglia é al completo.. perché per famiglia intendo anche la band e la famiglia Pallotti.. io volevo dirvi una cosa, anzi io e Laura volevamo dirvi una cosa". Disse Marco dopo aver attirato l'attenzione di tutti.
"Oh signor.. non dirmi che é incinta". Commentó Maurizio portandosi una mano sulla fronte.
Accennai un sorrisetto divertito alla sua reazione per poi riportare lo sguardo su di Marco e Laura. Cosa volevano dire di così importante?
"No Maurizio.. quello no". Rispose Laura.
"Ma noi.. ci sposiamo".
Un tonfo al cuore. Un battito perso. Un cuore a pezzi.
Il mio Marco si sposava con un'altra donna.
Rimanemmo in silenzio.
Alcuni come Céline, Marta, Claudia e Giovanni portarono lo sguardo su di me.
Non ero in grado di formulare una frase, di pensare a qualcosa, di respirare. Mi sentivo soffocata, mi sentivo come se qualcuno mi stesse privando dell'ossigeno.
Laura mi stava privando del mio ossigeno, mi stava privando di Marco.
"Ma congratulazioni". Dissi guardando i due cercando di usare un tono più convincente possibile.
E l'occhio ride, ma ti piange il cuore.
FINE FLASHBACK.Marco non poteva amare così tanto quella ragazza fino a sposarla. Marco non poteva sposarla.
«Tell me that you turned down the man who asked for your hand 'cause you're waiting for me.
And I know, you're gonna be away a while but I've got no plans at all to leave.
And would you take away my hopes and dreams?
Just stay with me».
One di Ed Sheeran era sempre stata una delle mie canzoni preferite, forse la migliore in assoluto eppure ora mi ritrovavo a capirla davvero. Mi ritrovavo a farne parte a capirne il significato. Volevo che tutto quello fosse solo un brutto sogno, eppure sapevo che non era possibile, sapevo che tutto ció che mi restava fare era dimenticare Marco una volta e per tutte.
"Carméle? Che ci fai sveglia?".
Mi voltai e vidi l'unica persona che non avrei voluto vedere ora.
Marco in pigiama, ovvero un pantalone della tuta e una t-shirt. Aveva il pacchetto di sigarette tra le mani.
Tolsi l'unica cuffia che avevo e risposi con un semplice 'Non riuscivo a dormire'.
Si sedette sullo sdraio accanto al mio accendendosi poi la sigaretta. Lo guardai male data la puzza che emanava tale sigaretta.
Non sapevo cosa dirgli, come comportarmi, non sapevo esattamente nulla con lui accanto. Mi innebiava i sensi e il cervello, mi rendeva vulnerabile.
"Sei felice per la proposta?". Mi chiese in un sussurro voltando il capo verso di me.
"Sono felice che tu abbia trovato la persona giusta per te".
"E tu? Hai trovato la tua anima gemella?".
"C'é ancora tempo per seminare e per raccogliere". Mormorai spostando lo sguardo dal cielo ai suoi occhi.
"C'é tempo per tutto".
"Ma non per la speranza, lei non conosce tempi, non conosce lunghi periodi. La speranza é una cosa che muore nel momento in cui la persona stessa pensi di averla". Risposi riportando lo sguardo sulle stelle.
Un luccichio nel cielo. Una striscia di colore e poi scomparse.
"Una stella cadente!". Esclamammo io e Marco all'unisono.
"Esprimi il desiderio".
Mi voltai a guardarlo.
Era lui ció che desideravo ora come ora. Volevo lui e nessun altro.
Chiusi gli occhi e pensai a lui.
Quello era il mio desiderio, era Marco.
"Fatto". Dissi guardandolo.
"Dai dimmelo".
"Dopo non si esprime, Marco". Accennai una leggera risata alla quale si unì.
"Hai ragione".
Restammo a guardare le stelle in silenzio e dopo un po' Marco mi riaccompagnó nella mia stanza dove appena toccai il materasso sprofondai in un sonno profondo.
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Avessi un altro modo// MM.
Fanfiction«Stai attenta ha avuto tutto inizio in questa stanza». Carméle and Marco.