"Sapevo che saresti arrivato"

1.5K 147 18
                                    

Cameron uscii presto la mattina successiva. Non dormimmo nemmeno nello stesso letto, lui si accontentò del divano anche se io non gli avevo detto nulla. Non capivo perché si comportava in quel modo; si era bloccato quando poteva avermi e poi si era distaccato. Non volevo continuare in questo modo.
Zed iniziò a mandarmi messaggi già di prima mattina, non mi davano fastidio ma adesso ero confusa. Avevo baciato due ragazzi nella stessa sera, io. Non era da me. Dovevo fare pace col cervello prima di fare ancora stronzate del genere.
Era Domenica, una di quelle snervanti e taciturne. Il giorno seguente avrei dovuto dare un mucchio di soldi a mio padre, ma come? In banca non potevo e volevo risolvere la cosa perché quei soldi mia madre non avrebbe voluto che finissero nelle sue mani. Lei sapeva che uomo era, tutti lo sapevamo, quindi non potevo permettermi di deluderla.
Girovagai per casa, forse avrei solo dovuto accettare l'idea di Cameron. Ma come avrei fatto a restituirglieli poi? Stavo andando in tilt.

La suoneria del mio cellulare mi fece sobbalzare e mi affrettai a rispondere.

<<Pronto?!>> speravo non fosse mio padre.

<<Bellezza buongiorno!>> urlò Sam <<Che ti va di fare oggi? Odio la Domenica, è un giorno così inutile...>>

<<Dal tuo tono di voce posso percepire che hai chiarito con Adam!>> la burlai.

<<Abbiamo fatto l'amore per tutta la notte dopo che ci hai lasciato a casa mia. Dopo essersi scusato in ginocchio almeno venti volte, ovvio.>>

<<Gli hai raccontato di quello che è successo?>>

<<Si ma forse non avrei dovuto perché adesso vuole trovarlo e ucciderlo.>>

<<Forse sarebbe meglio.>> 

<<Cassie!>> mi canzonò <<Non dovevo andare in giro da sola, tutto qua.>>

<<Già!>>

<<Allora? Che si fa oggi?>> chiese di nuovo.

<<Non lo so, rapiniamo una banca?>> parlai senza pensare.

<<Cosa?>> rise, ma poi tornò seria <<Hai bisogno di soldi?>>

<<No, no. Scherzavo.>> mentii <<Comunque oggi non sono in vena Sam, credo di essere leggermente influenzata.>>

<<Va bene, vengo io da te allora!>>

<<Hai proprio voglia di vedermi eh?!>> ridacchiai.

<<Hey, sei mia amica no? Non ti lascerò da sola a casa di Domenica.>>

<<Come fai a sapere che sono sola?>>

<<Cameron è andato con Adam fuori città, torneranno stasera. Non lo sapevi?>>

<<Quando mi sono svegliata stamattina non l'ho trovato, quindi no, non lo sapevo. Comunque ti mando l'indirizzo, a dopo.>>

Non volevo sapere ogni suo spostamento, ma almeno poteva avvisarmi che non sarebbe tornato a pranzo. Le cose stavano diventando strane, la sera prima avrei addirittura fatto sesso con lui. Ma che mi stava prendendo?
Fissai il cellulare, incerta se telefonare a Zed o no. La mia testa stava affrontando un qualche tipo di guerra e non era facile venirne fuori visto che Zed sembrava la soluzione migliore, ma Cameron era il preferito in maggioranza. Volevo davvero evitare cose come queste, lo volevo a Wichita e lo voglio anche a New York.

Per fortuna Sam arrivò quasi subito e questo mi permise di non pensarci ancora. Non avrei chiamato nessuno dei due. Probabilmente era solo un modo per rimandare questa "scelta" ma non mi dispiaceva avere una distrazione.

ESCAPE / Cameron Dallas #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora