Where do we go now?

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Feci per prendere il cellulare quando mi ricordai che non l'avevo più perché si era rotto. Magari Regina mi aveva chiamata, o mi aveva mandato un sms per farmi sapere cos'era successo... perché mi rifiutavo di credere che le fosse accaduto qualcosa di grave.
-Mi devi anche un cellulare nuovo Jones!- esclamai nervosa e gli diedi una botta sulla spalla per poi alzarmi e raggiungere la ragazza.
-Grazie Aurora, hai fatto bene. Ci vediamo dopo Killian!
-Fammi sapere come sta Regina!- esclamò lui mentre chiudevo la porta e correvo con la specializzanda al piano terra.
Cercai di convincermi mentalmente che lei stesse bene, e che si fosse trattato di un malinteso... o magari aveva chiamato aiuto per qualche vicino. Odiavo non poterle telefonare, e soprattutto odiavo starmene ferma ad aspettare con le mani in mano.
Mi sedetti sul gradino e poggiai la schiena contro la parete, e solo allora mi accorsi che Aurora era ancora insieme a me.
-Come stai?- le chiesi gentilmente, facendole cenno di sedermisi accanto, e lei eseguì.
-Meglio. Da quando ne ho parlato con te è stato più facile...
-Sono contenta! Io credo che dirlo è come togliersi buona parte del peso... per me almeno è stato così.- ammisi, ripensando a quel momento. Era stato solamente una settimana fa, invece mi sembrava fossero passati mesi ormai. Quando ero crollata mi ero convinta che non sarei più riuscita a mantenere il mio rapporto con Killian, e invece... ero stata più forte di quanto io stessa avrei potuto immaginare.
-Io l'ho detto a Philip. E va meglio... però sai, non siamo ancora al punto di... stare sullo stesso letto- sorrise, e io scoppiai a ridere.
Dovevo ammettere che il mio comportamento era abbastanza insolito, anche se non unico, ma ne ero contenta. I flashback erano di gran lunga diminuiti, quasi spariti, e probabilmente molto presto mi avrebbero lasciata completamente in pace.
Invece era cresciuta la mia voglia di stare con Killian, di abbracciarlo, baciarlo, schiacciare un sonnellino tra le sue braccia e... non avevo dimenticato neanche l'eccitazione dovuta al contatto col suo corpo solo poche ore fa.
-Ognuno ha i suoi tempi tesoro, ma stai facendo progressi!
-Sì beh, sto... ho iniziato a vedere Hopper. Mi sta aiutando...
-In un certo senso ha aiutato pure me- rimuginai ad alta voce -diciamo che mi ha fatto capire di voler fare l'opposto rispetto a ciò che mi ha consigliato... mi porterei Jones a letto anche ora probabilmente.
Stavolta fu lei a ridere, e io mi aggiunsi alla risata fino a che non vedemmo un'ambulanza arrivare.
Allora saltai in piedi e mi avvicinai, in ansia più che mai mentre i paramedici scendevano per aprire gli sportelli del veicolo.

-Ho detto che non mi stendo sul quella dannata barella, devo mandarvi tutti a fare una visita dall'otorino?! Pensate a mia madre piuttosto è... sotto shock!
Sgranai gli occhi per la sorpresa, mentre Regina scendeva dall'ambulanza tenendo un impacco di ghiaccio contro la testa, aiutata da Robin che la guardava rassegnato.
-Regina! Cosa diavolo è successo?- le domandai parandomi davanti ai due, per squadrarla.
Non sembrava avere alcuna ferita mortale o comunque nessun terribile segno di quelli che mi ero immaginata quando avevo appreso la notizia.
Sembrava stare piuttosto bene a parte per la testa, che non doveva essere grave, dato che aveva mantenuto il suo caratteraccio da nazista.
-Te lo spiego dopo Swan, andiamo. Voglio vedere come sta mia madre...
Solo allora notai dietro di lei la barella che trasportava Cora Mills, la madre di Regina. La donna era sveglia, ma si guardava intorno confusa e spaventata, mentre un'infermiera cercava di tenerla ferma.
Li seguimmo all'interno dell'edificio, dove la raggiunse il nostro nuovo neurochirurgo, Belle Gold, che si avvicinò alla donna e ordinò di portarla in una sala affinché potesse farle un controllo.
Era una bella ragazza, giovane, che era diventata chirurgo strutturato da soli due anni, ma aveva un bel curriculum alle spalle. E in più era la moglie del sindaco di Storybrooke, il signor Gold; era stato anche lui un cardiochirurgo di fama mondiale, fino a che un incidente gli aveva reso impossibile continuare a operare. Ma anche come sindaco sapeva darsi da fare piuttosto bene.
Solo quando notai lo sguardo contrariato di Regina su Belle mi resi conto il motivo della sua disapprovazione: Cora e Gold avevano avuto una relazione, finita però poco prima che sua madre si ammalasse d'alzheimer. Era decisamente strano vedere la moglie del suo ex fidanzato prenderla in cura.
-Dottoressa Mills, venga, devo controllare anche lei- si avvicinò a lei la dottoressa DeMon.
-No, non è grave, ci penserà la dottoressa Swan- tagliò corto lei guardandomi supplichevole, ed io annuii nonostante Cruella mi facesse paura. Era strana. Stravagante ed estremamente strana. La mia amica era l'unica a cui non faceva né caldo né freddo.
Mi avvicinai a Regina e le tolsi l'impacco notando un po' di sangue, ma probabilmente era un leggero taglietto: in ogni caso volevo sapere come se lo fosse procurato.
Presi l'ascensore insieme a lei e Robin, sapendo esattamente dove avrei potuto portarla per avere un po' di privacy. Beh, privacy tra amici se non altro.
-Una tentata rapina di due mocciosi delinquentelli incapaci- disse la donna, quando le ante si furono chiuse.
-Cosa?- feci confusa.
-Svegliati Swan! Eppure non sei tu ad aver preso una botta in testa. Voglio dire che c'è stata una rapina, a casa mia. Da parte di due idioti, quei ragazzetti Felix e Devin.
-Solo che non hanno avuto molta fortuna- aggiunse Robin, cingendo le spalle alla mia amica. Erano così dolci e adorabili! Solo con lui ammorbidiva la sua espressione.
-Sbaglio o non stiamo andando in pronto soccorso, comunque?- mi fece notare, quando scendemmo dall'ascensore.
-No infatti. Troppo chiasso lì, voglio un po' di calma così che tu possa spiegarmi per bene.
Solo ora diedi un'occhiata al suo abbigliamento: aveva un abito fuxia, semplice ma molto carino... e decisamente scollato. E anche degli stivaletti neri tacco dieci. Avrei curiosato anche riguardo a quello... sicuramente non si stava preparando ad andare a pranzo a un fast-food.
Anche Robin era piuttosto elegante, senza eccedere: pantaloni neri e camicia bianca, e stava davvero bene.
-Swan, mi stai davvero portando nella stanza del tuo ragazzo?- chiese la donna, mentre aprivo la porta.
-Non è il mio... è quello che è. Comunque sì, meglio che in pronto soccorso, no?
Scosse la testa ma si arrese, quindi entrambi mi seguirono nella stanza; Killian, da cavaliere che era, si alzò subito dal letto e lasciò che Robin ci portasse Regina, che però si rifiutò di sdraiarsi e rimase seduta.
-Come sta?- chiese lui rivolto all'amico, preoccupato.
-Non mi hanno tagliato la lingua e neanche i timpani, Hook... proposito Emma, devi proprio regalargli un uncino, gli donerebbe. Sto bene comunque.- fece lei, togliendo l'impacco con una smorfia di dolore.
Mi avvicinai e le scostai i capelli, per controllare la misura del danno: come avevo immaginato, nonostante il sangue il graffio era molto piccolo, anche se a compensare c'era un bel bernoccolo.
-Ok Regina... vieni che devo lavarti un attimo... uomini, non fate danni nel nostro minuto di assenza!- avvertii i due; ovviamente lei si rifiutò di farsi aiutare, nonostante la botta l'avesse un po' destabilizzata.
Non si lamentò neanche una volta mentre le lavavo la ferita e i capelli dal sangue incrostato con l'acqua fredda del rubinetto.
Le diedi un asciugamano, e tornammo in camera dai ragazzi dove la feci riaccomodare sul letto, prendendo il kit del pronto soccorso da cui estrassi dell'acqua ossigenata e un cerotto.
-Non quello Swan! È enorme!- protestò inorridita, togliendomelo dalle mani -Se ricordi, domani parto con Robin e Roland al mare. E voglio essere presentabile. E non provare a rasarmi parte dei capelli... o giuro che ti taglio la mano.- mi minacciò, facendo sogghignare Killian sotto i baffi.
-Tesoro, penso che sia comunque il caso di rimandare la nostra gita...- cercò di farla riflettere Robin, che ovviamente ottenne solo di essere fulminato dal suo sguardo.
-Secondo te quando diavolo avrò un altro intero week end libero?! E poi non è niente, non sono sul punto di morte- sbuffò, scegliendosene da sola uno piccolo color carne, che mi porse con espressione da "non accetto repliche".
A quel punto non potei fare altro che disinfettare il taglio, e metterle il cerotto che si era scelta per nasconderglielo poi coi capelli e mostrarle che non si vedeva nulla.
Gli uomini sembrarono parecchio divertiti dalla scena, e da Regina che come sempre si era fatta prevalere su di me. Anche da ferita.
Almeno riuscii a convincerla a sdraiarsi un attimo, e io presi comodamente spazio accanto a lei per poter finalmente ascoltare cos'era accaduto.
-Oh- esclamò Killian dando una gomitata all'amico prima che la donna avesse il tempo di dire qualcosa -ma guardale, non sono tremendamente sexy?
-Che c'è Hook, vuoi fare una cosa a quattro?- commentò lei, facendoci scoppiare in una grossa risata, anche se potei giurare che quel cretino di Killian ci avesse fatto un pensierino per un attimo, vista la sua espressione.
Alla fine, comunque, riuscimmo a far parlare Robin e Regina di quanto successo.
A quanto pareva, lei aveva portato a casa sua madre per presentarle Robin: "Lo so che è una cosa stupida, nemmeno si ricorderà... ma volevo farlo" aveva aggiunto timidamente, facendomi tenerezza. Era dolce che volesse far conoscere il suo uomo alla madre, nonostante la malattia di lei.
Poi erano usciti per un quarto d'ora, il tempo di prendere da mangiare dal cinese lì vicino, e avevano lasciato la donna ad ascoltare tranquillamente la musica sul divano.
Robin si era fermato un attimo a chiamare la nonna di Roland che si stava occupando di lui, mentre Regina aveva preferito rincasare subito per poter preparare la tavola.
-Quando sono entrata, ho sentito dei rumori ma non ho neanche fatto in tempo a reagire che ho sentito una botta alla testa tremenda... e poi ho perso i sensi suppongo.
-Io ho sentito il chiasso e sono rientrato subito...- aggiunse Robin -quei due delinquenti erano alla porta, pronti a fuggire... volevo acchiapparli e chiamare la polizia subito, ma poi ho visto Cora china su Regina... e ho chiamato l'ambulanza.
Per fortuna Regina si era ripresa quasi subito, anche se con un tremendo mal di testa, ma sua madre, che a quanto pare aveva assistito alla scena era terrorizzata, in stato di shock.
-Con cosa ti hanno colpita, Regina?- le domandai, ora dubbiosa se davvero un cerotto bastasse o potesse aver subito danni più gravi.
-Con una specie di bastone di legno, che ne so, ma lascia perdere! Io sto bene. È per mia madre che sono preoccupata...
-Sta tranquilla! Lei starà bene...- Robin si chinò sulla sua donna a darle un leggero bacio, e Killian decise di seguire il suo esempio venendo a baciare me.
Era bello che si fosse tutto chiarito, che finalmente potessimo avere un po' di serenità – cosa che era decisamente mancata nell'ultimo mese, a parte brevi momenti.
Mi alzai e lo feci mettere al posto mio, per poi sistemarmi tra le sue gambe e poggiare la schiena contro il suo petto. Era caldo e comodo, ed era bellissimo pensare che una volta dimesso avremmo potuto goderci tanti momenti come quello.
-Io tra poco devo andare a prendere Henry... pranziamo insieme, e dopo ho un intervento- dissi, mentre gli accarezzavo distrattamente la mano che aveva poggiato sul mio ginocchio.
-Ma quale intervento tesoro, tu scotti... ti fai sostituire e rimani qui con me, così che possa tenerti calda...- replicò l'uomo, baciandomi la guancia.
Effettivamente ora che la tensione era scaricata, iniziavo a sentirmi un po' affaticata, ma per nulla al mondo avrei rinunciato a un intervento di cardio... di solito spettavano quasi sempre a Regina, e adesso avevo la mia occasione.
-No- dissi quindi -per una volta che Regina non è a lavoro e mio padre vuole me per un'operazione a cuore aperto... col cavolo!
-Preferisci toccare organi invece di me?- tentò di convincermi, provocatorio, stringendomi a sé e mordicchiandomi il lobo dell'orecchio.
-Mmmh eddai non fare lo scemo... con te posso starci sempre, un cuore lo posso operare solo quando Regina non c'è in pratica! E lei non si assenta mai per malattia.
-Senti chi parla. Comunque se volete procreare almeno avvertite così io e Robin vi lasciamo un po' di privacy.
Mi concessi altri 5 minuti, poi scesi dal letto senza mancare di dare un bacio a Killian ed andai a raggiungere mia madre ed Henry in mensa, dopo però aver chiesto a Elsa di informarsi di Cora e andarlo a dire a Regina. Ovviamente aveva voluto seguirmi, ma con la bella botta che aveva preso convinsi i due uomini ad assicurarsi che stesse sdraiata almeno un'altra mezz'ora, e che una volta a casa riposasse dato che per nulla al mondo avrebbe annullato il suo week end al mare.
Lei e Robin sarebbero tornati Domenica pomeriggio, il tempo di darsi una sistemata prima della festa.

Rescuing the Jolly Roger helmsman - Storybrooke HospitalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora